In corsa per lo scudetto, per info chiedere alle milanesi!

Aprile 12, 2013 in Net Journal, Sport da Daniele Fiorini

“Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco”

Mai cantar vittoria prima del tempo! Alle due compagini di Milano accade l’impossibile, a Roma i giallorossi riprendono per i capelli un derby che sembrava segnato…

Un altro entusiasmante turno di campionato è appena trascorsa, e noi torniamo con il nostro appuntamento settimanale. Come sempre, abbiamo analizzato per voi i match che più hanno caratterizzato la giornata numero 31, mettendone sotto la lente d’ingrandimento i punti salienti. Ma bando alle ciance, andiamo a vedere cosa è successo…

JUVENTUS – PESCARA (2 – 1)  Quella che va in scena a Torino è una partita piuttosto insidiosa. Lo è perché si viene dalla disfatta di Monaco, lo è perché il Pescara si fa in fretta a sottovalutarlo. Antonio Conte decide di risparmiare minuti a Buffon, Pirlo e Marchisio, in vista del ritorno di Champions; Chiellini salta il match per squalifica. Dal canto suo, il Pescara non arriva certo per fare da sparring partner, stravolgendo un copione che sembra già scritto. E’ la Juve  fare la partita, il Pescara si chiude bene e prova a ripartire. Pelizzoli sembra in giornata di grazia fino al minuto 73, quando Vidal viene atterrato in area di rigore, dopo un pregevolissimo invito di tacco di Mirko Vucinic. Lo stesso montenegrino si presenta dagli undici metri, è freddo e non sbaglia. Poco dopo ancora Vucinic sul tabellino dei marcatori: grande controllo in area di rigore, ne dribla un paio e  scaraventata la palla in rete. La vittoria dei bianconeri pare ormai cosa fatta, ma Cascione pensa bene di mettere ancora un po’ di pepe alla gara: sinistro dalla lunga distanza che si va a insaccare all’incrocio dei pali! Grazie all’estro dell’uomo di maggior talento, ma non senza qualche difficoltà, i bianconeri mettono in cascina altri tre punti. Croce e delizia, chissà che Mirko non possa regalare un altro sogno, magari mercoledì…

FIORENTINA – MILAN (2 – 2)  Pari rocambolesco tra Fiorentina e Milan. Fischiatissimo dai suoi vecchi tifosi, Riccardo Montolivo apre le danze con un bel rasoterra, dopo aver sradicato il pallone dai piedi di un testardo quanto ingenuo Pizarro. La viola reagisce prontamente, Jovetic e Ljajic fanno il bello e il cattivo tempo là davanti, ma i rossoneri si difendono con ordine. Sul finire della prima frazione di gioco, la Fiorentina resta in dieci uomini: sulla trequarti El Shaarawy si invola verso la porta, Tomovic lo atterra con una gomitata in pieno volto. Come se non bastasse, Jovetic alza bandiera bianca e lascia il campo  (solo un provino dell’ultimo minuto, aveva infatti convinto Montella a schierarlo dall’inizio). Evidentemente Montolivo non ha alcuna intenzione di farsi dimenticare a Firenze, perché al minuto 62 è ancora lui a propiziare il doppio vantaggio rossonero. Cross forte e teso dalla destra, Flamini impatta bene e la palla finisce alle spalle di un incolpevole Viviano. Tutto sembra filare liscio, ma Ljajic decide di fare il fenomeno e si carica la squadra sulle spalle. Entra in area palla al piede, e dopo aver driblato mezzo Milan, Nocerino pensa bene di abbatterlo! Il serbo va dal dischetto e accorcia le distanze. Ancora qualche minuto ed ecco che Tagliavento indica ancora il dischetto del rigore. De Sciglio entra in ritardo su Cuadrado, che è abilissimo a spostare il pallone all’ultimo istante. Stavolta Ljajic non se la sente e lascia a Pizarro. Il cileno deve farsi perdonare l’errore di inizio match, e non se lo lascia ripetere due volte: sarà 2 a 2. Da sottolineare l’ammonizione che Balotelli rimedia stupidamente, salterà il Napoli. Ora la corsa al secondo posto si fa davvero complicata…

