Il lago dei cigni al Teatro Regio

Novembre 11, 2011 in Spettacoli da Barbara Novarese

Lago dei CigniCon “Il lago dei cigni” si è conclusa la tournée torinese della compagnia di Balletto del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo, iniziata il 14 Ottobre.

Sulle note di Čajkovskij, Odette-Odille ed il principe Siegfried danzano sul palco del Teatro Regio, immobilizzando il pubblico in un’estatica visione.

Uno spettacolo indimenticabile!

Grazie all’intervento congiunto di Marius Petipa e Lev Ivanov, del direttore e compositore Riccardo Drigo, che nel 1894 insieme a Modest (fratello del musicista), rielaborò la musica e apportò alcune modifiche alle scene, “Il lago dei cigni” è divenuto il balletto più famoso e affascinante di tutto il mondo.

Non è necessario distrarre lo spettatore servendosi di una ricca scenografia né di vesti ricercate e sfarzose, il solo balletto può tutto, è sovrano dello spettacolo ed inonda i tre atti di puro incanto sensoriale. Gli sfondi sono perfetti per esaltare la danza e non per sovrastarla; i costumi modellati per armonizzare i movimenti, senza intralciarli né nasconderli.

Già durante la prima scena, la mente del pubblico si svuota ed il silenzio s’insinua tra gli spalti dipingendo un contesto irreale. Poi, nella seconda scena, accade qualcosa d’indescrivibile: lo sguardo dello spettatore, già rapito da musica e danza, si annebbia per qualche secondo… appena il tempo di rendersi conto che le ballerine cessano di essere donne e si trasformano in splendidi cigni. I movimenti delle braccia, sinuosi ed eleganti, diventano armoniosi sbattere d’ ali; le movenze del collo, del dorso e delle gambe modificano la loro natura, perdendo ogni legame con la fisicità umana.

Ecco, allora, che prende il sopravvento una danza di cigni, cigni vincolati alla terra e all’acqua da un sortilegio, volatili tristi nella loro affascinante bellezza.

Così, senza l’ausilio di sortilegi, al Teatro Regio accade qualcosa di cui la magia può considerarsi invidiosa. Da quel momento in poi, tutto scompare e diviene importante solo l’avventura di Odette e del principe Siegfried, la passione e l’amore romantico che vinceranno sull’inganno di Odille e sul maligno sortilegio del mago Rothbart.

Odette è incantesimo erotico, disperazione divenuta forma d’arte, romanticismo capace di sfiorare le profondità dell’animo umano. Odille è forza conquistatrice, vitalità allo stato puro che irrompe al cospetto del principe per invadere la scena ed annientare la figura di Odette.

Ma Odette e Odille sono davvero due personalità diverse o due facce della stessa moneta?

Malignità, mistero, vendetta e amore a lieto fine per un balletto che tutti dovrebbero vedere almeno una volta nella loro vita.

Compositore: Pëtr Il’ič Čajkovskij

Coreografia: Marius Petipa e Lev Ivanov

Librettista: Vladimir Begičev e Vasilij Gel’cer

Prima rappresentazione: 1877 Mosca, Teatro Bol’šoj

Allestimenti precedenti: 1966, 1974, 1979, 1982, 1988, 2001, 2004

di Barbara Novarese