Le Esposizioni del passato
Gennaio 15, 2003 in Medley da Sonia Gallesio
Le Esposizioni Universali si susseguirono per un vasto periodo, dalla metà del diciannovesimo secolo sino al primo conflitto mondiale, al fine di presentare al pubblico nuovi prodotti e tecnologie, ampliare gli orizzonti commerciali ed acquisire rilevanza in ambito internazionale. In quegli anni in Europa sorgevano i vari movimenti modernisti, primo fra tutti quello delle Arts and Crafts di William Morris in Inghilterra, e gradualmente i rapporti tra arte, artigianato ed industria andavano intensificandosi. Fortemente influenzate dal progresso incalzante, dunque, queste rassegne fornivano ai paesi rappresentati l’occasione ideale per ostentare potenza commerciale ed eccellenza tecnica ed artistica. Partendo dalla discussa Tour Eiffel, ad esempio, nel 1889 l’onda d’urto dell’esposizione di Parigi si propagò per tutto il continente. Progettato dall’ingegnere Gustave Eiffel (1832-1923), il celeberrimo monumento sollevò le ardenti proteste non soltanto degli architetti del periodo, bensì di un nutrito stuolo di intellettuali, scrittori ed artisti. Ideata proprio per simboleggiare l’Esposizione Universale, ma anche per celebrare il centenario della Rivoluzione Francese, di fatto la torre è un immenso pilone simile a quelli utilizzati un tempo a sostegno dei viadotti. Era pressoché inevitabile, quindi, che si scontrasse con le regole convenzionali e i paradigmi dell’architettura dell’epoca e del passato. L’uso in edilizia del cemento armato, per contro, ottenne un ampio consenso allorché quest’ultimo fu impiegato in occasione della successiva esposizione parigina, nel 1900.
Anche l’Italia ospitò svariate manifestazioni di questo tipo, facendo di Torino un’indiscussa protagonista. Nel 1884 l’attuale capoluogo piemontese fu sede dell’Esposizione Generale Italiana, evento che permise di promuovere il noto Borgo Medievale pensato nel 1882 e terminato in tempo per l’occasione. Ricorda Renzo Rossotti, in un passo tratto da Guida insolita ai misteri, ai segreti, alle leggende e alle curiosità di Torino (Newton & Compton Editori): “Il 27 aprile 1884 sul ponte del castello medievale scesero i paggetti in corteo e mossero incontro a Re Umberto I e alla Regina Margherita. Ai sovrani vennero offerte le chiavi della Rocca che recavano impresso il motto Ego januam tu corda”. Legata alla memoria dell’Esposizione del 1898 (che ospitò ben 12.000 espositori!) è invece la Fontana dei Dodici Mesi, disegnata da Carlo Ceppi e posta sulle rive del Po come il borgo. Ma fu la Prima Esposizione Internazionale di Arte Decorativa Moderna a dare il maggior prestigio alla città di Torino e soprattutto ad influenzare in modo irreversibile il clima culturale ed artistico dell’Italia tutta. In quell’inizio di secolo in cui Luigi Einaudi dava origine alle sue riforme e in quell’affascinante scenario urbano così ben raccontato da Guido Gozzano.
di Sonia Gallesio