L’Orfeo di Offenbach al Regio

Dicembre 14, 2003 in Spettacoli da Stefano Mola

OrfeoNon è necessario andare fino a Parigi per vedere ballerine impegnate in un trascinante cancan. Da martedì 16 dicembre e fino alla recita speciale fuori abbinamento del 31, sarà infatti sul palcoscenico del Teatro Regio di Torino Orfeo all’inferno, spumeggiante opéra-féerie che Jacques Offenbach scrisse su libretto di Cremieux e Halévy.

Uno spettacolo che si sposa benissimo con il clima delle feste di fine anno. Bene dunque ha fatto la direzione del Regio riproponendo l’allestimento (realizzato dai laboratori del Regio) ideato dal regista Lamberto Puggelli e da Eugenio Guglielminetti, scenografo e costumista, peraltro già proposto quattro anni fa. La vicenda è trasportata sullo sfondo di una Torino d’inizio novecento con richiami a personaggi storici come Vittorio Emanuele II e alle architetture torinesi dell’epoca della grande esposizione internazionale (1902). Per permettere al pubblico di godere appieno dell’ironia dell’opera si è provveduto alla traduzione ritmica italiana, mantenendo solo alcune strofe dell’originale francese.

Occorre infatti ricordare che l’opera è una parodia del mito. Orfeo ed Euridice sono qui una coppia annoiata e stanca, cui la separazione non crea poi così tanto dolore, trovando appagamento nella ricerca di nuove liasons. Ma tutti i personaggi, umani e divini sono inclini a una moralità traballante: invano, il personaggio dell’Opinione Pubblica, fino alla fine tenta di rimettere il mito sui retti binari. Proprio un Giove egoista annullerà il ricongiungimento finale: Euridice diventerà baccante e gli dèi festeggeranno al ritmo del celebre e indiavolato cancan.

Lo spettacolo andò in scena per la prima volta a Parigi nel 1858 e riscosse uno strepitoso successo, tanto da essere ampliato in una seconda versione nel 1874. La società dell’epoca di Napoleone III poteva, ridendo, vedere rispecchiata la propria fatuità e pomposità, e proprio la parodia permette di restituire senso al mito classico. In fondo, qui si apre un corridoio al fondo del quale c’è il rimpianto per un idillio ormai non più raggiungibile.

Veniamo agli intepreti. Per la prima volta sul podio dell’Orchestra del Teatro Regio sarà Giuseppe Grazioli, mentre maestro del Coro e del Coro di voci bianche come sempre Claudio Marino Moretti. I cantanti sono gli stessi che portarono al successo l’edizione di quattro anni fa: Daniela Mazzucato, Max René Cosotti, Alberto Rinaldi e la torinese Patrizia Pace, ai quali si aggiunge Marc Laho nel ruolo di Giove.

Dieci le recite da Martedì 16 a Mercoledì 31 Dicembre, giorno in cui si terrà una recita speciale fuori abbonamento alle ore 18.

Per informazioni, prenotazioni e acquisto biglietti:

Biglietteria del Teatro Regio, piazza Castello 215

Tel. 011.8815.241/242/270

www.teatroregio.torino.it

di Stefano Mola