Juve-Atalanta 2-2: Deserto d’ idee

Maggio 17, 2009 in Sport da Tomas

Il pareggio a S. Siro contro il Milan pareva aver ridato linfa ad una squadra in crisi di risultati, carente di concentrazione e forma fisica, e con pochissimi stimoli a pungolare l’ orgoglio. Ma quella partita serale di una settimana fa, probabilmente resterà un indigesto zuccherino che non riuscirà ad addolcire assolutamente questo finale di stagione al limite dell’ assurdo. La sconfitta dei rossoneri nel posticipo serale di Udine aveva infatti, non solo consegnato lo scudetto ai nerazzurri, ma anche concesso la ghiotta opportunità di riavvicinarsi al tanto desiderato e richiesto dalla società secondo posto. Una vittoria casalinga contro gli uomini di Del Neri, ormai tranquilli e fuori dai giochi per l’ Europa, avrebbe permesso a giocatori e tecnico di giocarsi al meglio le due partite finali. Non pareva impossibile dopo il ritrovato gioco e la compattezza rivista a S. Siro contro un Milan che voleva addirittura puntare a non consegnare in anticipo e troppo facilmente lo scudetto all’ Inter di Moratti. Rossoneri che invece si afflosciano al Friuli e contagiano inspiegabilmente anche i bianconeri, ora con il fiato sul collo della Fiorentina di Prandelli, vincente al Franchi contro la Sampdoria ad un solo punto dagli uomini di Ranieri. Le voci che vogliono Ranieri non più sulla panchina bianconera a fine stagione ormai sono all’ ordine del giorno, una volta Gasperini, l’ altra Conte per poi finire con Spalletti, fino addirittura ad ipotizzare una clamorosa conferma del tecnico ma con il famoso tutor ventilato dal quotidiano sportivo torinese nella prima crisi di questo autunno. Come si possa dare tutta la colpa al tecnico è un mistero, soprattutto quando i giocatori che scendono in campo si producono in due prestazioni completamente opposte nello spazio di una settimana. La squadra vista giocare questa domenica è probabilmente una delle più inguardabili ed irritanti mai viste finora scendere all’ Olimpico di Torino, ed anche se il pubblico non era presente a causa della squalifica per i cori razzisti contro Balotelli la tranquillità che poteva e doveva esser ritrovata viene persa alle prime difficoltà, cancellando quelle poche idee viste nel primo tempo le iniziative dei bianconeri vanno a scemare con il passare dei minuti, mimetizzandosi in quel deserto irreale che è stato per 90 minuti l’ Olimpico.

  • Queste le squadre che son scese in campo:

    JUVENTUS (4-4-2): Buffon 6.5; Grygera 5.5, Mellberg 5.5, Legrottaglie 5.5, De Ceglie 5.5 (33’ st Zebina 5.5); Camoranesi 4, Poulsen 4, Zanetti 6.5 (27’ st Trezeguet 5), Nedved 7; Iaquinta 6.5, Amauri 5.5 (16’ st Del Piero 5.5).

    A disposizione: Manninger, Ariaudo, Tiago, Marchionni.

    All. Ranieri.

    ATALANTA (4-4-1-1): Consigli; Garisc (42’ pt Pellegrino), Capelli (46’ st Girasole), Manfredini, Bellini; Defendi, Cigarini, Parravicini, Cerci (25’ st Peluso); Doni, Plasmati.

    A disposizione: Colombi, Zaza, Villanova, Gabbiadini.

    All. Del Neri.

    RETI: 2’ pt Cigarini, 26’ pt Iaquinta, 36’ pt Zanetti, 43’ pt Pellegrino.

  • La partita

    Nedved è il migliore tra i suoi, insieme a Zanetti e Iaquinta, ma non bastano loro a reggere il gioco ormai irritante dei bianconeri. Più volte nel secondo tempo l’ inossidabile Furia Ceca si è dovuto sbracciare per segnalare la sua posizione favorevolissima sulla fascia sinistra, ma senza ottenere grandi risultati. Camoranesi si intestardiva nell’ accentrarsi invece che nel puntare l’ uomo a destra, Grygera non spingeva a dovere sulla fascia, mentre Poulsen si occupava più che altro di non far danni ed evitare che le sue disattenzioni procurassero dolori aggiuntivi ai già tanti grattacapi di Buffon. E così nonostante l’ ingresso di Del Piero e Trezeguet nel finale, son state poche le occasioni per riacciuffare la vittoria. Il primo tempo iniziava malissimo con un tiro di Cigarini dalla distanza deviato in porta da Legrottaglie. Neanche 2 minuti e si doveva rimontare i bergamaschi. Per più di 20 minuti i bianconeri sono come intontiti dal goal preso a freddo, e se non fosse per Buffon e per la scarsa precisione dei nerazzurri il passivo sarebbe più negativo. Al 25° il risveglio nasce da un angolo, dove Legrottaglie di testa trova la prima traversa della giornata, poi Poulsen a pochi passi non riesce a spingere in rete la palla. Un minuto dopo Nedved scende sulla sinistra e piazza un perfetto assist per la testa di Iaquinta che devo solo spingere in goal per il pareggio. Nei minuti successivi la fascia sinistra bianconera produce altre 2 grosse occasioni, prima con Amauri su cross di De Ceglie, ma la zuccata colpisce la 2a traversa, mentre al 34° prima Consigli perde palla cercando di intercettare il cross di Nedved e poi frana su De Ceglie senza che l’ arbitro conceda il sacrosanto rigore. Due minuti più tardi, da una respinta di testa su calcio d’ angolo, nasce il 2 a 1 per i bianconeri ad opera di Zanetti, che con un gran tiro al volo trova la traversa bassa infilando la palla nel sacco. La Juve torna ad 1 punto dal Milan, ma solo per 8 minuti scarsi, perché su calcio d’ angolo l’ Atalanta pareggia con Pellegrino che interviene sulla sponda di testa di un suo compagno sul primo palo. La ripresa è qualcosa di indecifrabile e mentre l’ Atalanta fa incetta di traverse con Plasmati due volte ed una con Cigarini, i bianconeri trovano solo verso la mezz’ ora lo spunto felice grazie al solito Nedved, ma non sufficiente per riportare il bottino pieno in tasca. Nel finale i compagni si dimenticano completamente del ceco, non creando grossi pericoli se non proprio al 49° quando su iniziativa sulla destra di Zebina, Nedved in area viene atterrato ma il rigore resta tabù per questo arbitro.

    Nerazzurri campioni d’ Italia per la terza volta consecutiva, mentre bianconeri e rossoneri devono riflettere sugli errori commessi in stagione per evitare in futuro un’ altra annata record alla squadra di Mourinho. Le vittorie di Torino, Reggina e Bologna inguaiano il Lecce che ora si ritrova in fondo alla classifica, ma tutto è ancora da decidere.

    di Tomas