Margherita Granbassi per Traspi.net
Ottobre 6, 2006 in Sport da Claris
La neo-campionessa del mondo di fioretto femminile racconta l’impresa della vita e le stoccate vincenti sul 14 pari.
Margherita Granbassi nell’immaginario collettivo degli sportivi non-fanatici-della-scherma rappresentava già molto, in quanto alle Olimpiadi di Atene era stata eletta atleta più affascinante del consesso olimpico. Bella, quindi, si sapeva, ma quello che mancava per renderle gloria imperitura era la Vittoria, quella con la V maiuscola, quella che consacra un per sempre atleta e gli regala la massima notorietà, lo proietta non solo in cima al medagliere, ma anche negli spot pubblicitari, e nei party mondani. Proprio in uno di questi, la celebrazione voluta dalla federazione italiana scherma per la vittoria di Margherita nella gara di fioretto individuale ai campionati mondiali di scherma in corso a Torino, l’abbiamo incontrata, vestita in un elegantissimo completo nero, sfoggiato con classe innata. Eppure, nonostante la bellezza, l’eleganza e la vittoria, Margherita mantiene un sorriso, una simpatia e una cordialità fuori dal comune.
Margherita, che cosa hai pensato l’attimo prima della stoccata vincente nella finale contro Valentina Vezzali?
Inconsciamente mi viene da dire a nulla. In realtà ero molto concentrata e non ho pensato ad una strategia vera, ma d’istinto mi è venuta l’idea di provare la stoccata in controtempo. Sapevo che era un tentativo difficile, ma contro una campionessa come Valentina solo i colpi difficili possono essere vincenti. E per me il colpo è stato vincente 2 volte, perché anche nei quarti contro la coreana ho vinto allo stesso modo allo scadere.
Già, per tre volte sei andata al minuto supplementare… e hai sconfitto due campionesse come Vezzali e Trillini… [in foto]
E’ stata una magia non subire mai la stoccata sul 14 pari. Ho avuto la freddezza di non lasciarmi mai prendere dal panico. Comunque Valentina e Giovanna restano due fenomeni paranormali e dopo questa gara nulla è cambiato nel loro valore, ma è cambiata la mia situazione. Questo risultato arricchisce me ma non impoverisce loro.
Tu, Valentina e Giovanna Trillini: con un podio così nel singolo, non potete fallire la prova a squadre, giusto?
Guarda, è vero che i pronostici sono per noi, ma cerco di non pensarci non per scaramanzia, ma perché le avversarie sono comunque molto forti e nulla può essere dato per scontato in una competizione di livello assoluto come questi campionati del mondo. Quello che però ci tengo a sottolineare è che siamo un gruppo vero, unito ed affiatato e il clima è molto sereno, quindi ce la metteremo tutta.
Vincendo la gara individuale e diventando campionessa del mondo hai realizzato un sogno. Ora quale è il tuo prossimo traguardo, Pechino 2008?
La verità è che spero di non svegliarmi troppo presto da questo bellissimo sogno perché voglio godermelo fino in fondo. Pechino per adesso è lontana, ci penserò finiti questi campionati dalla prossima settimana. Oggi non voglio fare nessun progetto.
di Claris