Il corpo e l’anima
Dicembre 18, 2002 in Racconti da Tiziana Fissore
“Che vuoi da me? Perché mi segui?” chiese il corpo all’ombra.
“Ti seguo semplicemente perché sono legata a te o meglio siamo la stessa cosa” rispose l’ombra.
“Siamo la stessa cosa?! Ma siamo impazziti? Guardati!!! Sei scura, brutta, non ti si vede nemmeno il viso. Le forme poi, sono indecifrabili: a volte più lunghe, a volte più tozze, a volte più nitide, altre volte più opache…”.
“Bello sei tu!”
“Puoi ben dirlo: Non sono insignificante come te. Ho una certa bellezza…”
“Ne sei sicuro?”
“Certo”
“Ed allora, come mai passi ore ed ore allo specchio per studiare l’espressione che più si addice alla tua persona o ad un modello che i mass media hanno proposto? E perché trascorri ore ed ore in palestra o a correre per mantenerti in linea? Questo perché, caro il mio corpo, non sei sicuro di te stesso e sai che sei soggetto all’invecchiamento, allo stress, alle critiche di chi la tua… aspetta, aspetta… come l’hai definita? …BELLEZZA, ecco sì l’hai proprio definita bellezza, ebbene… di chi della tua bellezza non sa che farsene” disse l’ombra abbastanza scocciata.
“Ma sentitela, non ha nemmeno la voce e vuole essere saccente. A proposito dal momento che non hai voce, com’è che ti sento?” chiese perplesso il corpo.
“Te l’ho già detto: perché siamo una cosa sola. Io almeno non mi lamento, vivo la mia condizione di ombra in silenzio, senza protestare. Tu invece dai troppa importanza a te stesso, alle cose che si vedono, si toccano, ai beni materiali ed ignori ciò che di più importante c’è in te.”
“E cosa c’è di così importante in me che non conosco?” chiese incuriosito il corpo.
“Io!” fece una voce distante e flebile.
“Io, io…presentati e parla più forte se vuoi che ti senta”
“Se tu non fossi così borioso, mio caro, e facessi più attenzione, ti accorgeresti di me. Non senti che la mia voce, in questo momento è già più forte?”.
“Sì, certo”
“Questo perché mi stai prestando attenzione. Ora posso anche presentarmi: sono la tua anima.”
“La mia che? Sì va bene… ho sentito parlare di te. Qualcuno è arrivato a dire che tu avresti più importanza di me…” e scoppiò in una risata.
“Io sono immortale” disse con tono deciso l’anima. Poi riprese ”questo vuol dire che vivrò anche quando tu non ci sarai più. E’ inutile che tu cerchi l’eterna giovinezza, la filosofia dell’apparire anziché quella dell’essere, il consenso da parte degli altri. E’ in me che devi cercare la tua realizzazione, mettendo in pratica le tue aspirazioni. Finché guarderai a te stesso, sminuendo tutto il resto, non avrai combinato niente di buono su questa terra. E poi smettila di criticare la tua povera ombra, che ti segue ovunque, perché ricordati che fino a quando ci sarà la tua ombra vorrà dire che vivi. Il giorno che io deciderò di lasciarti, chiamata da Colui che ti ha creato, tu mio caro corpo non esisterai più. Allora che dici di fare amicizia con la tua ombra e soprattutto con me? Perché vedi, io sono la sola soluzione per vivere ancora quando tu non ci sarai più”.
di Tiziana Fissore