Juve-doping: nuovo capitolo
Marzo 16, 2005 in Sport da Roberto Grossi
Il caso Juve-doping si arricchisce di un nuovo capitolo. Dopo la sentenza di primo grado che ha condannato Riccardo Agricola, capo dello staff medico bianconero, e aspettando i verdetti della corte d’Appello e di Cassazione, entra in gioco ora, a gambe unite, il Coni. Il massimo organismo sportivo italiano, per bocca del suo presidente, Gianni Petrucci, è uscito ieri allo scoperto: Sarebbe apprezzabile e saggio il momentaneo disimpegno del dottor Agricola nel trattare i giocatori – ha dichiarato Petrucci a margine della conferenza stampa sul ‘Programma numismatico di Torino 2006’ tenutasi a Roma-: un gesto morale che gradirei molto.
Il ‘moralista’ Petrucci ha poi aggiunto: Il doping se si cerca si trova: abbiamo chiesto un parere, e lo faremo nostro, sulla sentenza di Torino al Tribunale dello sport di Losanna. L’obiettivo è, come sempre, fare chiarezza. Stiamo organizzando nuove strategie e controlli a sorpresa e svolgeremo indagini sul morbo di Lou Gherig. Se il Tas non dovesse rispondere in termini apprezzabili? Andremo avanti comunque per la nostra strada.
Lodevole iniziativa quella del presidente dello sport italiano. Peccato che giunga da un’istituzione che, negli ultimi decenni, non si è mai distinta per chiarezza e pulizia morale del calcio italiano. E che mai ha avuto la forza per aprire inchieste di un certo spessore. Che dire poi del bisogno di un parere proveniente da un tribunale svizzero? Come se, supponiamo, per giudicare un cittadino italiano reo di omicidio ci fosse bisogno del Tribunale Internazionale dell’Aia. Ma tutto questo al Coni non interessa. Da Largo de Bosis, nei saloni che contano della Capitale, vogliono la testa del medico di corso Galileo Ferraris, guarda caso l’anello più debole del sistema. Se davvero il dottor Agricola risultasse colpevole, quale giudizio formulerebbe il Coni sui vertici societari della Juventus? Possibile che un medico faccia tutto da solo senza consultarsi con i suoi superiori? Petrucci non si è accorto che i dirigenti bianconeri appoggiano – giustamente, reputandolo innocente – in toto l’operato di Agricola? Forse è la solita storia: forti con i deboli, deboli con i forti…
di Roberto Grossi