La Coldiretti Novara e Vco pro Ogm-free
Agosto 15, 2005 in Enogastronomia da Redazione
Tanti in questi giorni i servizi radiotelevisivi sugli alimenti geneticamente modificati, in particolare dopo la scoperta del “passaggio” dei geni Ogm nel Regno Unito. Inevitabile l’incertezza tra la gente. Ora sicuramente la corretta informazione è l’unico mezzo per non angosciare gli animi. Ma, poiché, i potenziali effetti degli OGM ancora non si conoscono sulle lunghe distanze temporali, occorre innanzitutto salvaguardare la tranquillità dei consumatori e la sicurezza alimentare evitando l’utilizzo degli Ogm.
In questo senso si è espresso in maniera molto chiara Gabriel Battistelli direttore della Coldiretti interprovinciale per i Comuni di Novara e Vco.
“Coldiretti ha intrapreso da tempo una campagna per sensibilizzare i Comuni a dichiarare il loro territorio Ogm free. Alla luce di quanto sta accedendo in Gran Bretagna, è opportuno rimarcare una volta ancora l’invito, particolarmente per quanto riguarda il territorio delle nostre due province: aiutiamo l’agricoltura a crescere in qualità e sicurezza, preservandola da ogni possibile rischio. I Comuni delle nostre due province dicano no all’introduzione di organismi geneticamente modificati sul proprio territorio”.
L’invito a dire No agli Ogm è rinnovato, per i Comuni di Novara e Vco, dal direttore della Coldiretti interprovinciale Gabriel Battistelli che, dopo il caso britannico dei geni modificati autotrasferitisi dalla colza ogm ad alcune piante di senape selvatica, invita a prendere posizione in modo ancor più netto per evitare che simili problemi possano ripetersi, un domani, alle porte di casa nostra.
“Il Piemonte è fra le 13 regioni italiane che già hanno dichiarato Ogm free il proprio territorio, ma l’iniziativa va ripresa e sostenuta a livello locale. E’ importante anche per sensibilizzare i consumatori a pretendere prodotti rintracciabili e sicuri, liberi cioè da ogni ingrediente frutto di manipolazione genetica”.
Il fatto che l’evento inglese non sia stato nemmeno previsto dagli studiosi pone in essere nuovi dubbi sull’opportunità o meno di proseguire sulla via del biotech agricolo: “Siamo convinti che anche la ricerca, alla fine, darà ragione alle nostre posizioni: gli Ogm non servono a nessuno, se non alle grandi multinazionali che si attendono un enorme ritorno economico. Ben vengano le posizioni di cautela espresse a livello nazionale: e anche a livello comunitario dovrà valere il principio per cui il valore della salute e della sicurezza va ad imporsi sull’esasperazione del libero mercato”.
“Di fronte alle notizie che giungono d’oltremanica – dice ancora Battistelli – è lecito domandarsi se si può ancora essere certi delle assicurazioni di “non nocività”, rese da diversi soggetti circa gli Ogm, mentre ci si trova di fronte ad una svista tanto grossolana e tanto grave come la non previsione di un evento simile.
Dal punto di vista pratico, restiamo sorpresi dalla posizione di quanti, proprio per giustificare la necessità di proseguire sulla via delle sperimentazioni, si limitano a dire che è troppo tardi per fare retromarcia, poiché troppi Paesi sono ormai impegnati sulla via della ricerca.
Forse, in questa “gara” che mai avrebbe dovuto cominciare, “vince” chi riuscirà a tirarsi fuori per primo”.
di redazione