L’Italia vola sul ghiaccio

Febbraio 12, 2006 in Sport da Federico Danesi

E’ di Enrico Fabris il primo sorriso olimpico di Torino. Come spesso succede a sbloccare il medagliere azzurro è stata una disciplina ‘minore’ il pattinaggio velocità. Il vicentino nei 5.000 metri ha compiuto un’impresa eccezionale, vincendo il bronzo.

All’Oval del Lingotto scendeva in pista per ultimo. E’ partito lento, Fabris, conscio di poter crescere alla distanza, in una gara che non è propriamente la sua. Una rimonta inarrestabile ed entusiasmante. Prima ottavo, poi settimo, a due giri dalla fine era quarto, a meno di un secondo dal podio. Ha guardato il tabellone dall’alto dei suoi quasi due metri, riabbassato la testa e ha dato tutto nell’ultimo giro, superando l’olandese Verhejien. “E’ una giornata storica per il nostro sport – ha commentato appena terminata la gara – e io non trovo quasi le parole. Alla fine evidentemente avevo più energie e ho dato tutto, anche se le gambe cominciavano a non reggere più”.

ZOGGELER PARTE BENE

Ieri Fabris, oggi Zoggeler. L’atesino doveva mettere pressione sugli avversari nelle prime due manches dello slittino per dormire sonni tranquilli in vista del bis di oggi. Lo ha fatto, dominando entrambe le discese, la seconda chiusa con un impressionante record della pista di Cesana. Il suo vantaggio su Demtschenko (a 158 millesimi) e Benshoof, che lo seguono dappresso in classifica, comincia a farsi rassicurante in chiave medaglia d’oro, anche se restano ancora due manches e niente può essere scontato. Questa sera verso le sette ne sapremo di più.

GLI ALTRI AZZURRI SI PIAZZANO

Biathlon e Combinata Nordica non promettevano medaglie e così è stato. Però nelle gare che hanno segnato la prima fuga della Germania, con i successi di Greis ed Hettich capaci di cancellare in un colpo solo i sogni di en plein cullati da Bjoerndalen e Manninen, gli italiani hanno ben figurato. In particolare De Lorenzi e Pallhuber, passato e futuro della nostra nazionale. Per tre quarti di gara hanno fatto sognare al poligono, poi si sono ‘accontentati’ di piazzarsi settimo e nono. Bene anche Michielli, quattordicesimo in Combinata dopo una bella rimonta.

E’ IL GIORNO DEL FONDO

A Pragelato oggi entrano in scena i fondisti, con l’Italia che reclama il suo spazio. E’ il giorno dell’Inseguimento, sia per gli uomini che per le donne. Una gara strana, divisa in due parti uguali da correre prima in passo alternato, poi in skating cambiando gli sci ai box quasi come fossero Formula Uno. I pronostici sono apertissimi, con Vittoz, Angerer, Svartedal che on valgono più dei nostri Piller Cottrer e, soprattutto, Di Centa. Le gare del sabato hanno dimostrato che l’altura di Pragelato può fare molto male e creare distacchi anche notevoli. I nostri si sono preparati a lungo su queste piste e sono in grado di fare la differenza.

Più chiuso il discorso podio in campo femminile, con Bjorgen, Tchepalova, Scott e Kuenzel a giocarsi le medaglie. Ma Gabriella Paruzzi è in ripresa e ha riacquistato quella fiducia che da più di un anno sembrava smarrita. A darle una mano, soprattutto Sabina Valbusa.

ARRIVANO GLI UOMINI JET

Alle 12 sulla “Kandahar-Banchetta” del Sestrière la libera maschile. Nell’ultimo turno di prove i grandi si sono nascosti, sembrando scegliere di partire con numeri relativamente bassi. Così Strobl avrà il 4, Walchhofer il 10, Maier il 15, la coppia Miller-Rahlves, in assoluto i favoriti per l’oro, il 18 e il 20. Tra di loro partirà Peter Fill, mentre Kristian Ghedina avrà il 12. In prova non hanno mai fatto bene, ma il cortinese è all’ultima gara olimpica e vuole lasciare un buon ricordo.

Oggi in gara per una medaglia anche Giacomo Kratter, nell’halfpipe dello snowboard, quarto e beffato quattro anni fa a Salt Lake City. In serata toccherà poi allo short track, con la sedicenne Arianna Fontana, 16 anni da compiere in aprile, che in molti pronosticano già come nuova regina mondiale della disciplina.

di Federico Danesi