Il topolino di città ed il topolino di (campania) campagna

Dicembre 7, 2010 in Racconti da Meno Pelnaso

Sono sul solito autobus.

Faccio il solito tragitto e non riesco mai ad annoiarmi!

Una maestra davanti a me racconta il tema sulle favole con gli animali protagonisti che ha fatto un suo allievo.

– … avresti dovuto vedere la faccia della madre quando l’ha letto …

– … ma dai! … sono bambini, chissàmai che cose terribili può avere scritto …

– Beh, visto che non ci credi … tieni … leggilo!

L’amica legge a voce abbastanza alta da poterla sentire dal mio posto.

TEMA: Le favole con gli animali.

COMPONIMENTO:

Una volta un topolino di città e uno di (campania) campagna si erano incontrati.

Quello di (campania) campagna disse a quello di città:

– Beato te che hai tanto da mangiare, io invece mangio sempre poco, e, come se non bastasse, alla televisione dicono che sotto alcuni terreni agricoli, gli uomini cattivi hanno seppellito rifiuti tossici, oltre a cadaveri, e i politici si danno colpa l’un l’altro ma la munnezza rimane sempre sotto i nostri nasi ….

Quello di città risponde:

– Ma cosa vuoi che sia, … mica farà così male, anche noi abbiamo la munnezza sempre sotto i nostri nasi.

Invece, pensa a me che devo sempre mangiare di corsa perché se mi scoprono le persone mi prendono a calci, i cani mi cacciano, lo smog è ovunque, la televisione dice che nelle fogne ci sono i rifiuti ospedalieri e il mercurio delle batterie, i depuratori ogni tanto non funzionano ed esce fango dai rubinetti …

Beato te che puoi mangiare con calma …

Così i due decidono di scambiarsi casa. Il (toppolino) topolino di città andò a vivere in campagna e viceversa.

Subito erano entrambi contenti, il (toppolino) topolino di città, temporaneamente in campagna, poteva finalmente mangiare con calma la frutta degli alberi o il formaggio nelle cantine delle fattorie, mentre quello di campagna, temporaneamente in città, aveva cibo in abbondanza, a portata di mano in ogni ammasso d’immondizia lungo le strade.

Ma dopo un po’ quello che si era trasferito in città cominciò a rimpiangere le tranquille mangiate, perché era stanco di dover sempre cibarsi di corsa inseguito da un gatto, tossire per lo smog, bere l’acqua che puzzava di cloro …

Ugualmente quello che si era spostato in campagna cominciava a sentire i morsi della fame, perché il cibo era sempre scarso, la frutta aveva uno strano sapore ed uno strano odore, e non mangiava più il formaggio perché la televisione aveva avvertito che, dove abitava lui, erano state trovate tracce di diossina in alcune mozzarelle sequestrate … e cominciava a rimpiangere le abbuffate che poteva fare in città.

Fu così che il topo di città e quello di (campania) campagna morirono entrambe di tumore per la (nostalggia) nostalgia …

Affettuosamente Vostro

Meno Pelnaso

di Meno Pelnaso