Il Diario di Anna Frank | Sudate Carte Curiosità IV edizione

Gennaio 26, 2006 in Sudate Carte da Stefania Martini

Titolo: DIARIO
Autore: Anna Frank
Casa editrice: Einaudi
Prezzo: € 7,00
Pagine: 306

La carta è più paziente degli uomini, Anna Frank, Diario

Anna FrankQuesta è la riflessione che Anna Frank fa all’inizio del suo Diario e che la spinge a riempire le pagine bianche di quel quaderno dalla copertina di cartone che era stato uno dei regali ricevuti per il suo tredicesimo compleanno, il 14 giugno 1942.

Il primo che mi apparve fosti tu, forse uno dei più belli tra i miei doni.

Ed è da questa decisione di confidare ad un diario, che fa le veci “dell’amica” che nella realtà non possiede, i propri pensieri, le emozioni, le gioie ed i dolori che nasce una delle più sconvolgenti testimonianze su cosa fu, per milioni di ebrei in tutta Europa, il calvario di un popolo, dalle proibizioni imposte dalle leggi razziali alle camere a gas dei lager nazisti.

Siamo dunque nel giugno 1942, ad Amsterdam, in Olanda, dove Anna e la sua famiglia (padre, madre e due figlie, Anna ha una sorella maggiore, Margot) vivono dal 1933, dopo essere fuggiti da Francoforte, loro città d’origine, a seguito delle prime leggi razziali promulgate dal Terzo Reich in Germania.

Il clima si è fatto via via più pesante in tutta Europa e la seconda guerra mondiale è nel pieno del suo svolgimento. L’Olanda è occupata dall’esercito tedesco ma, a parte le restrizioni cui sono sottoposti gli ebrei, la vita della famiglia Frank (padre, madre e due figlie, Anna ha una sorella maggiore, Margot) è ancora discreta.

Pochi giorni dopo il compleanno di Anna, le cose precipitano e il padre decide di tentare di salvare la sua famiglia rinchiudendola, con quella di alcuni amici, in un nascondiglio sopra il magazzino in cui lavora, “l’alloggio segreto”.

Dal 6 luglio 1942 al 4 agosto 1944 Anna vive reclusa in queste anguste stanze, senza vedere mai la luce del giorno, senza mai affacciarsi alle finestre, visitati solo dagli amici che portano loro i viveri e le notizie di quel mondo esterno dal quale si sono volontariamente esiliati, nella speranza di sopravvivere allo sterminio.

E le parole che Anna traccia sulle pagine del suo diario diventano lo specchio della vita che si svolge, della consuetudine delle giornate, dei litigi e delle riappacificazioni, tra angoscia e speranza.

E intanto lei cresce, adolescente consapevole ed acuta , intelligente e critica fino a quel maledetto 4 agosto 1944, quando la Gestapo fa irruzione, in seguito ad una spiata, nel rifugio segreto: tutti gli occupanti, che per così lungo tempo avevano resistito a privazioni di ogni tipo, vengono arrestati e spediti nei campi di concentramento.

Il 2 settembre 1994 i Frank furono inviati ad Auschwitz, dove la madre muore. Anna e la sorella saranno trasferite nel campo di concentramento femminile di Bergen Belsen nell’ottobre dello stesso anno e lì vi moriranno nel marzo 1945, appena tre settimane prima della liberazione.

Come scrive Natalia Ginsburg nella prefazione del libro: sono pagine come queste che fanno del suo diario qualcosa di più di un semplice documento umano. Della sua voce, noi serbiamo nella memoria la vibrazione serena e fiduciosa, la bontà coraggiosa che ha superato la morte.

di Stefania Martini