Infanzia dea

Marzo 7, 2004 in Libri da Sandra Origliasso

Infanzia dea – Maria Luisa Bompani – Sironi editore – pagg. 217, Euro 13.00

Infanzia deaIn “Infanzia dea” (Sironi Editore)di Maria Luisa Bompani, la protagonista della storia vive in un paesino della pianura padana nei primi anni 60’. Insieme alla vicenda personale, viene descritta la vita quotidiana dei contadini emiliani memori dei segni lasciati dalla guerra. L’esistenza della Bambina si svolge fra il cortile e la scuola, circondata dai famigliari. Il ricordo è, infatti, il filo che collega la riflessione dell’adulta sulla bambina, nel corso della quale, spesso, emerge la realtà di fatti dolorosi. L’atto di “scoprirsi” è, inoltre, supportato da una scrittura curata e ragionata, anche laddove sembra frutto di un’esigenza spontanea.

Quindi, l’elemento che colpisce l’attenzione del lettore è lo stile non tanto la storia in sé, costituita da ricordi, sensazioni, ma anche pensierini scolastici. Convivono nello stesso romanzo, espressioni molto vicine al parlato e passaggi in cui lo stile è più conciso, soprattutto laddove il raccontare è supportato da documenti, perlopiù scolastici. Talvolta, vengono introdotti nel discorso passi allegorici, che servono a tenere alta l’attenzione del lettore. Interessante è, inoltre l’uso del dialetto sentito come una lingua bassa, in quanto, idioma utilizzato dal padre per esprimere la rabbia di una vita trascorsa a faticare nei campi. Ma allo stesso tempo appartenente all’antica tradizione popolare materiale. Per cui acquista un senso la seguente espressione “ …Il Piave mormorò: patach un franch al chilo”

di Sandra Origliasso