Minetti, ritratto di un artista

Dicembre 3, 2001 in Spettacoli da Roberto Canavesi

25164Una prova da grande attore per un testo costruito per un grande attore, questo in estrema sintesi è il “Minetti, ritratto di un artista da vecchio” di Thomas Bernhard, da stasera al Carignano per la stagione dello Stabile.

Sarà il “grande vecchio” Gianrico Tedeschi a farsi portavoce del drammaturgo austriaco che ha voluto celebrare il canto del cigno di Bernhard Minetti, l’interprete simbolo di mezzo secolo di teatro tedesco, con un testo che nella sua struttura narrativa si configura come un lungo ed appassionato monologo: nella sala di un lussuoso hotel di Ostenda, la sera dell’ultimo dell’anno, arriva un canuto attore con tanto di valigia al seguito pronto ad incontrare il direttore del locale teatro per concordare la messinscena del Re Lear shakespeariano, personaggio eletto ad alter ego di un’intera esistenza: l’attesa si protrae, l’interlocutore non arriva ed all’anziano Minetti non resta che assistere alla sfilata di un’umanità ubriaca intenta a festeggiare il passaggio all’anno nuovo.

Le tre sequenze più epilogo che segnano la partitura drammaturgica sono un universale omaggio all’arte interpretativa, alimentate da quell’apparente “vuoto” di contenuti e significati vero e proprio marchio di fabbrica della scrittura bernhardiana: la parola allo stato puro, il verbum capace di costruire, consumare e distruggere per estendere i suoi effetti anche all’ambiente circostante, a quella stessa Natura pronta ad irrompere in maniera prepotente nel tragico epilogo quasi a voler “celebrare” epicamente le gesta e l’intera esistenza dell’ormai stanco Bernhard Minetti.

Minetti

Teatro Carignano

da martedì 04 dicembre a domenica 9 dicembre

Orario: feriali 20.45, festivi 15.30

Prezzi: biglietti dalle 35 alle 45.000 L.

Informazioni e prenotazioni allo 011.5176246.

di Thomas Bernhard. Associazione Artisti Associati – Compagnia Gianrico Tedeschi. Con Gianrico Tedeschi, Marianella Laszlo, Gianfranco Candia, Raffaele Spina, Laura Bussani, Antonio Merone, Stefano Podlipnik: scene di Giacomo Andrico, costumi di Stefano Nicolao, regia di Monica Conti.

di Roberto Canavesi