JRPG all’italiana – I tempo
Novembre 10, 2008 in Technology da Redazione
Sollevo la cornetta.
“Pronto?”
E’ Alex. Parente acquisito. Si è sposato mia cugina più grande di me di quattro anni, cugina che mi sdraierei volentieri sul cofano della macchina, come fanno di notte e i camionisti con le prostitute.
“Ciao”
“Ho un problema che solo tu puoi risolvere”
Odio le persone per parlano per frasi fatte. Quelle che dicono Sono nato pronto, Sei solo chiacchere e distintivo, e Queste cose succedono solo in Italia. Non antipatia: odio!.
“Dimmi”
“Sono da Mediaworld. Sai che Matteo domani compie gli anni?”
Ripenso un secondo a suo figlio dal nome così biblico, seduto di fronte a me, al ristorante, mentre gli altri parenti gridano ba-cio ba-cio , e Matteo che prende dal piatto i garganelli al sugo d’anatra, primo piatto del menù nuziale, e se li infila uno per uno nel naso.
“Ah, il piccolo Matteo. E quanti ne compie?”
“Otto”
“Capperi se crescono” riferendomi ai garganelli nel naso
“Vero. Comunque… ho bisogno del tuo aiuto. Sono nel reparto videogiochi e non so che titolo prendergli per il compleanno. Ho pensato subito a te che sei un esperto”
“Vediamo…a lui che giochi piacciono?”
“Ah, lui giocherebbe ventiquattro ore al giorno, se non è Laura a staccarlo a forza…”
Laura è la cugina sul cofano
“…lui passerebbe giornate intere attaccato alla Playstation”
“Ma che titoli ha? Giusto per capire il genere”
“Ne ha uno di macchine. Ma non ci gioca molto. Poi uno di robot. Non chiedermi il titolo che sono tutti nomi giapponesi cin chuan chan….chuan cin cin… Ma il suo preferito è uno di quelli dove ci si picchia. Hai presente? Che si può scegliere il personaggio…”
“Tekken?”
“Bravo! Quello! Beccato!”
“O Soulcalibur?”
“Mhmhmh. Sai che… forse è il secondo che hai detto?!”
“Mortal Kombat?”
“….mortal kombat mi dice qualcosa, potrebbe essere…”
Recensisco videogiochi. Quanto a soddisfazioni non è come fare il ginecologo delle fotomodelle, e anche economicamente parlando non rende gran che. Ma se compro surgelati non di marca e birra Kuffka in lattina invece di bottiglie italiane sponsorizzate da piloti del Gran Premio, capace che riesco ad arrivare alla fine del mese senza chiedere un centone in prestito a mio fratello. Ah, i prestiti che chiedo a mio fratello sono naturalmente prestiti a fondo perduto. Io lo so, lui lo sa, e lo sa anche sua moglie, che infatti mi odia, parla male di me agli altri parenti, compresa mia madre, e alle cene come quella di natale mi dà sempre il pezzo di carne più grasso o meno cotto.
Ma il mio lavoro mi piace. Non ho un vero e proprio contratto, scrivo da freelance per alcune riviste di videogiochi, utilizzando pseudonimi diversi. Con lo stesso gioco che mi arriva in demo via posta posso scrivere più pezzi e venderli a più clienti, cambiando stile di scrittura, modificando il giudizio, evidenziando ora quel pregio ora quel difetto. Spedisco le recensioni alle riviste firmandole RobZilla, AlexF@X, DaviDoom, AK777 e CrocodileJack.
Per ogni rivista ho una casella di posta elettronica dove i ragazzini mi scrivono per chiedermi come battere un certo boss di fine livello o come si diventa recensore di videogiochi perché io faccio il lavoro più bello del mondo.
Ogni tanto vorrei rispondere loro che non è tutta rose e fiori. Che il dietro le quinte del mio lavoro è sporco come il gabinetto di un autogrill. Che lo stipendio è da fame, l’appartamento dove vivo un buco, e che capita che qualche mese debba scegliere se farmi tagliare la luce o il riscaldamento. Che faccio il bucato da mia madre, che ogni tanto la signora del secondo piano mi allunga una mezza teglia di lasagne e che la mia macchina ha centosettantamila chilometri e la portiera lato passeggero che sta chiusa col fil di ferro.
Questo mese devo scrivere un articolo su Demon Slayers Party, il nuovo JRPG della Capzeta
JRPG è l’acronimo di “Japan Role Playing Game”. Per giochi JRPG si intendono quelli alla Final Fantasy, Dragon Quest VIII, Digital Devil Saga, in cui il giocatore controlla un party di personaggi composto da tre elementi, nel caso specifico l’eroe protagonista della storia, normalmente equipaggiato con una spada e che si occupa degli attacchi corpo a corpo, un secondo personaggio che attacca a distanza, e una maga/strega che ha il compito di curare e rigenerare tutto il gruppo.
Il party si muove nella mappa, risolvendo enigmi, raccogliendo oggetti, armi e pozioni, sconfiggendo valanghe di mostri e aumentando, di scontro in scontro, il proprio livello.
Inserisco il dvd di Demon Slayers Party nel lettore.
Caricamento del gioco in corso…
Col negromante casto CONFUSIONE sul goblin di fuoco.
Il goblin barcolla tossendo bolle viola.
Cambio personaggio con R2
Colpo d’ascia del Demon Hunter assoldato alla taverna (X per colpo d’ascia, guadagno una tacchetta di mana, ancora quattro tacchette e potrò usare l’abilità Berserk)
Il goblin sanguina
Cambio personaggio con R2
Colpo di spada di Jarodx. Danno critico! Altro colpo di spada. Altro danno critico!
Il goblin di fuoco emette un gridolino strozzato e si accascia a terra.
Fuori uno.
Suonano alla porta. Chi cacchio…? Spero non sia il tizio del piano di sotto perché avevo il volume alto, lui la sera quando guarda Amici lo tiene al massimo e io poi la notte mi sogno Maria DeFilippi, che non è proprio un bel sognare.
Metto la Play in pausa e imposto sulla tv il canale della CNN.
Attraverso il monolocale e vado ad aprire.
Mia cugina. Quella del cofano. Vestita con jeans e una maglietta-fina-tanto-stretta-al-punto-che. Mi ciondola davanti al viso la custodia di Mortal Kombat.
di Inviato Jack Mangusta