Storie di fuoco

Ottobre 17, 2006 in il Traspiratore da Redazione

Muzio Scevola

Eroe romano del VI secolo a.C. Nel 508, durante l’assedio etrusco di Roma, penetrò nell’accampamento nemico per uccidere il re Porsenna, ma, tradito dall’oscurità, colpì per errore il suo scrivano. Catturato dai nemici, mise volontariamente sul braciere, come punizione per l’errore commesso, la mano destra che aveva sbagliato. L’atto di coraggio gli valse la liberazione ed il soprannome “Scevola”, cioè “mancino”.

Jan Palach

E’ il simbolo della “Rivoluzione di Praga”. Si appiccò il fuoco il 16 gennaio 1969, in piazza San Venceslao.

Poiché i nostri popoli sono sull’orlo della disperazione e della rassegnazione, abbiamo deciso di esprimere la nostra protesta e di scuotere la coscienza del popolo. Il nostro gruppo è costituito da volontari, pronti a bruciarsi per la nostra causa. Poiché ho avuto l’onore di estrarre il numero 1, è mio diritto scrivere la prima lettera ed essere la prima torcia umana

Dieci comandamenti di Dio

Kanungu, Uganada, 18 marzo 2000: centinaia di adepti della setta “Dieci comandamenti di Dio”, dopo essersi riuniti in preghiera per alcune ore, si danno fuoco, lasciandosi ardere vivi.

Il santone, Joseph Kibweteere, aveva detto ai suoi seguaci che “era arrivato il momento di disfarsi di tutte le loro proprietà terrene e di prepararsi al paradiso”. L’incendio durò tutta la notte. Il capo della setta e i suoi più stretti collaboratori non erano presenti.

Il Traspiratore – Numero 58

di redazione