Juve-Samp 1-1: La Dea Legata al palo

Febbraio 16, 2009 in Sport da Tomas

Nella giornata del derby di Milano, la Vecchia Signora deve superare l’ ostacolo blucerchiato a Torino, un ostacolo che si rivela subito più ostico del previsto. Se poi ci si mette pure la Dea Bendata, con la quale per la verità i bianconeri avevano un conto in sospeso a favore. Nella partita precedente vinta a Catania nel finale, fu infatti la fortuna a dare una mano a Poulsen, permettendogli di spingere in rete una palla ciccata dal difensore avversario. In questa giornata post San Valentino, la Vecchia Signora non ha potuto festeggiare l’ idillio con i tifosi, dovendosi accontentare di un misero pareggio. Il gioco non è di certo mancato, le occasioni da rete sono fioccate da tutte le parti, soprattutto la fascia sinistra è stata solcata ed arata dai bianconeri fino in fondo, ma quel che è mancato è stato il colpo del KO, un goal stupido, una palla spinta di stinco, una di quelle tante reti segnate da Trezegol o una magia di Del Piero su punizione, che per la verità c’è stata, ma la traversa ed il palo stanno ancora vibrando per quella conclusione quasi perfetta che avrebbe meritato maggior, si, fortuna ! Mazzarri prepara la gara al solito modo: palla a Cassano e pedalare sulle fasce, dove però questa volta trova pochi spiragli. Ranieri si ritrova a dover relegare Trezeguet in tribuna per un affaticamento muscolare e così, già senza Iaquinta, Amauri fa coppia nuovamente con Del Piero alla ricerca del gol perduto nel 2009. A centrocampo invece Tiago affianca Poulsen e Nedved macina gioco a sinistra insieme al solito corridore quale è Molinaro. Camoranesi sulla destra non è ancora al meglio e si vede per il numero limitato di azioni costruite.

  • Queste le squadre che son scese in campo:

    JUVENTUS (4-4-2): Buffon 6; Grygera 5.5, Mellberg 6, Legrottaglie 6.5, Molinaro 6.5; Camoranesi 6 (23’ st Marchionni 5), Tiago 6.5 (44’ st Marchisio s.v.), Poulsen 5.5 (1’ st Giovinco 7), Nedved 7.5; Amauri 7, Del Piero 6.5.

    A disposizione: Manninger, Chiellini, Ariaudo, Ekdal.

    All. Ranieri.

    SAMPDORIA (3-5-2): Castellazzi; Stankevicius, Gastaldello (25’ st Ferri), Raggi (13’ st Da Costa); Padalino, Sammarco, Palombo, Franceschini, Pieri; Pazzini, Cassano (31’ st Ziegler).

    A disposizione: Mirante, Dessena, Mustacchio, Marilungo.

    All. Mazzarri.

    RETI: 10’ pt Pazzini, 17’ st Amauri.

  • La partita

    Bellissima partita soprattutto grazie alla voglia dei bianconeri di vincere un’ altra partita nata storta. Nei primissimi minuti la Juve potrebbe andare in vantaggio, prima con una gran conclusione di Nedved mandata in angolo, e poi con un colpo di tacco provato da Del Piero, su assist di Molinaro, finito fuori, ma Cassano trova lo spiraglio per mandare in rete Pazzini, che al 10° beffa la trappola del fuorigioco e trafigge Buffon. I bianconeri non ci stanno assolutamente e sembrano voler mangiare l’ erba pur di ribaltare subito il risultato. La fascia sinistra viene praticamente arata. Al 16° Molinaro serve bene Tiago che viene bloccato però in angolo, mentre al 21° Del Piero crossa in mezzo per Amauri che non trova per un nulla la palla. Al 26° una punizione, sempre da sinistra, crea il caos in area ma il tiro di Amauri è troppo debole e viene bloccato dal portiere. Al 30° Nedved trova la testa di Camoranesi ma il suo tentativo finisce alto sulla traversa. Cassano prova il break al 35° ma Buffon è attento e blocca il tiro, mentre sul proseguo dell’ azione Camoranesi da destra serve un ottimo pallone in mezzo ma anche questa volta Amauri non arriva in tempo. Al 37° da un angolo Nedved si accentra da sinistra ma il suo tiro va fuori di poco. Un minuto dopo Amauri imbeccato da destra da Camoranesi prova il tiro ma Castellazzi blocca miracolosamente. Negli ultimi minuti la Juve accelera furiosamente, al 40° Del Piero serve Nedved imitando il passaggio di Cassano per Pazzini, ma il ceco trova sul pallonetto il legno alla sinistra di Castellazzi e poi Padalino rinvia. Dopo due tentativi di Tiago e Camoranesi, ed un nuovo break di Cassano, al 46° su punizione di Camoranesi Nedved incoccia la palla di testa, ma questa volta è la traversa a bloccare la palla. Sembra proprio una partita stregata, ed all’ inizio della ripresa ci mancava poco che la Dea Bendata finisse il suo lavoro mandando in rete un tiro di Cassano deviato di testa da Molinaro, ed invece vuol lasciare ancora qualche speranza ai bianconeri lasciandolo terminare sul palo, Buffon e compagni ringraziano. Al 7° Molinaro scende nuovamente e mette una buona palla in mezzo ma anche questa volta Amauri è in ritardo. Nella ripresa è entrato Giovinco al posto di Poulsen, mentre Nedved si accentra al fianco di Tiago così, dopo un’ ennesima occasione creata da Cassano ma finalizzata male, al 12° il folletto tascabile crea il panico mettendo palla in mezzo ed al 15° è Camoranesi a fare lo stesso da destra, ma non ci sono compagni a rendersi decisivi in area. Al 17° si sblocca finalmente Amauri, che in tuffo di testa mette in rete su di un cross perfetto di Giovinco dalla sinistra. Due minuti dopo lo stadio esplode incredulo, ricacciandosi in gola l’ urlo del goal. Del Piero su punizione angolata da sinistra trova la traversa prima e subito dopo la palla incoccia il palo. Doppio legno per il capitano che non si capacita per l’ occasione mancata. Al 23° Legrottaglie scende manco fosse Beckenbauer, serve palla ad Amauri che si gira e tira, ma Castellazzi para. Al 29° ennesima azione di Cassano, serve Pazzini che trova l’ angolo, sul quale Franceschini tenta il tiro dal limite bloccato da Buffon. Nei minuti finali la Juve perde sempre più lucidità, trovando solo le occasioni al 38° di Giovinco ed al 46° di Marchisio, ma il pareggio stregato non cambia.

    Giornata che sancisce probabilmente la vittoria dello scudetto per l’ Inter, vittoriosa nel derby, non senza polemiche. I bianconeri restano secondi a due punti dai rossoneri che vedono però fermarsi anche le altre pretendenti alla zona Champions. Fiorentina e Genoa pareggiano a Marassi, mentre la Roma perde a Bergamo. Nelle retrovie il Torino vede il quartultimo posto a pari punti con il Chievo battuto dal Catania a Verona.

    di Tomas