INTER – ATALANTA (3 – 4)  Non credo più alla buona fede” Queste le parole del patron neroazzurro Massimo Moratti. Una disfatta senza precedenti per la squadra di Stramaccioni, soprattutto per come si era messa la gara. Dopo appena 32 minuti un guaio muscolare costringe Cassano ad abbandonare il campo in favore di Ricky Alvarez. Poi ecco il 100esimo gol in serie A di Tommaso Rocchi: sugli sviluppi di un calcio d’angolo arriva il vantaggio dell’Inter. Nella ripresa succede quello che non ti aspetti. Prima il pareggio di Bonaventura con un lob da distanza ravvicinata. Poi la doppietta di Alvarez. Un po’ fortunoso il primo, assolutamente fantastico il secondo gol: doppio passo per liberarsi al tiro e sinistro secco. Siamo ormai sul 3 a 1 e la gara sembra aver preso ormai un’unica direzione, ma ecco che arriva il rigore per gli atalantini, nonostante le accese proteste di un’Inter a dir poco incredula. Va Denis e fa 3 – 2. Ancora lui pochissimi minuti dopo: conquista palla sul vertice sinistro dell’area di rigore e scarica un bel destro rasoterra che fulmina Handanovic. E’ blackout totale per la compagine di Strama, e il quarto gol della “dea” non tarda ad arrivare. Ancora una volta German Denis sfrutta benissimo un ottimo invito di Bonaventura. Proprio sul finale Ranocchia ha sui piedi la palla del pareggio, ma cicca clamorosamente. Non appena Gervasoni fischia la fine, a San Siro si scatena il delirio. L’Inter non vuole farsi mancare nulla, compresa la maxi rissa finale, con uno Schelotto che non le manda a dire ai suoi ex compagni.

L’arbitro ci ha messo del suo con qualche decisione piuttosto dubbia, ma questa Inter se non è “pazza”, poco ci manca!

ROMA – LAZIO (1 – 1) L’attesissimo derby della capitale si accende già prima di iniziare. Guerra all’arma bianca nei pressi dell’Olimpico, scene d’altri tempi con relativi feriti e bollettino di “guerra”. Una volta dentro, si può cominciare. Il sostanziale equilibrio nella prima frazione di gioco, viene rotto da un bolide di Hernanes: un gol a dir poco fantastico. Contropiede da manuale e palla all’incrocio dei pali. In apertura di secondo tempo, la Lazio può raddoppiare. Marquinhos interviene goffamente toccando con il  braccio, Mazzoleni non ha dubbi e indica il dischetto. Hernanes apre il piattone per spiazzare Stekelemburg, ma la palla finisce fuori. Adesso la Roma ci crede ed inizia a spingere con molta più frequenza. I biancocelesti accusano il colpo del penalty sbagliato e vanno in difficoltà. Ancora Hernanes, ancora una volta protagonista di questo derby, ancora un rigore: il brasiliano interviene in ritardo su Pjanic che va giù. Totti non sbaglia ed esulta: “Questo è il record più bello, godo come un maiale!”. Il romanista raggiunge quota 9 nei derby, appaia Delvecchio e Da Costa, confermandosi ancora una volta recordman all time giallorosso. Giungiamo al minuto 70, quando Biava si becca la seconda ammonizione e guadagna anzitempo gli spogliatoi. La Roma può affondare in più di un’occasione, ma manca puntualmente l’appuntamento con il gol. Finirà 1 – 1, con buona pace dei tanti tifosi accorsi allo stadio.

E mentre il Napoli consolida la seconda piazza, il Palermo alimenta il sogno salvezza.

Per scoprire quale sarà la classifica finale, non vi resta che continuare a seguirci!