L’Italia si veste di Asics

Luglio 9, 2003 in Sport da Federico Danesi

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“Io non ho mai vinto una medaglia alle Olimpiadi, ma oggi ho vinto i miei Giochi”. Franco Arese [in fotografia], gran patron dell’Asics Italia, sembra davvero l’uomo più felice del mondo. E ha ragione, perché l’accordo concluso tra la sua azienda, il Coni e il Toroc è di quelli che contano. Per i prossimi tre anni tutte le squadre olimpiche azzurre, sia quelle invernali che quelle estive, vestiranno il marchio Asics.

Alcune, come quelle di sci, fondo, biathlon, snowboard, già lo facevano in questa stagione e continueranno almeno sino alle Olimpiadi di Torino. Stesso discorso per la nazionale italiana di atletica e di basket, che hanno già un accordo con l’azienda cuneese. Ma il materiale per il tempo libero, le sfilate, le premiazioni, verrà allargato anche alle altre squadre nazionali, comprese quelle paraolimpiche. Un accordo da nove milioni di euro che permetterà ad Asics di diventare partner dello sport olimpico italiano.

In più, e questa è la parte più importante dell’accordo, Asics fornirà le divise anche a tutto il personale del Toroc, ai ventimila volontari che opereranno durante i Giochi del 2006, e diventerà licenziataria di prodotti con il marchio ‘Torino 2006’ nel settore dell’abbigliamento sportivo (dai giacconi ai marsupi, passando per t-shirt, polo, felpe, pantaloncini, zainetti, cappellini) che verrà messo in vendita dal mese di novembre negli Olympic Store che apriranno in tutta Italia, soprattutto negli aeroporti, a partire da Caselle, Malpensa e Fiumicino.

Un investimento importante, benedetto anche dal Coni, nell’occasione rappresentato dal segretario generale, Raffaele Pagnozzi: “L’Asics ha vinto e ne siamo molto felici perché conosciamo la serietà di questa azienda e della famiglia Arese. Franco è stato un grande atleta, ma da molti anni sta dimostrando di essere un eccellente imprenditore e siamo sicuri che da questa collaborazione possano derivare risultati importanti per tutto lo sport nazionale”.

Di riflesso anche le dichiarazioni di Paolo Rota, direttore generale del Toroc: “A oggi abbiamo già raccolto due terzi dei soldi necessari per i Giochi attraverso sponsorizzazioni nazionali ed internazionali e crediamo di riuscire a chiudere in tempi relativamente brevi. Questi prodotti, in specifico, verranno messi in vendita, oltre che negli Olympic Store anche nei negozi di articoli sportivi della rete Asics e attraverso internet”.

E Arese? Stravolto dalla fatica, travolto dalla felicità, anche perché l’accordo è stato benedetto dalla direzione europea dell’azienda, rappresentata dal presidente, Oyama. Un bel successo per un’impresa partita nel 1982 come semplice società che distribuiva in Italia i prodotti della giapponese Asics e nel ’91 si è trasformata in una sua costola molto autonoma, tanto da avere un marchio proprio. Arese, grande mezzofondista negli anni ’60 e ’70, già campione europeo nei 1500 a Helsinki ’71, da imprenditore si è rivelato ancora più vincente e la nuova sede di Madonna dell’Olmetto è un piccolo gioiello.

Testimonial d’eccezione due madrine che hanno fatto grande lo sport in Italia e sono targate Asics: Stefani Belmondo, sempre più presa dalla prossima gravidanza e sempre più nostalgica delle gare, nelle quali dovrebbe rientrare dalla stagione 2004/2005, e Fiona May, tornata in buone condizioni dopo la maternità, tanto da ambire ad una medaglia ai prossimi Mondiali di Parigi.

di Federico Danesi