Per Grazia Ricevuta
Aprile 3, 2003 in Musica da Gino Steiner Strippoli
“Voglio cantare l’uso della forza che nasce dalla comprensione, la forza che contiene la distruzione…. canto la morte che muore per la vita di necessità che rifugge il martirio….l’amore non cantarlo, che si canta da se, più lo si invoca e meno ce né. Canto la vita che , quando è il suo tempo, sa morire e muore. … Canto la guerra e so , non sono in buona compagnia, canto la pace che non è un mestiere, canto la libertà, difficile, mai data che va sempre difesa sempre riconquistata”: questa l’essenza della canzone “Montesole” (Mercury – Universal) che da anche il titolo all’ultimo album dei P.G.R di Lindo Ferretti. Il Progetto degli ex C.S.I., diventati Per Grazia Ricevuta, due anni or sono, prosegue e a distanza di un anno e mezzo dal suggestivo concerto organizzato da Giovanni Lindo Ferretti nel Parco Storico di MonteSole in memoria di Don Dossetti la band ha voluto raccogliere in un disco live le emozioni di quella serata e regalarle al suo pubblico Ogni disco live è un evento a se stante, ma adesso “Montesole” si è trasformato anche in un tour, che toccherà Torino con un concerto al Teatro Regio, lunedì 7 aprile, inzio ore 21. Uno spettacolo nello spettacolo, quello che si vedrà sul palco, realizzato dai P.G.R. caratterizzato da una serie di idee musicali, scenografiche e coreografiche a cui ha lavorato la magnetica e straordinaria mente di “Lindo” per una dimensione teatrale. Due gli inediti che saranno presentati “1/365” e “Popular correct” , contenuti anche nell’album. E poi una vera primizia primaverile intitolata “La notte” scritta dal premio Nobel Elie Wiesel. Il repertorio sarà costituito anche da brani C.S.I. ma ci saranno anche “Madre” e “Morire” che risalgono all’epoca del passaggio da CCCP a Consorzio Suonatori Indipendenti.
Il progetto P.G.R. è ormai una realtà, la terza passione di 5 “ragazzi”, assoluti artisti degli ultimi 30 anni del rock italiano. Gianni Maroccolo, Giorgio Canali, Francesco Magnelli, Giovanni Lindo Ferretti, Ginevra Di Marco. Un nome che rievoca nella mente di Ferretti momenti difficili: Si in effetti io sono una specie di miracolato visto che per ben tre volte sono stato in fin di vita in ospedale e ne sono poi sempre uscito. In qualche modo ci sono nella nostra vita certe casualità e certe grazie che vanno oltre la propria personalità tenendoci insieme a fare musica. Ecco perché noi siamo i PGR!, poi a dir il vero “Per Grazia Ricevuta” è stato anche il titolo di un concerto dei CSI fatto in memoria di Don Dossetti, il 29 giugno 2001, penso che li’ nacquero i PGR.
Il suono della band , altamente artistico, ha come collante principale con le nuove sonorità elettroniche e le voci dei “nostri” un signor produttore chiamato Hector Zaou che ha tracciato insieme a Gianni, Lindo e C. ben nove canzoni d’autore del precedente album, trovando i giusti punti di equilibrio creando le giuste atmosfere tali da valorizzare e far emergere al massimo le vocalità esistenti. Tra l’altro Zazou sarà presente sul palco insieme ai P.G.R, quindi lo spettacolo è garantito.
Dei P.G.R. Hector ha detto Sono soddisfatto di aver contribuito alla realizzazione di questi dischi e con questi ragazzi. La musica dei PGR è qualcosa di realmente artistico. Finalmente si possono fare album veri e pieni di arte in un mondo invece in cui la musica è pensata solo come una voce di fatturato.
A Giovanni “lindo” Ferretti invece abbiamo chiesto un ricordo sui suoi esordi con i CCCP e con i CSI.
Quando penso ai CSI, li penso con tenerezza, una grande tenerezza, però! Io non avevo mai pensato di fare il musicista, non avevo mai pensato di ritrovarmi sul palco, ci sono arrivato per questioni strettamente personali e quasi extramusicali, insomma ad un certo punto mi si è offerta questa possibilità di fare in cantante. Vedo questi vent’anni della mia storia come un unicum, non sono in grado di valutare l’importanza di questa storia, però so perfettamente che se non ci fosse il pubblico voglioso di ascoltare questa storia io avrei smesso moltissimo tempo fa. Io credo di continuare a stare sul palco perché c’è un pubblico che stimo e che mi piace molto.
Ma con i CCCP….?E’ una storia cominciata esattamente al contrario di questa, ad esempio noi all’inizio di ogni concerto cominciavamo sbarrando l’accesso tra noi e il pubblico con il filo spinato, era una soluzione che avevamo trovato al nostro disagio esistenziale e per noi il pubblico era la cosa più indifferente del mondo, poteva non esserci nessuno ed era la stessa cosa! Adesso con i P.G. R., ma già con i CSI, so benissimo che non è così, per me cantare vuol dire cantare sul palco dove esiste un filo diretto con il pubblico. D’altronde la nostra lunga storia dimostra l’onestà profonda che lega quel palco a quel pubblico.
La tua definizione di musica?
La musica è quella che riempie lo spazio tra la terra e il cielo e quindi è quella che segna il legame tra terra e cielo perché fra tutte le arti la musica è l’unica che generata come suono della voce o musicale si espande nello spazio e sale, tutte le altre arti sono più materiali, ad esempio la letteratura orale è più una branchia della musica che della stessa letteratura.
I tuoi testi sono contraddistinti da vere poesie, canti spirituali e religiosi qual è l’ispirazione?
Io tutto quello che posso offrire è l’onesta del mio cuore e della mia mente, nel senso che è un rimpallo continuo tra i sentimenti e il cuore, si vive in un tempo in cui il cuore sembra il ricettacolo di tutti i deboli, di tutti i lamentosi, io invece do al cuore un carattere molto grande di forza, è il centro della potenza che ti permette di far fronte ai problemi della vita. Io scrivo e canto quello che sono, non mi so vedere nel mondo senza un pensiero religioso, senza un pensiero politico anche se questo mi crea più problemi rispetto alle soluzioni che può dare ai miei problemi.
Un nuovo capitolo, quindi, che è evidente nel suo cambiamento quando si ascolta “Montesole” dove il duetto crescente di Di Marco e Ferretti si pone in una vera riflessione poetica sulla nostra vita.
di Gino Steiner Strippoli