Semplicemente, Alex Baroni
Dicembre 4, 2002 in Musica da Gino Steiner Strippoli
Martedi’ scorso si sono riuniti insieme per ricordare Alex Baroni in un concerto che è stato emozionante ed elettrizzante! Protagonisti di questa reunion sono stati Eugenio Finardi, Paola e Chiara, Massimo Di Cataldo, Marco Morandi, DeltaV ed Elio e le Storie Tese.
In contemporanea in questi giorni è uscito un album postumo, una raccolta che rievoca i successi indimenticabili del cantautore romano con in più tre inediti dedicati all’amore e alla speranza: “La distanza di un amore” che racconta la storia di un amore finito, ma soprattutto un dolore che non si potrà dimenticare; “ Binario 4” ovvero la via, il percorso immaginato in un binario che un amore vive, ed infine “Speriamo” un messaggio di speranza per tutti, attraverso il sorriso, i gesti positivi della vita.
Difficile oggi dimenticare un artista come Alex, scomparso prematuramente, soprattutto quando o si è conosciuto come artista serio, professionale ma molto amicale e semplice. Lo ricordo ancora nell’ottobre del 1997 al Salone della Musica di Torino attorniato da tanti fans. Nella nostra intervista tante risate, perché Alex era un ragazzo simpaticissimo, ma anche tante risposte legate al suo amore per la musica black e al valore dell’amore!
Arrivava da un successo all’altro, dalla prima volta sanremese, premiato come miglior voce da una giuria presieduta da Pavarotti, al Sanremo ’97 dove confermò le qualità della sua voce, che non ha mai temuto confronti tanto da portarlo presto nell’Olimpo dei migliori cantanti italiani. Il suo punto di riferimento era la Black Music di Stevie Wonder e della Tamla Motow.
Oggi lo ricordiamo attraverso quest’intervista rimasta sin’ora inedita, che lo ricorda artista e ragazzo vero, realista, ironico e tanto simpatico.
Alex Baroni, come vivi questo momento di successo?
Mi sto divertendo molto, è stata una bella possibilità quella di far dischi e tourneè. Finchè mi diverto va tutto bene.
Quanto conta l’amore nelle tue canzoni?
Parecchio, alcuni dicono un po’ troppo, anchio dico un po’ troppo, adesso cerco di lavorarci sopra e trovare qualche altra idea.
Musicalmente come nasci?
Ti sintetizzo gli artisti che mi hanno fatto crescere: i Beatles, i Police, Stevie Wonder e tutta la musica nera americana.
Black Music quindi, ma ci sarà un giorno un Alex Baroni in lingua inglese
Io in quanto italiano, al di là di qualche cover, come quella del mio precedente disco, dove c’è un pezzo dei Beatles, canto in italiano a meno che non mi venisse richiesta specificatamente una traduzione di un mio pezzo, cosa che non mi dispiacerebbe affatto.
Come ricordi quel premio Sanremese, come miglior voce, avuto praticamente ai tuoi esordi?
E’ una cosa che faccio fatica a ricordare perché era talmente imbarazzante, pazzesco…. È stato un premio gigante. Sono stato contento poi però è diventata un arma a doppio taglio perché poi sono tutti in attesa del “dopo” e devo dire che quel dopo è diventato il successo del mio ultimo album.
Il mondo della musica è anche il mondo del lavoro, oggi molti giovani che hanno la tua età sono disoccupati, come vedi il mondo giovanile cui tu fai parte?
Io ho avuto una grande fortuna perché a prescindere del fatto della musica ho fatto l’Università e posso dire che lo studio, in tutti i campi, mi ha ripagato e ripaga tutti, anche se certo parlo della mia esperienza. Il mondo giovanile è diviso in talmente tante parti fra Nord, Centro e Sud che secondo me la buona volontà e l’impegno dei giovani nella nostra società ripaga sempre.
Se tu dovessi fare una domanda a Alex Baroni?
Gli domanderei se ha pensato mai seriamente di farsi un impianto dei capelli!!!! ah ah ah.
E la risposta?
Assolutamente no!!!!!!
di Gino Steiner Strippoli