Reasons for waiting… Jethro tull at Christmas

Dicembre 15, 2008 in Spettacoli da Gabriella Grea

Il Teatro Colosseo ci offre un’inaspettata e insperata strenna natalizia, ospitando il primo dei tre concerti di Natale che Ian Anderson porta in Italia insieme alla sua band e ad un quartetto d’archi. Le due tappe successive saranno S.Lazzaro di Savena- Bologna e Trento. Il quartetto ungherese The Sturcz Quartet, ensemble di giovani musicisti provenienti dalle orchestre sinfoniche e da camera di Budapest, con esperienza di musica classica e contemporanea, affiancherà la rock band nell’esecuzione di un programma dedicato al repertorio dei Jethro Tull , di alcuni brani del repertorio solista di Ian Anderson e della tradizione natalizia.

L’ultimo album in studio dei JT risale al 2003 e aveva come titolo proprio The Christmas Album. Una serie di brani della trazione anglosassone e composti da Anderson (come Christmas Song, Bourée del 1969 e Another Christmas Song del 1989) che hanno come comune denominatore il Natale. L’album vantava la presenza di due ospiti d’eccezione: Dave Pegg di ritorno al basso dopo il suo abbandono con Roots to Branches e James Duncan, figlio di Ian Anderson alla batteria. Bourée invece- pietra miliare nella produzione artistica del gruppo- rivisita una Bourée di J. S. Bach (dalla suite per liuto n°1 BMW 996). Proprio con Bourée, in occasione del concerto celebrativo per il trecentesimo anniversario della nascita di J. S. Bach, Ian Anderson interruppe nel 1985 il periodo di riposo forzato impostogli dai medici per un uso improprio delle corde vocali, conseguenza dell’ignoranza dell’artista delle tecniche appropriate di canto. Anche a suonare Anderson imparò da autodidatta, dopo aver casualmente acquistato un flauto mentre viaggiava con il gruppo nei primi anni di attività.

Dal 1968 ad oggi il gruppo non ha mai smesso di produrre dischi, alterando live ad album registrati in studio, inediti e raccolte, ma senza mai inerpicarsi sui sentieri delle avanguardie né riproponendo, nostalgici anacronismi, lo stile degli anni settanta. Hanno creato musica, l’inconfondibile folk-rock dalle tinte blues, con qualche spigolo hard, mitigato dal flauto, utilizzato in chiave solistica e contrappuntistica. Nelle ultime produzioni si coglie l’influenza della musica asiatica ed araba con rimandi alle loro composizioni più datate.. Roots to Branches (1995) può considerarsi come l’album della piena maturità del gruppo, vi si ritrovano le reminescenze folk, arabescate con l’oriente, per denunciare le distorsioni che i Rami moderni hanno fatto dei precetti originari delle religioni (Radici).

L’abilità di Anderson di navigare anche in acque contemporanee si denota in J-Tull Dot Com (j-tull.com): due innamorati lontani che hanno come unico mezzo d’incontro internet. Il bassista J Noyce, con il gruppo già dal 1996, debutta ufficialmente in studio in questo disco.

Tra il 2006 e il 2007 A. Giddings e J. Noyce lasciarono la band. La formazione vide quindi l’ingresso nel gruppo del nucleo di musicisti che supportava gli album solisti di Anderson: il bassista David Goodier, il tastierista e arrangiatore orchestrale John O’Hara, il batterista James Duncan ed il chitarrista Florian Opahle

Grazie al talento straordinario di Ian Anderson, anticonformista e scomodo, forse più artigiano che artista, con una buona dose di autoironia, dal 1968 ad oggi i Jethro ci intimano dal palco Stand up! People…

Poltrona € 40,80

Poltronissima € 46,92

Galleria € 30,60

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Biglietteria – via Madama Cristina 71, aperta da lunedì al sabato dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00

Maggiori info e possibilità di prenotazione on line su www.teatrocolosseo.it o allo 011 6505195

di Gabriella Grea