Su il Sipario!
Novembre 28, 2005 in Spettacoli da Stefania Martini
Fedele alla tradizione ottocentesca, questa Aida fonde parti cantate, recitate e danzate, ritrovando nel melodramma i ruoli tipici dell’eroe, del cattivo e dell’eroina.
Tutto con tale grazia da offrire un omaggio commovente all’immortale opera verdiana.
Perché sì: ci sono casi, come quello della storica Compagnia di Carlo Colla, in cui il teatro delle marionette si svela come la forma più autentica di arte popolare.
Un’arte dotata di sorprendente libertà.
Chi altri potrebbe permettersi di portare Aida, poderoso dramma verdiano, nell’orizzonte “dell’opéra-comique”? Chi avrebbe mai il coraggio di stravolgere il finale, consentendo a Radames e Aida di fuggire verso le “foreste imbalsamate”? O di presentare la “celeste Aida” vestita davvero d’azzurro? O ancora di mescolare personaggi di legno con animali di dimensioni eccezionali? Nessuno, a parte queste marionette mosse con stupefacente abilità: a loro tutto è permesso.
Lo spettacolo è proposto nell’ambito del “Progetto Parco Culturale del Canavese”.
AIDA – riduzione per marionette
Martedì 29 3 Mercoledì 30 novembre, ore 21.
Teatro Giacosa, Ivrea (To).
Per informazioni:
Il Contato del Canavese – 0125/641161
www.teatrogiacosa.it
Vincitore del Premio “Pier Vittorio Tondelli 2003” lo spettacolo, ambientato in un rifugio antiaereo della Palermo al tempo della Resistenza, è incentrato sulla lotta di potere che avviene in seno ad una famiglia patriarcale durante la vana attesa del padre, che sta rischiando la vita in un attentato antifascista.
Sono: due fratelli che si odiano; tre piccirìddi che vulìssero giocare tutto ‘u tìempo; due donne che cuciono; uno zio che pulizìa una pistola; un nonno che si esprime per passi biblici e che ci guarda diritto negli occhi.
Il titolo deriva dal termine dialettale palermitano “scannatura”, ovvero l’atto dello scannare animali da macello, oppure il punto in cui l’animale è stato scannato.
Mentre nella lingua italiana la parola “scannatura” si riferisce quasi esclusivamente agli animali, nel dialetto palermitano il termine “scanna” trasla il proprio significato letterale, e, nella maggior casistica del suo uso, con cruda evidenza simbolica viene a rapportarsi agli esseri umani, definendo così tutto il processo ed il funesto esito di una situazione conflittuale sfociata in disfatta totale, in perdita senza attenuanti, in sanguinosa tragedia.
Davide Enia, in un’intervista, dichiara: «Si chiama scanna perché in quel rifugio si scannano tra di loro, a schiaffi, a revolverate. Ma volendo, ci si trovano anche massacri più sottili e pericolosi: quello dell’amore negato, quello dell’innocenza sottratta ai ragazzini, quello di decisioni prese, si dice, per salvaguardare la sopravvivenza del gruppo. Ci sono molte maniere di scanna: non è solo ciò che avviene tra quelle persone, scanna è la realtà in cui stanno immersi. In cui stiamo immersi».
Prodotto dal Teatro Metastasio Stabile della Toscana/La Biennale di Venezia/Teatro di Roma/ Teatro Garibaldi di Palermo, in collaborazione con Associazione Culturale Santo Rocco e Garrincha, è inserito nella Stagione in Abbonamento del TST.
Scanna
Dal 29 novembre al 4 dicembre, ore 20.45. Domenica ore 15.30.
Teatro Gobetti, Via Rossini – Torino.
Per informazioni:
Biglietteria TST, Via Roma 49, tel. 011 5176246
www.teatrostabiletorino.it
Pereira è un vecchio giornalista portoghese, responsabile della pagina culturale di un giornale salazarista che, nell’estate del 1938, conosce un giovane rivoluzionario che darà una svolta alla sua vita. Questo primo incontro, seguito da altri, lo condurrà ad una profonda crisi spirituale… Eroe oblomoviano, si potrebbe dire, Pereira occupa un posto di rilievo tra i grandi miti della letteratura.
La regista dello spettacolo, Teresa Pedroni racconta così il suo protagonista: «Pereira è un personaggio in cerca d’autore che elegge il teatro come luogo per rivivere il suo percorso, un percorso fatto malgrado se stesso, di cui ancora ignora le motivazioni.
Lo spettatore assiste così al suo dialogo con un interlocutore misterioso che entra nel gioco del racconto e che poi scopriremo essere già nel vissuto raccontato dal protagonista…di come Pereira, un piccolo omettino responsabile della pagina culturale del “Lisboa”, si trovò in piena dittatura salazarista coinvolto, apparentemente per caso, in una situazione più grande di lui. È l’incontro con un giovane impegnato politicamente a spalancargli un universo finora inesplorato: il campo della responsabilità e molto altro ancora, quello della possibilità di una vita diversa.
Sostiene Pereira
Dal 30 novembre al 4 dicembre, ore 20.45. Domenica ore 15.30.
Teatro Carignano, Piazza Carignano – Torino.
Per informazioni:
Biglietteria TST, Via Roma 49, tel. 011 5176246
www.teatrostabiletorino.it
Si tratta della seconda tappa creativa di un progetto triennale dal titolo “Sulle Orme del Simurgh” che ha visto e vedrà coinvolti artisti internazionali.
In questa fase della ricerca gli Uccelli protagonisti del testo di Attar si imbattono nel dramma pirandelliano e scoprono che esso li rappresenta.
Da questo incontro nascono nuovi stimoli per continuare il viaggio, in un cammino di ricerca che porterà alla creazione di uno spettacolo capace anche di divertire o, meglio, di de-vertese, condurre lo spettatore fuori dallo smarrimento e dall’angoscia per il futuro politico e sociale, verso una vita più leggera sull’esempio degli asceti e dei santi.
L’approdo a “Sei personaggi in cerca d’autore” fa parte del lavoro laboratoriale proprio dello stile di Castaldo e della sua compagnia: anche gli Uccelli di Attar sono alla ricerca di un autore che li rappresenti e li faccia vivere, che li liberi dal loro dramma; l’autore a cui alla fine arriveranno sarà Simurgh, ovvero “il se stessi”.
Il Laboratorio Permanente di Ricerca sull’Arte dell’Attore di Domenico Castaldo e Katia Capato è una vera e propria fucina di idee e progetti; gli attori partecipano attivamente alla nascita dello spettacolo intervenendo sul testo, che diventa un pretesto per creare una nuova opera.
Il Verbo degli Uccelli
Dal 1 al 4 dicembre, ore 21,45.
Teatro Juvarra, Via Juvarra 15 – Torino.
Per informazioni e prenotazioni:
da lunedì a sabato dalle 15 alle 19 tel.011.540675
www.masjuvarra.it