Moggi, bacchettata a Del Piero
Febbraio 12, 2002 in Sport da Roberto Grossi
Torino
Dopo il giorno di riposo post-Olimpico eri la truppa bianconera, a ranghi fortemente ridotti causa gli impegni dei vari calciatori convocati con le nazionali, è tornata ad allenarsi sul terreno erboso dello stadio Comunale per preparare il prossimo match interno contro la Fiorentina in programma sabato pomeriggio al Delle Alpi.
A palleggiare in mezzo al campo insieme ai vari Birindelli, Paramatti, Zalayeta ed Amoruso un ospite d’eccezione: Al Saadi Gheddafi, figlio del leader libico, appassionato di calcio, grande tifoso bianconero nonché secondo azionista (attraverso la ‘Lafico’), in ordine di importanza, della società di corso Galileo Ferraris con oltre il 5% delle azioni e la volontà dichiarata di voler arrivare al 20%.
Gheddafi era giunto già in mattinata a Torino, e dopo aver incontrato l’Avvocato Agnelli al Lingotto si era recato presso la sede bianconera dove lo aspettavano i dirigenti juventini, con i quali si è intrattenuto anche per il pranzo.
Nel pomeriggio, accompagnato da Antonio Giraudo, Luciano Moggi e Romy Gai, Gheddafi si è presentato al Comunale per esaudire un piccolo sogno personale: allenarsi con la squadra. Quaranta minuti sul campo con i bianconeri, conditi da esercizi ginnici, ‘torello’ e una breve partitella, il tutto sotto gli occhi compiaciuti di Marcello Lippi. La parentesi con il socio-giocatore libico non ha però attenuato le scorie, anche solo indirette, relative a Roma-Juve.
Subito dopo l’uscita dal terreno di gioco di Gheddafi, Luciano Moggi ha infatti voluto incontrare i giornalisti per ‘bacchettare’ virtualmente Alex Del Piero, ‘reo’, secondo il direttore generale, di alcune dichiarazioni, diciamo cosi, sopra le righe, in merito alla sua sostituzione operata da Lippi all’Olimpico quando la Juve si è trovata in inferiorità numerica.
Il fantasista bianconero si era detto dispiaciuto per non aver potuto disputare per intero un incontro di tale importanza. A Moggi però non sono andate giù le parole di Pinturicchio ed ha voluto rispondergli in maniera tanto serena quanto decisa: “Capisco che Del Piero sia dispiaciuto perché non ha potuto continuare a rimanere in campo, ma deve capire che quella di domenica era una situazione di emergenza, in cui le scelte tattiche comportano il sacrificio di qualcuno. In quel caso è toccato a lui, la prossima volta potrebbe toccare ad un altro oppure ancora a lui e in ogni caso tutti devono accettare le scelte, perché dipendono dalle circostanze e non dal volere del mister o della società”.
Più chiaro di così..
di Roberto Grossi