L’impero del rock è targato Kasabian

Settembre 25, 2006 in Musica da Gino Steiner Strippoli

I ragazzi di Leicester, con l’anglo italiano Sergio Pizzorno alla chitarra e voce, sono primi nelle classifiche di vendita con Empire.

KASABIAN Album cover.jpgL’impero del rock ha un nome: Kasabian. Mica facile ripetersi a grandi livelli. Eppure la british band che arriva da Leicester, formata dall’anglo italiano Sergio Pizzorno alla chitarra e voce, il front man Tom Meighan alla voce, Christopher Edwards al basso e Ian Matthews alla drums, c’è riuscita con il nuovo album uscito una settimana fa, già primo nelle classifiche di vendita degli album. “Empire” (Sony BMG) è il giusto seguito di “Kasabian”, album d’esordio uscito sul finire del 2004.

I quattro avevano fatto intravedere le loro potenzialità grazie ad un rock energico e originale: basti ricordare “Club Foot”, un pezzo elegante quanto cosmico, giocato su un’atmosfera surreale sino ad esplodere in un accattivante duetto basso e chitarra con Meighan a giocarci vocalmente. L’unico cambiamento la band lo ha fatto con la nuova entrata di Ian Matthews e la conseguente dipartita di Karloff.

kasabian live 3

Undici le tracce del nuovo disco dalle ritmiche sorprendenti, tanto da arrivare a toccare sonorità di Morriconiana memoria in “The Doberman”, con un preziosismo di tromba davvero emozionante. Ma si sa i Kasabian sin dagli inizi hanno dimostrato di saper spaziare nelle più diverse sonorità: dalla psichedelica più acida all’eleganza del british rock più beatlesiano.Un esempio? Basti sentire l’eleganza e leggera onda di una ballad intitolata “British Legionary”, tanto per farsi un’idea, ma anche la più ritmata “Me Plus One”.

Parallelismi con altre band sarebbe ingiusto farli; per di più la band ha un “grande segreto” legato al suo successo: quello di fare le cose con estrema semplicità ma in maniera eclettica. Forse l’unica nota irruente del gruppo, ma ci sta nel pazzo mondo del rock, è la furia velenosa di comunicazioni al fulmicotone che regalano ai mass media e che appetiscono le cronache. Tra tutte citiamo Tom Meighen su Justin Timberlake (attuale leader delle classifiche inglese dei singoli con “Sexy Back”): “Timberlake è un nano con i baffi che cerca disperatamente d’essere un nero. E’ una sorta di burattino con un vestito da un milione di dollari. La sua musica perfetta spazzatura”.

A parte queste sfoggerie polemiche tra artisti, la band ha un altro punto di forza ovvero l’espressività cinematografica di Tom Meighen, un talento naturale che ha già colpito molti produttori del grande cinema americano. La sua “recita” nel video “Empire” è assolutamente perfetta e ha una sua maestosità imperiale. Scene di guerra contro la guerra con una citazione finale di Tito Livio Orazio, letterato latino: “ Dulce ed decorum est pro patria mori”. “Empire”regala altre emozioni forti per chi ama il rock blues di Marc Bolan fu T-Rex, “Shoot the Runner” ne è l’esempio lampante con impeti hard blues di grande energia. Altra perla dai tratti psichedelici è senza dubbio “Seek & Destroy”.

di Gino Steiner Strippoli