Splinter Cell
Gennaio 15, 2003 in Technology da Redazione
Tom Clancy ormai è diventato sinonimo di grandi emozioni, non solo per i suoi romanzi o per i film nati da questi ultimi, ma anche per l’incredibile numero di giochi di ottima fattura sorti in questi ultimi anni, con l’esempio lampante della serie Raimbow Six e le sue innumerevoli espansioni.
Ma questa volta il gruppo di teste di cuoio americane non è il protagonista della nostra avventura, no questa volta è un uomo solo, un duro, un personaggio con così tanto carisma che non crediamo passi molto tempo prima di vederlo in qualche film ad altissimo budget. Stiamo parlando di Sam Fisher, l’ultimo, in ordine cronologio, eroe nato dalla penna di Clancy eroe assoluto di Splinter Cell, uno “stealth game” disponibile già da qualche tempo su Xbox e in uscita il 21 gennaio per PC.
Innanzitutto possiamo facilmente spiegare che cos’è uno stealth game: si definisce così un gioco dove dobbiamo apparire il meno possibile, raggiungere gli obiettivi delle varie missioni diventando un’ombra, un fantasma che si nasconde nel buio più profondo e agisce senza che nessuno si accorga di lui.
La trama di Splinter Cell è alquanto articolata e inizia con un’ipotetica crisi nella Georgia russa dove un nuovo leader ha preso il potere e sembra avviare il piccolo stato in un era di gloria economica e politica. Ma come sempre gli scheletri nell’armadio non mancano e l’NSA è in allerta perchè dietro quella facciata di benessere pare si nasconda un bieco dittatore pronto a qualsiasi cosa pur mi mantenere il potere. Nasce così Third Echelon, un nuovo progetto di spionaggio mondiale che ha il compito primario di controllare tutto e tutti in modo da assicurare la pace mondiale (è anche intrufolarsi nelle vite di tutti ma questo il gioco non lo propone… 😉 ). Ma per risolvere la situazione Georgiana serve un soldato solitario e preparatissimo, ed è qui che entra in scena il nostro Sam, un’incrocio tra George Cloneey e Rambo, che oltretutto beneficia, nella versione italiana, del doppiaggio di Luca Ward, che per chi non lo sapesse ha dato voce a Russel Crowe nel Gladiatore.
La prima missione consiste nell’intrufolarsi nella capitale georgiana per trovare informazioni su due agenti scomparsi le cui tracce portano verso il dittatore appena salito al potere.
Già dai primi momenti si capisce la particolarità di qesto titolo dove correre e sparare all’impazzata porteranno ad una molto prematura fine del nostro viaggio. A poco a poco che entreremo nello spirito capiremo quanto sia importante fare meno rumore possibile, nascondersi nell’oscurità per non essere visti dalle guardie o dalle telecamere di sorveglianza, e quando necessario, uccidere i nemici nel modo più silenzioso possibile, dopo magari averli interrogati puntandogli la nostra fida pistola alla tempia. Fisher inoltre potrà disporre di gadget tecnologici che anche il buon Bond gli invidierebbe: si parte dai visori ad infrarosso e termici per arrivare a proiettili stordenti e minitelecamere adesive per controllare in anticipo sezioni a rischio.
Graficamente la versione Xbox è veramente una gioia per gli occhi, i giochi di luce in tempo reale si specano e i poligoni mossi sono sempre tantissimi con pochissime imperfezioni a livello di frame rate per non parlare del fuoco e delle esplosioni, veramente realistiche.
La controparte PC, di cui però abbiamo visionato solo ildemo che è disponibile sul sito ufficiale www.splintercell.com, ci è sembranta ottima, considerando che con schede video medio alte si raggiungono risoluzioni inaccessibili da una console da casa.
La visuale è in terza persona, con la telecamera alle spalle di Sam, ma con la possibilità di ruotarla a piacimento, mentre quando impugnamo un’arma la visuale si sposta sulla spalla destra del protagonista dandoci così una mira perfetta.
L’unico ostacolo iniziale può essere trovato nel sistema di controllo, che sfrutta tutti i tasti del joypad, ed è quindi un po’ complesso, ma già con il tutorial iniziale ci si trova a proprio agio.
Il sonoro può contare su una localizzazione italiana veramente ben fatta (non solo per la voce di Sam) e su effetti sonori sobri, ma molto azzeccati che chi ha un impianto 5.1 può sfruttare al massimo. Un peccato per la colonna sonora praticamente inesistente.
Molti, quando sono state presentate le prima immagini di Splinter Cell, l’hanno paragonato a Metal Gear Solid 2, ma fortunatamente i due titoli non hanno praticamente nulla da spartire.
Splinter Cell è un gioco con i controfiocchi, tecnicamente molto buono, con una trama valida che non mancherà di darvi momenti di vera goduria. Questo non è un titolo per gente con il grilletto facile, il silenzio e il buio saranno i vostri alleati.
di Davide Moretto