Scatola di latta
Dicembre 11, 2005 in Libri da Gustare da Claris
Titolo: | Scatola di latta |
Autore: | Marco Marucelli |
Casa editrice: | Ibiskos Editrice |
Prezzo: | € 15,00 |
Pagine: | 276 |
Uno scrigno che contiene ricordi di viaggio tra paesaggi, storia e sapori caratteristici. 25 capitoli dedicati ad altrettante zone d’Italia.
width=’160’>Le scatole di latta, rivestite da patine colorate e disegni che riportano ai tempi dei nonni o prima, a volte si trovano in qualche credenza lasciata in soffitta, o nelle case di campagna semi-abbandonate. E appena si scorgono, subito si aprono con golosità estrema, per scoprire i piccoli tesori potenzialmente nascosti. E le ricchezze contenute non sono generalmente oggetti realmente di valore commerciale, ma di altissimo significato affettivo. Magari fotografie dei secoli scorsi, magari appunti scarabocchiati a mano, forse monetine del Regno, oppure tagliandi delle tasse… O foglietti densi di indirizzi che si sono conservati per dare memoria a persone e luoghi, magari alberghi e locande dove si è passati e il cui ricordo ha scaldato sere di racconti davanti al camino con nipoti e parenti.
Marco Marucelli, giornalista pubblicista specializzato in turismo ed enogastronomia, nei suoi giri su è giù per l’Italia ha raccolto molto materiale di questo genere, ma invece di tenerlo racchiuso per sé e famiglia, ha deciso di condividerlo con tutti, divulgando le sue esperienze e i suoi giudizi su locali per dormire e mangiare. Ma non solo, da vero e scrupoloso viaggiatore quale è, ha aggiunto notizie didattiche sui luoghi visitati, citando i principali punti di interesse turistico. E non si è fermato qui: ha raccolto anche le leggende orali tramandate dalle popolazioni locali su abitudini e territori conosciuti.
Il libro, inizia con una mirabile prefazione del giornalista Sergio Grasso che scrive “la miglior medicina è cercare tutto il buono da pensare che sta fuori dalla porta di casa e abbandonarsi al pieno godimento di un viaggio. Non deve essere per forza “lontano”, esotico, no limits… basta una giornata o un fine settimana sull’onda della curiosità, senza telefonino e con l’anima e il palato disposti al piacere”. Parole adattissime a descrivere l’operato di Marucelli nei suoi itinerari tra Cogne e Vercelli, tra Bolzano e Trieste, tra Ancona e Pesaro, tra Salerno e Bari, tra la Sicilia e la Sardegna.
Vediamo qualche esempio. Nel III capitolo, dedicato a Como, Lecco e alla Valsassina, l’autore ripercorre il territorio dei Promessi Sposi: i paesi di Renzo e Lucia, la parrocchia di Don Abbondio, il castello dell’Innominato… e insieme indica i migliori posti per dormire e mangiare. Ad esempio la villetta della signora Vincenza Bonacina.
Oppure, passando al capitolo XVII, scopriamo con un’ottica nuova e singolare l’insula vini ferax, ovvero l’isola feconda di vini, come i romani antichi chiamavano l’Elba. Le spiagge di sabbie dorate, la macchia rigogliosa mediterranea di lecci, corbezzoli e rosmarini sono il teatro del volo dei gabbiani e ormai un tutt’uno con strutture alberghiere di primo livello come l’hotel Hermitage o il ristorante Publius.
Scendendo nel paesaggio del Vulture, magico cratere che ha fatto le fortune della Basilicata, scoviamo borghi illuminati pieni di fascino e sublimi leccornie della cucina lucana: formaggi, salumi, peperoni secchi di Senise… E i vini e anche le acque, ricche di effervescenza per le proprietà del terreno d origine vulcanica fanno parte delle ricchezze naturali, accanto a quello storico-culturali.
E come non farsi incantare dalla descrizione della rupe che sovrasta il mare ad Aci Trezza, famosa per i Malavoglia di Verga, o non farsi venire l’acquolina in bocca leggendo la descrizione delle Sevadas, dolcetti sardi di ricotta racchiusa nella pasta fritta e serviti caldi, ricoperti con miele e accompagnati da un bicchierino di Mirto?
Al termine dei 25 capitoli-viaggi è riportata anche una guida rapida con gli indirizzi delle strutture ristorative e ricettive scelte. Insomma il libro è un tesoro di spunti alla conoscenza, alla curiosità, alla voglia di viaggiare in una maniera diversa, con grandi occhi aperti alle piccole cose… tra emozioni e ricordi dei luoghi e delle situazioni vissute.
di Claris