Roma è…
Giugno 4, 2006 in Medley da Stefano Mola
Roma è tutto. Roma la ragazza probabilmente inglese ombelico in vista sdraiata per terra a leggere un libro sulla scalinata di Trinità dei Monti, Roma la vecchia che due metri più in là, in ginocchio, la fronte a sfiorare il pavimento, tende la mano per chiedere l’elemosina. Roma provincia dalle strade strette e ritorte coi sampietrini. Roma il viale del Fori Imperiali che sulle pietre c’è incollata la Storia. Roma a metà pomeriggio piena di gente in giacca e cravatta che parla al cellulare e ti chiedi se il loro ufficio sia in strada, Roma i gruppi deferenti che accompagnano forse dei potenti, Roma i gruppi di ragazzini sguaiati coi pantaloni a spazzare l’asfalto e il cellulare sempre in mano.
Roma la gente che riempie in questa fresca sera di maggio Campo de’ Fiori, straripa dai dehors, seduta sulle scalinate e sui banchi chiusi del mercato, con una birra in mano e fa un rumore come di traffico e un profumo di vacanza rilassata. Roma il silenzio metafisico del ponte pedonale davanti a Castel Sant’Angelo, con le statue bloccate per sempre nei loro movimenti a metà sotto l’azzurro puro spazzato dal vento, il sole appena sceso, il cielo che laggiù lo ricorda ancora in una sfumatura d’arancio.
Roma gli occhi neri e brillanti delle ragazze che si muovono indolenti, Roma le suore che si muovono i silenzio con gli occhi chiari. Roma i seni intravisti nelle scollature, Roma i seni delle cupole puntati contro il cielo. Roma i negozi banche svizzere di Via Condotti, Roma le bancarelle di tutto il mondo di Trastevere. Roma che ti sembra di vivere in un film, con le battute in romanesco che tranciano in due, Roma che ti danno subito del tu. Roma il silenzio e l’ombra leggendo il giornale al mattino nei giardini del Quirinale.
Roma gli sciami di motorini che ingolfano le strade, Roma gli scivoli barocchi sulle facciate delle chiese, rigore e languore. Roma gli autobus verniciati a Codice Da Vinci, Roma che dietro una colonna, in una cappella laterale da niente trovi un Caravaggio. Roma il Vittoriano che non piace a nessuno e che invece per me è irresistibile e ci faccio 100 foto, Roma l’abbraccio enorme del colonnato in Piazza San Pietro, Roma cuore grande che dentro salva tutti, Roma tutte le cose che ho visto e tutte quelle che non vedrò mai, Roma che chissà se ci ho capito almeno qualcosa.
di Stefano Mola