La melodia del mare
Novembre 6, 2003 in il Traspiratore da Simona Margarino
Pensate a Jessie Tuneson, su un faro del porto a guardare lontano. Un poco sbilenco dentro le scarpe vecchie.
Pensate a Jessie, barba lunga e cappello di paglia, gomiti stretti, pupille fisse all’orizzonte, cinquantotto anni nella gamba destra, uno nella sinistra. Figuratevelo così, a reggersi sulla carne fresca da un lato e su un bastone di faggio dall’altro. Duro a spiegarsi, quello strano equilibrio di normalità e disgrazie piombato addosso a un uomo del genere, un fulmine, un peso mica da poco. Ma tant’è. Basta niente a digerire la vita come capita, a rassegnarsi. Lui ha imparato a cavarsela, sa anche tuffarsi dal ponte e nuotare di sole braccia, uno sforzo da cani, il suo bastardo non lo farebbe nemmeno per un osso in più, giusto per quello che ti hanno tolto di dosso. Suda un sacco, Jessie, e di fatica non ce n’è mai abbastanza. Lavora di occhi e di mani, di navi avvistate, di messaggi con sconosciuti, di luci nel buio.
Si è trovato faccia a faccia con molti anni e troppi silenzi. Poi ha deciso di starli a sentire.
In una sera come questa, che profuma di legno e salsedine, posa il cannocchiale e resta in ascolto: di notte i pesci cantano, una musica di acqua che scivola nelle orecchie e giù lungo le vene, fin sotto i piedi. Suona l’oceano, è un’intera orchestra: basse melodie di squali che si divorano e stelle che aspettano, sulla sabbia o nel cielo, parole senz’aria, fruscii di coralli freddi incagliati in qualche alga e in conchiglie socchiuse alle folate del vento, relitti abbracciati dal verde che piangono di nostalgia, sirene che languono sole. Le spugne si muovono e soffi di fisarmonica accompagnano le onde cullate dalla luna. C’è tutto in quelle sinfonie, un mondo da non credere. Non manca nulla. C’è una chiave arrugginita che viene a galla dal fondale e dondola sulla spuma, c’è un fascio di note lasciate ad asciugare tra le righe del mare, c’è più di quanto non si possa dire.
A terra, invece, dietro le spalle, fischia la guerra, un mondo di bestie che si picchiano tra le mura di casa, ma lui non ci bada. Lo vedete, Jessie? È mattino, ed è ancora lì, con lo sguardo sul mare. Sa di vita questa cosa, sa proprio di vita vera.
di S. Margarino