Per scommessa…

Aprile 19, 2004 in il Traspiratore da Stefano Mola

Viaggiare, forse sognare. Partire, tornare, ritrovare nelle tasche biglietti accartocciati, rivedere la propria buffa faccia in una foto, consultare guide e siti e racconti di amici, modellare un nuovo sogno come creta, ripartire. Perché, come dice Francesco De Gregori, alla fine di un viaggio c’è sempre un viaggio da ricominciare.

Ecco alcune tra le migliaia di parole e pensieri che stanno attorno e dentro a questa esperienza di formazione. Perché se teniamo gli occhi affamati come due pacman di immagini, non possiamo non tornare un po’ diversi da come siamo partiti. Anche se non lo scopriremo magari subito, ma un po’ più tardi.

Ma qui non contano le nostre parole e le nostre emozioni. Servono solo a introdurre il tema e i racconti, le poesie e i disegni dei trenta vincitori della seconda edizione di Sudate Carte. Ovvero, del concorso organizzato dall’Associazione Culturale Il Traspiratore in collaborazione con il Politecnico di Torino, e riservato solo agli studenti di questa parallelepipeda istituzione, di qualunque corso di laurea in qualunque delle sue ormai tentacolari sedi.

Potrete sbirciare nelle pagine seguenti quali parole e immagini hanno viaggiato, partendo dall’attraversamento di contorti meandri cerebrali fino a penne, mouse, fogli, stampanti, transitando poi nelle mani di postini o scomponendosi in pacchetti bit di posta elettronica, intasandosi infine davanti al controllo inflessibile della frontiera di ben due giurie. Una di selezione, in cui trovate molte delle firme de Il Traspiratore, sia della versione virtuale sia di questa. Una di qualità, autorevolmente e entusiasticamente presieduta da Dada Rosso.

Ma le pagine seguenti sono solo oliva e un martini, noccioline da sgranocchiare. Come l’anno scorso, il piatto forte è impacchettato in un supporto ancora più solido e duraturo di queste cartacee pagine. Un libro, che farà compagnia sullo scaffale al suo sudato gemello, distribuito gratuitamente in tutte le biblioteche delle città in cui c’è una sede del Politecnico (ovvero, praticamente ovunque in Piemonte e Valle d’Aosta).

L’anno scorso abbiamo parlato di questo concorso come di una scommessa. Ci era sembrato che circa 180 opere pervenute ci concedessero di dire che l’avevamo vinta. Ma sotto sotto, come un’araba fenice, da una scommessa vinta ne era germogliata subito un’altra: concepire e portare a termine la seconda edizione. Eccoci qua. Ma soprattutto, ecco di fronte a voi un’altra testimonianza qualitativa e quantitativa della vitalità culturale degli studenti che frequentano il Politecnico.

In questi tempi orribili e assurdi, in cui anche solo prendendo un treno per il banale e quotidiano viaggio da casa al lavoro le vite di uomini e donne possono essere cancellate da una follia che non può avere nessuna giustificazione, la volontà di esprimersi, di condividere le proprie esperienze e i propri sentimenti, la cultura in senso lato, sono sassolini da tenere in tasca e da stringere di tanto in tanto, per tenere viva la speranza, il sogno, la voglia di continuare a viaggiare.

Il Traspiratore – Numero 47 – 48

di S. Mola