Inter-Juve 0-0 : Ad armi pari

Ottobre 4, 2010 in Sport da Tomas

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Settimana importante per i bianconeri quella di fine Settembre ed inizio Ottobre. Dopo la gara vinta contro il Cagliari si vola in Inghilterra dove il Manchester City di Mancini vuole mantenere il primo posto in classifica nel gironcino di Europa League. Incontro difficile per i bianconeri, alle prese con i soliti problemi difensivi, ma proprio nella gara di coppa gli uomini di Del Neri mostrano finalmente il loro meglio nel sapersi sacrificare mantenendosi corti e riuscendo così a non creare quegli enormi spazi tra centrocampo e difesa che han fin qui permesso agli avversari di andare a nozze bucando la difesa davanti a Storari. Iaquinta trova il goal dell’ anno mentre Johnson pareggia nell’ unica pecca difensiva dei bianconeri. La Juventus si ritrova così solo a due punti dietro non più solo i Citizens, ma anche i polacchi che vincono contro il Salisburgo e si portano a 4 punti appaiati agli inglesi. Costretti a recuperare, ma consci delle proprie potenzialità, finora espresse solo a tratti ed a corrente alternata, ma venute fuori nel match più difficile fino ad ora. E proprio alla vigilia della Partita, quella che continua ad essere considerato il Derby d’ Italia e qualcuno comincia a chiamare anche d’ Europa, contro quell’ Inter odiata dal tifo bianconero, rea non solo di essersi appropriata indebitamente di uno scudetto che non le appartiene, ma anche di non essere capace di vincere, alimentando sempre a sproposito quel fuoco delle polemiche alzando inutilmente la tensione in momenti impensabili. E così, dopo le inutili parole di Paolillo, che non vorrebbe riconsegnare lo scudetto del 2006 per ottenerne bensì altri di cartone (evidentemente avrà paura di non riuscire più a vincerne in futuro ?), Andrea Agnelli si vede costretto a pubblicare una LETTERA ai tifosi sul sito della società, per riaffermare fortemente la passione e le vittorie bianconere, tutte meritate sul campo, per sottolineare che le chiacchiere degli ultimi mesi che hanno contribuito ad alzare i toni devono ora essere messe da parte, per affrontare un presente che è figlio di 113 anni di storia, che continuerà anche dopo questi 90 minuti, e che vedrà in futuro impegnati azionisti, management, tifosi, calciatori e tecnici per un unico obiettivo: difendere i colori bianconeri su ogni campo e con i giusti strumenti, per vincere sportivamente e nelle sedi legali competenti. Parole che hanno ridato serenità al tifo bianconero. La 6a giornata vede portarsi in vetta la Lazio, vincente contro il Brescia dopo aver visto i rossoneri di Allegri vincere a Parma. L’ Udinese vince la prima gara in casa contro il Cesena, mentre la Sampdoria trova ancora difficoltà a vincere. Palermo corsaro a Firenze, mentre la vittoria del Napoli porta gli azzurri ad agganciare il Milan al secondo posto ad 11 punti in attesa della sfida di S. Siro.

  • Queste le squadre che son scese in campo:

    INTER (3-4-3): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Cordoba (1’ st Santon), Chivu; Stankovic, Cambiasso; Biabiany (31’ pt Milito), Sneijder, Coutinho; Eto’o.

    A disposizione: Castellazzi, Materazzi, Mariga, Obi, Mancini.

    All. Benitez.

    JUVENTUS (4-4-2): Storari 6.5; Grygera 6.5, Bonucci 5.5, Chiellini 6, De Ceglie 6.5 (1’ st Motta 6); Krasic 7, Felipe Melo 7, Aquilani 7 (35’ st Sissoko 6), Marchisio 6; Iaquinta 5.5 (19’ st Del Piero 6), Quagliarella 5.5.

    A disposizione: Manninger, Legrottaglie, Pepe, Martinez.

    All. Del Neri.

    RETI: –

  • La partita

    Gara affrontata con la solita grinta e fisicità da entrambe le parti con i primi 15 minuti a favore dei nerazzurri. Eto’o è imprendibile quando affonda a sinistra, ma Krasic non scherza nemmeno dalla sua parte. Il serbo piazza un tiro al 21° che finisce a lato, mentre un minuto dopo un suo cross teso viene deviato in angolo in tuffo da J. Cesar. Dopo una serie di cross e calci d’ angolo per i bianconeri al 32° Krasic trova Iaquinta in area che spinge in rete ma era in netto fuorigioco. Al 37° è sempre il serbo che si inserisce in area ma il suo cross viene respinto. Dopo un tentativo di tiro di Stankovic al 42° scende imperiosamente a sinistra Eto’o ma il suo cross viene bloccato dalla diagonale di De Ceglie. Nel finale, dopo una girata di Quagliarella dal limite bloccata da J. Cesar, Eto’o produce altri 2 pericoli per la difesa bianconera ed al 47° un suo cross per Milito non viene sfruttato a dovere dall’ attaccante nerazzurro che spedisce fuori da pochi passi dalla porta. La ripresa comincia con un tentativo in acrobazia al 5° di Quagliarella, ma l’ Inter è padrona del campo e cerca di infiammare il pubblico con una punizione di Snejider che però finisce fuori di poco al 7°. All’ 11° Eto’o, padrone della fascia sinistra, arriva fino in area ma trova solo l’ angolo. Al 15° è Krasic a tentare il colpo ma il suo tiro viene mandato in angolo da J. Cesar. Snejider ci riprova al 16° ma il suo tiro viene deviato in angolo da Storari. A metà ripresa ecco le occasioni migliori per le 2 rivali. I bianconeri ci provano in contropiede con Quagliarella, mentre al 22° Maicon incoccia di testa a centro area ma Storari blocca in due tempi sulla linea. Al 24° l’ attaccante stabiese lanciato da Marchisio sulla sinistra entra tutto solo in area ma il suo tiro non è perfetto e J. Cesari può spingere in angolo. Ultima occasione per i nerazzurri al 33° quando Milito viene pescato a sinistra da Cambiasso, gran controllo ma tiro a lato incredibilmente. I bianconeri tengono operoso J. Cesar con il neo entrato Del Piero, ma le conclusioni non sono impegnative per il portiere nerazzurro. Finisce così a reti bianche con l’ Inter che aggancia il Milan ed il Napoli lasciando in vetta solitaria la Lazio di Reja.

    Prossima giornata il 16 e 17 ottobre dopo la pausa per la nazionale, nel frattempo è ricominciato il processo a Napoli con le dichiarazioni dei primi testimoni. Collina che nega qualsiasi pressione nel famoso Siena-Milan, Abete che nega qualsiasi coinvolgimento, tre giornalisti che han ricordato come i sorteggi erano regolari e per finire Baldini, l’ unico a dire qualcosa contro Moggi ma in relazione al mondo del calciomercato e di come non si muovesse una foglia se non lo voleva il dg bianconero. I periti del tribunale hanno inoltre accertato che fu Giacinto Facchetti a dire “Metti Collina” nella famosa intercettazione che fece infuriare il figlio dell’ ex dirigente nerazzurro. Cosa dirà oggi?

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    di Tomas