L’Italia si affida ai soliti noti

Febbraio 7, 2002 in Sport da Federico Danesi

La quantità c’è, la qualità arriverà. La spedizione italiana alle Olimpiadi di Salt Lake City è la più corposa di sempre, nonostante i tagli ai fondi del Coni, e l’obbiettivo minimo è quello di ripetere almeno quanto fatto quattro anni fa a Nagano, con dieci medaglie complessive, due sole delle quali d’oro (la Compagnoni in gigante, il duo Huber-Tartaglia nel bob).

Le speranze più concrete sono fondate sulle donne, Belmondo e Kostner in primis. La piemontese a 33 anni è alla sua ultima Olimpiade; avrebbe potuto essere lei la portabandiera azzurra, ma il Coni le ha preferito la Kostner, un gesto che da alcuni è stato interpretato come mancanza di rispetto per un’atleta che tanto ha dato all’Italia. Nelle tre precedenti edizioni dei Giochi alle quali ha partecipato, il massimo è stato un argento, anche se a Nagano arrivò molto vicina all’oro nella 30 chilometri a tecnica libera, beffata come spesso le è accaduto da Julia Tchepalova. Proprio lei, insieme alle connazionale Danilova e Lazutina, sarà l’avversaria più temibile già dalla prima prova, quella di sabato con la 15 chilometri a tecnica libera e partenza in linea. La Belmondo potrebbe andare a medaglia anche nell’inseguimento e in staffetta, mentre più difficile un podio nella 30 classica. Nel fondo grande attesa anche per gli uomini e in particolare per Christian Zorzi, che nella sprint parte come numero uno.

Isolde Kostner, invece, a Torino probabilmente ci sarà ancora, ma deve giocarsi le sue carte ora che è al massimo della condizione. E’ la favorita in discesa e anche in Superg potrà dire la sua, ma Gerg e Goetschl, tanto per fare due nomi, sono ossi duri da spolpare. Meno concrete le possibilità in campo maschile: Ghedina è stretto dallo squadrone austriaco, Rocca e Blardone nei grandi appuntamenti hanno sempre steccato.

Il jolly può uscire dalla coppia Barbara Fusar Polo-Maurizio Margaglio nel pattinaggio artistico. La loro sfida con i francesi Anissina-Peizerat si annuncia come uno dei capitoli più forti dei Giochi. Speranze, ma solo quelle, dallo short track, soprattutto con Fabio Carta, e dallo slittino, con Armin Zoggeler. Curiosità, infine, per il debutto nel bob della strana coppia, Antonella Bellutti-Gerda Weissensteiner.

di Federico Danesi