Rocca prima delusione
Febbraio 14, 2006 in Sport da Federico Danesi
SESTRIERE – Parlare di delusione, quando si accostano Giorgio Rocca e la Combinata, può sembrare eccessivo. Ma il quinto posto dell’alfiere azzurro, a soli sette centesimi dal bronzo sa di beffa e di ammonimento. Beffa, perché a parte Ligety, oro nemmeno troppo a sorpresa anche perché Raich, tanto per cambiare, nella seconda manche è saltato, gli altri erano tutti alla sua portata. Lo era Kostelic, argento senza forzare. E soprattutto lo era Schoenfelder, quest’anno regolarmente dietro al livignasco, e di molto. Rocca non ha sciato bene né in discesa, dove ha perso troppo, né in slalom, nel quale è sembrato imballato dai troppi turni di prova affrontati per la velocità.
Con un Ligety così, un Raich che avrà il dente avvelenato e un Palander che difficilmente sbaglia, in chiave slalom olimpico c’è ancora da lavorare. Ma restano dieci giorni e il tempo gioca dalla sua parte.
DISCESA, TUTTE CONTRO LE AUSTRIACHE
Oggi, dalle 12, la discesa libera femminile, una delle gare con pronostico più aperto: sarà, come già nella gara maschile, Austria contro Resto del Mondo. Nelle ultime prove miglior crono della canadese Vanderbeek, ma alle sue spalle ci sono la Paerson e la Mancuso, separate da appena due centesimi e tra le favorite per oggi. Buona quarta Luca Recchia, ad appena due decimi dal tempo migliore. Segnali confortanti sono arrivati anche dalle sorelle Fanchini. Nadia ha staccato il nono tempo, otto decimi dalla prima, ma è parsa molto più sicura dei suoi mezzi e più confidente con la pista. Così come Elena, sedicesima, ma abbastanza vicina alle prime da far sperare in una buona gara oggi.
Le austriache hanno quasi scherzato: settima la Goetschl, appena dietro di lei la Dorfmeister, mentre Alexandra Meissnitzer ha scelto di partire con un pettorale relativamente basso, facendo segnare solo il 22esimo tempo, giusto alle spalle della connazionale Goergl.
FONDO, LO SPRINT NON CI SORRIDE
Le Staffette Sprint del fondo hanno rispettato tutti i pronostici della vigilia, compreso quello che voleva gli azzurri poco più che comparse. Marco Albarello, il tecnico azzurro, aveva scelto due formazioni omogenee con il migliore atleta in passo alternato, ossia Giorgio Di Centa e Gabriella Paruzzi, e un buon specialista delle sprint, come Freddy Schwienbacher e Arianna Follis. Hanno cominciato le donne, con la Follis che non ha tenuto nemmeno nel primo giro contro le scatenate svedesi, finlandesi e canadesi capaci di fare subito il vuoto. Così mentre davanti queste tre si giocavano l’oro, con il successo di Dahlberg e Andersson su Renner-Scott e Saarinen-Kuitunen, dietro le nostre hanno pensato a fare un buon allenamento e poco più in vista della gara di domani, la 10km ancora in tecnica classica, arrivando settime a 28”4.
Stesso copione nella prova maschile. Anche qui forcing delle formazioni più forti sin dalla partenza, con Svezia, Norvegia e Russia a staccarsi per giocarsi le medaglie. Schwienbacher ha tenuto nel primo giro, Di Centa che ha mostrato una condizione impressionante è riuscito a dargli il primo cambio ancora a contatto con i primi, ma poi non c’é stata più storia. L’oro è andato ancora alla Svezia (Thobias Fredriksson-Lindh), in volata sulla Norvegia (Svartedal-Hetland) e sulla Russia (Alypov-Rotchev). Solo noni i nostri, a 28 secondi dai primi. Di Centa, comunque, ha dimostrato sia nelle batterie che nella prima parte della finale di poter essere uno dei favoriti per la 15km a tecnica classica che assegnerà le medaglie venerdì mattina.
LA VITTORIA DI NONNO FISCHER
Sven Fischer, uno dei più forti biathleti degli ultimi 15 anni, alla soglia dei 35 anni ha finalmente vinto il primo oro olimpico individuale (ne ha già due con la staffetta) nella 10km Sprint con una prova decisamente perfetta, sia al poligono che sugli sci. Dietro di lui Hanevold, che si è migliorato rispetto alla prima gara vincendo l’argento staccato di soli 8 secondi, e Frode Andresen, un solo errore al tiro, a 19 secondi.
Ancora delusi i due grandi favoriti, Poirée e Bjoerndalen, che hanno chiuso al nono e dodicesimo posto. Solo sufficiente la prova degli azzurri: 23esimo Pallhuber, staccato di 1’53” con un errore; 28esimo De Lorenzi, a 2’02” e 41esimo Vuillermoz, a 2’35”, con ben 4 errori. Sono comunque tutti qualificati per l’Inseguimento, ma con poche sperane. Fuori, invece, Bonaldi, solo 68esimo a 3’55”.
di Federico Danesi