Lippi: contro il Milan non è una rivincita
Ottobre 28, 2003 in Sport da Roberto Grossi
La Juve ha ripreso oggi la preparazione in vista del big-match di sabato prossimo con il Milan. Prima dell’allenamento pomeridiano, parlando dal pulpito della sala stampa del centro Sisport, Marcello Lippi ha confermato per l’ennesima volta che Del Piero non sarà della partita: “Alex rientrerà in campo contro l’Udinese – ha affermato il tecnico -, sarebbe poco intelligente averlo a disposizione per soli 15’ contro il Milan dopo un periodo abbastanza lungo di stop. Meglio averlo a tempo pieno con i friulani. Comunque le sue condizioni migliorano di giorno in giorno: lavora bene e disputa già le partitelle con i compagni”.
Il turn-over adottato quest’anno a pieno regime sta dando notevoli frutti e il viareggino non intende fermarsi: “Ci aspettano tre gare molto impegnative contro Milan, Real Sociedad e Udinese e intendo utilizzare il maggior numero di giocatori possibili per avere tutti uomini freschi e motivati. Anche Conte e Pessotto torneranno utili, ci sarà un’ampia rotazione di elementi”.
Milan-Juve si affrontano per la quinta volta nell’anno solare, ma il fascino della gara, secondo Lippi, rimane immutato: “Giocare contro il Milan non stanca mai perché questa sfida riveste sempre grande importanza e fascino, offre uno stimolo particolare a tutti, tifosi compresi. Ma non parlate di nostra possibile rivincita dopo la finale persa di Champions League: piuttosto la rivincita spetta a loro che hanno perso le ultime due gare contro di noi.. Battute a parte, si potrebbe parlare di rivincita soltanto nel caso entrambe le formazioni si incontrassero di nuovo in finale. Il resto non c’entra niente. Se mi brucia ancora il ricordo di Manchester? Soltanto quando in tv fanno rivedere la sequenza dei rigori ho un sussulto, per il resto è acqua passata”
C’è già chi parla di una fuga scudetto biancorossonera. Ma Lippi non è d’accordo: “Non ha senso parlare di fuga, anche se la classifica può fare pensare a questo. Sono invece convinto che le cinque favorite si giocheranno lo scudetto sino alla fine. Il Parma? Può rimanere attaccata a lungo al carro delle prime”.
Il terreno del Meazza, definito un campo di patate da molti, non turba il sonno dei bianconeri: “Non è di nostra competenza parlare del terreno milanese, ci devono pensare i giocatori del Milan e dell’Inter ad esprimere giudizi su questo. Io posso solo dirvi che, terreno o no, sarà comunque una grande gara. Si affrontano infatti due grandi squadre con quattro possibili Palloni d’Oro in campo: Buffon, Nedved, Sheva e Maldini. Spero che il premio, che io considero importante perché consacra il miglior calciatore d’Europa nell’anno solare, se lo aggiudichi uno dei miei ma tutti e 4 sono meritevoli di conquistarlo. Se ci fosse un Pallone d’Oro per gli allenatori lo assegnerei a Del Neri: ha saputo fare benissimo con il Chievo nei primi sei mesi dell’anno solare, poi, in questa stagione calcistica, sta facendo altrettanto bene nonostante la sua squadra abbia subito delle trasformazioni e abbia quindi a che fare con giocatori diversi”.
Il brasiliano Kakà, nuovo acquisto rossonero, è un pericolo in più per gli uomini di Lippi: “Ha confermato tutto ciò che di buono si era detto su di lui – conferma il trainer bianconero -, ed ha saputo dimostrare in poco tempo di avere grandi qualità tecniche e ottime capacità di verticalizzare la manovra. Veramente un ottimo giocatore. Se lo volevo alla Juve? Francamente non ci ho mai pensato”.
Si chiude con un tuffo nel passato: “Il mio bilancio contro i rossoneri è abbastanza buono. Ci sono state le sconfitte, è vero, ma anche tante vittorie. Le prime che mi vengono in mente sono il 2-0 con gol di Vialli e Ravanelli nel mio primo anno di Juve: con quella vittoria consacrammo lo scudetto. E poi il 6-1 di Milano contro il Milan di Sacchi”.
di Roberto Grossi