Il piccolo fiammiferaio
Febbraio 1, 2002 in il Traspiratore da Redazione
Se glielo avessero detto, anche solo qualche mese prima, non ci avrebbe creduto. Poco ma sicuro. Manco per sogno – o incubo – come si suol dire.
Un venditore da strada… abusivo, per giunta. Non riesce neppure a capacitarsi – dico io – di riuscire a campare smerciando le più stupide carabattole. Stupide… be’, fino a un certo punto… considerando ciò che circola – dico io – oggi come oggi.
Trenta giorni prima: guardiano di terza classe al cimitero comunale. Oggi: non esattamente classificabile. Eh, già. La recessione… ma che recessione d’Egitto! (Come si suol dire). Un semplice caso di jella esistenziale o destino avverso o pessimo karma o natura matrigna o… bah!
Eppure uno “spazio abitativo” lo ha rimediato, come pure un piatto di riso con fagioli… una volta o due al giorno… più mela o banana, s’intende. Come sparare sulla Croce Rossa, no? Bah! Ma se è pieno di gente-che-sta-peggio et similia, in giro. A bizzeffe, dico io. A bizzeffe.
Dunque-dunque… allora anch’egli non è che può per caso… Ribah! Non è affar mio, d’altronde. Per ora.
Ma guardiamo il contingente. Il contingente, porca miseria! Ora il problema più immediato è il freddo. Un freddo cane, che vada in malora… in malora? Ma peggio di così… Ma che hai capito? Il freddo, no? Mumble-mumble, ma il gelo è mica un’entità senziente, no? E chi caspita te lo ha detto, eh? E la smetti di far domande, eh?
STOP! Accidenti, qua non se ne esce più. Onde per cui, procediamo.
Il frrrrrreeeddo, s’andava poc’anzi narrando.
(S’andava poc’anzi narrando… ma come diamine parli?)
Brrr. Il f-r-e-d-d-o. Ecco. Con buona pace di ‘sto cappero di buco dell’ozono e di ‘sto lumacone d’effetto serra. Il riscaldamento globale… questa, poi! Ma dove caspita lo vedono, ‘sti saputelli-sapientoni-tecnicisti & affini, eh? Me lo volete dire? Quel tipo, laggiù all’angolo, sta letteralmente battendo i denti, con tanto di zebedei ridotti a semi per criceti, dico io! L’ipotermia, cazzo! E vaffanbagno al turpiloquio! La suddetta ipotermia ti prende… e ti porta via, no? Ah-ah-ah! Ah. Scherzi a parte, quando la temperatura interna del tuo corpaccione scende sotto… diciamo… i trenta gradi centigradi, be’, hai voglia a sperare che riesca di nuovo a scaldarsi da solo. Pure se lo ficchi in tre sacchi a pelo, tipo matrioska. L’unico modo è scaldarlo dall’esterno o far ingollare allo sventurato di turno qualcosa di caldo. A proposito, sotto i 28,8 °C – circa- si muore.
Vabbé. STOP ai tecnicismi, ok? OK.
Naturalmente c’è chi è ultra-temprato – per così dire – praticamente a qualunque cosa, tipo Navy Seal o Special Air Service o Delta Force o… capito, no? OK, ma pure loro, sotto i ventotto gradi circa… e poi il tipo in questione non mi sembra proprio un Commando o giù di lì. Be’, neanche a me, a dire il vero. Uhm… Ginuzzo, tu che ne dici? Be’, pure a me non sembra proprio, ràga. Per quanto riguarda l’azione del vento, poi… ehi! Ma che sta facendo? Che sta…?
Ultimamente il Gigi vende petardi, mortaretti e fumogeni, sempre laggiù all’angolo. Ultimamente il Gigi ha parecchio freddo. Ultimamente gli vengono pure strane idee in testa, ogni tanto. Giusto ogni tanto, intendiamoci. Ma oggi i ragazzi mi hanno detto che aveva l’occhio storto, prima del danno… l’occhio storto, bah! Certo che se ne sentono, di fesserie. Certo che accopparsi da soli in quel modo… per fortuna quelli dell’ambulanza hanno detto che non deve aver sofferto molto. Ma non poteva buttarsi dal quinto piano e basta? Doveva pure mangiare mezzo chilo di fiammiferi e petardi (ràudi-pìrat-màgnum), poi innaffiare il tutto con una buona dose di benza, dopodiché procedere all’accensione con conseguente volo d’angelo? Vabbè che avrà sperato nell’effetto tipo “postbruciatori”, però… Gulp. Accidenti se il freddo gioca brutti scherzi, ràga…
di E. Specchio