Manga Impact. Il mondo dell’animazione giapponese

Settembre 24, 2009 in Cinema da Cinzia Modena

LupinIIIE’ in corso presso le strutture del Museo Nazionale del Cinema la rassegna cinematografica Manga Impact, organizzata dallo stesso Museo del Cinema e dal Festival Internazionale del Film di Locarno. L’evento ha un particolare valore a livello nazionale in quanto sono stati coinvolti gli Studios giapponesi direttamente, con lo scopo di far conoscere a tutto tondo la cultura che caratterizza questo mondo a partire dagli ultimi 50 anni. Nel percorso museale si possono ammirare alcune prime produzioni degli anni ’30 che hanno originato questo che oggi è un fenomeno di massa.

Il programma è così articolato ed offre la prima importante retrospettiva in ambito europeo del film di animazione giapponese (dai cartoni animati ai film “anime”), una serie di incontri di approfondimento con professionisti del settore, proiezioni presso la Bibliomediateca del Museo, la pubblicazione di un volume edito da Phaidon e una mostra-mercato.

  • Retrospettiva cinematografica: Cinema Massimo, 16 settembre – 7 ottobre 2009

  • Proiezioni: Bibliomediateca, 18 settembre – 19 dicembre 2009

  • Mostra: Mole Antonelliana, 16 settembre 2009 – 10 gennaio 2010

    IL MIO VICINO TOTORO di Hayao MiyazakiL’animazione giapponese si distingue da quella occidentale, sia europea che americana, per i tempi molto veloci di realizzazione. Le modalità “produttive” sono molto vicine a quelle industriali e il mercato è caratterizzato da una proliferazione di Studios con rivenditori dal taglio commerciale. Questo offre una prima spiegazione alla larga diffusione dell’animazione sia al cinema che nell’ambito dei canali televisivi.

    Il film d’animazione del Sol Levante non è solo quello che è giunto a noi a partire dagli anni ’70 e ’80 con le serie animate. Non è solo un fenomeno popolare e di costume. Le pellicole, dietro una sapiente regia e fotografia, raccontano storie che – per la maggior parte di noi cresciuti con i personaggi di Walt Disney – risultano lontane e dalla lettura differente. Attraverso la rassegna cinematografica ci si avvicina a un universo praticamente sconosciuto, non essendo stata distribuita che una piccola parte della produzione asiatica.

    Galaxy expressGli Studios hanno apprezzato molto l’iniziativa di voler portare la loro cultura e i loro lavori alla nostra attenzione, perché è un segnale forte di riconoscimento della loro qualità di registi e artisti al pari dei protagonisti del mondo del cinema inteso in modo tradizionale. Molto del materiale esposto durante la manifestazione è stato dato direttamente da questi grandi Studios (Tohei, Sunrise, Animation, per fare qualche esempio): di particolare pregio i disegni, i fondali in acquarello e i cells (singoli fotogrammi dipinti su acetato trasparente che, sovrapposti, creano la sensazione del movimento), le sceneggiature, storyboards (i disegni preparatori che consentono la realizzazione delle singole inquadrature dei film d’animazione), silhouettes, collages, una quarantina di manifesti di film (giapponesi e italiani), materiale visibile sulla rampa elicoidale all’interno della Mole Antonelliana.

    Questi materiali regalano al primo impatto l’idea della costruzione della pellicola, secondo dopo secondo, del lavoro richiesto e di come questo si sia evoluto nel corso degli anni, con l’ausilio di tecnologie e metodologie avanzate.

    Ospite d’eccezione durante le giornate di apertura, Morimoto Koji. E’ un regista il cui lavoro guarda avanti, al futuro dell’animazione attraverso una continua sperimentazione. In particolare la sua ricerca verte sugli effetti sonori e visivi dando largo spazio alla creatività dei giovani e al loro modo di esprimersi. I film di Koji hanno ispirato registi di film “convenzionali”, in contro tendenza agli standard giapponesi.

    In Giappone, infatti, è difficile che vengano realizzate progetti totalmente nuovi. Un “anime” ha di solito come base un romanzo famoso o un manga di successo, e viene accompagnato da un merchandising impressionante.

    Ghost in the shell 02L’oggettistica che arriva a noi, come ad esempio quella di Hello Kitty in questi ultimi anni, offre una vaga idea del business che sta dietro un progetto di fumetto. Nella sala del tempo della Mole Antonelliana sono esposti degli esemplari di collezioni private risalenti agli anni ’70. Libri, locandine, robot, statuette di protagonisti di serie televisive animate, astronavi… dalle dimensioni che possono raggiungere i 60 centimetri, e dai materiali differenti. Di solito plastica o metallo (il primo esemplare in metallo presso fuso è del 1972 e originò una nuova tendenza). Il fenomeno non è limitato – tanto in passato quanto ai giorni nostri – alla sola vendita di un enorme varietà di gadget, ma ha condizionato in modo notevole la produzione animata. Ne sono un esempio i robot. Le modalità con cui questi si trasformavano o sparavano i colpi dovevano essere riproducibili in formato giocattolo!

    La portata di questo business è stato tale da far diventare i produtori di giocattoli i principali sponsor degli Studios.

    L’impegno profuso dagli organizzatori in questo evento si estende anche ad altre inziative che in apparenza possono sembrare a latere, ma in realtà accompagnano e rendono completo un percorso di immersione nella cultura sull’animazione giapponese e i prodotti di successo che hanno fatto storia.

    Mariko_attitudeLa cancellata esterna della Mole Antonelliana ospita 14 pannelli bilingue che ripercorrono per immagini i temi più importanti della storia dell’animazione giapponese e propongono dei focus sui principali studios, mentre una gigantografia tridimensionale (6 metri e 50 di altezza), è collocata nei giardini antistanti la Mole. Il pupazzo gonfiabile riproduce le fattezze del personaggio di Mariko, coprotagonista dell’ambizioso progetto crossmediale in fase di realizzazione da parte di Enarmonia, il prestigioso studio di cinema d’animazione di Torino, che ha realizzato anche l’immagine guida della mostra.

    Domenica 27 settembre 2009 dalle 9.00 alle 19.00, gli spazi pedonali di via Montebello antistanti la Mole Antonelliana si animeranno per M3, la Mostra Mercato Manga, un’occasione di incontro con venditori e hobbisti per la vendita e lo scambio di fumetti e oggetti.

    La Bibliomediateca del Museo ospiterà dal 18 settembre al 19 dicembre 2009 una serie di incontri che vedono scrittori e registi a confronto con il mondo degli Anime, e un ciclo di proiezioni di serie televisive di animazione giapponesi.

    Un’ulteriore occasione di approfondimento sarà infine offerta dalla pubblicazione di un volume illustrato, pubblicato dall’editore londinese Phaidon in più lingue (italiano, francese e inglese), contenente le schede di tutti gli autori e i personaggi che popolano il favoloso mondo dell’animazione giapponese. Il volume è a cura di Carlo Chatrian e Grazia Paganelli e l’uscita è prevista nell’autunno 2009.

    Maggiori informazioni

    Il programma delle proiezioni e notizie utili sull’evento sono consultabili presso questi siti:

    www.mangaimpact.com

    www.museocinema.it

    www.pardo.ch

    di Cinzia Modena