L’ ultima Fiera
Maggio 11, 2009 in Attualità da Tomas
“Non sperate di liberarvi dei libri” è il titolo dell’ incontro-conversazione di Umberto Eco e Jean-Claude Carrière e coordinato da Marco Belpoliti, che si terrà Giovedì 14 Maggio alle ore 12 nella Sala Gialla del Lingotto Fiere. Riparte così l’ ultima fiera, ma non si passerà ad una biennale come raccontava qualche leggenda metropolitana, bensì tornerà ad essere Il Salone del Libro, come lo spirito dei tempi e la sobrietà vogliono.
Il paese ospite di quest anno, l’ Egitto, che ha permesso di mettere a punto un programma senza precedenti, “contagia” Torino totalmente, dal Museo Egizio aperto fino a notte con ingresso ridotto per chi avesse il biglietto della Fiera, fino alle degustazioni della birra dei Faraoni, passando per la retrospettiva al Museo del Cinema del regista Youssef Chahine, gli ormai conosciuti Tesori Sommersi a Venaria ed Akhenaton a Palazzo Bricherasio. Insomma, non ci si potrà di certo annoiare ! Oltre all’ Egitto ed ai vari incontri nelle Sale Convegni, dove grandi ospiti si alterneranno a presentare il tema filo conduttore della fiera, con momenti di spettacolo, dibattiti o vere e proprie lectio magistralis, ci si potrà immergenere nel Bookstock Village, spazio dedicato ai giovani lettori ispirato al tema de “La Strada”, condito dalla libreria internazionale per ragazzi con volumi da tutto il mondo, dallo spazio Nati per Leggere e quello Studyinpiemonte, e fra le novità 2009 la mostra 99 Click: il Novecento in novantanove scatti più uno firmati Cartier Bresson, Doisneau, Newton, Berengo Gardin. A Lingua Madre, invece, si svolgerà il consueto viaggio nel meticciato culturale, un mix di suoni ed identità culturali che si fondono in una grande ed intensa esperienza di vita da raccontare.
Il filo conduttore scelto per questa edizione, l’Io e il suo rapporto con gli altri, cade in un momento in cui la conoscenza del prossimo servirebbe ancor di più alla conoscenza di noi stessi. Quale malattia colpisce l’Io in questi tempi ? Esibizionismo, egoismo, indifferenza al destino e alle necessità altrui, perdita del senso della comunità, incapacità di elaborare progetti condivisibili o di riconoscersi in una causa di utilità comune. Molto spesso non ci si sa guardare dentro, preferendo creare un alter ego virtuale da far circolare in rete, mostrando un’immagine edulcorata, un vero e proprio ritratto di quello che si vorrebbe essere. Questo male dei nostri tempi verrà sviscerato attraverso varie riflessioni.
Le neuroscienze cercheranno di spiegarci come funziona il nostro cervello grazie ad Edoardo Boncinelli, biologo di sperimentate capacità divulgative, insieme a Giacomo Rizzolatti, che con il suo team dell’Università di Parma ha scoperto i cosiddetti neuroni-specchio.
La psicoanalisi, attraverso autorevoli esponenti delle tre maggiori scuole, freudiana, junghiana e lacaniana, tenterà di definire l’ evoluzione dell’ Io nei nostri tempi.
La percezione e la rappresentazione del Sé del Novecento, passata da una dissolvenza nelle grandi masse, nei partiti, nei movimenti, ad una ricerca unicamente del proprio utile e piacere individuale, con il conseguente passaggio da una aggregazione di sodali, ad una massa inerte in adorazione di figure carismatiche verrà sviluppata nella lectio magistralis di Luciano Canfora che parlerà proprio di cesarismo.
Si parlerà anche del fenomeno anoressia, testimoniato dalla scrittrice francese Isabelle Caro, mentre Enzo Bianchi spiegherà come la fraternità e la condivisione sono l’ unica via d’uscita a una crisi che, prima di essere economica e finanziaria, è anzitutto morale.
Del diverso, icona stessa del Male, nemico potenziale a cui è soltanto possibile opporre la violenza, ce ne parleranno Luce Irigaray e Marco Aime, in un viaggio tra filosofia ed antropologia.
La rappresentazione propria e degli altri, nei secoli, di arabi, ebrei e cristiani verrà invece snocciolata da studiosi quali Paolo Branca, Giulio Busi e Ermis Segatti, mentre la violoncellista Elena Cheah, ricorderà l’esperienza di un gruppo di giovani musicisti ebrei, arabi e cristiani che suonano insieme anche nei momenti più tormentati della storia;
Se esiste un “noi” europeo, alla vigilia delle stesse elezioni continentali, ce lo dirà lo storico inglese Donald Sassoon, che riceve a Torino il Premio Alassio Internazionale.
Infine verranno presentati i mille modi in cui l’Io si racconta attraverso opere letterarie, autobiografie, memoriali, lettere.
Il Lingotto Fiere punterà quindi ad essere non solo un’ isola felice, ma piuttosto un ponte in costruzione, capace di stimolare viaggi letterari e non solo da sviluppare poi nel corso dell’anno. Forse per questo la scelta della Fiera di tornare ad uscire dal Lingotto, portando i suoi autori in tre Circoscrizioni cittadine (la III, la VII e l’VIII) e fra gli ospiti del carcere di Saluzzo, vuole essere proprio un segnale attivo di quel Io che non si specchia soltanto ma si rivolge volentieri al prossimo.
Per questo non sperate proprio di liberarvi così facilmente dei libri !
Alcuni ospiti:
http://www.fieralibro.it/it/fiera/grandi-ospiti.html
di Tomas