Il Balletto del Bolshoi al Regio
Dicembre 7, 2007 in Spettacoli da Marcella Trapani
Il balletto è poco noto in Italia e fu reso famoso negli anni ’60 dal passo a due di R. Nureiev e M. Fonteyn. E’ ispirato a un poemetto di Byron, scritto nel 1814, e fu creato a Parigi nel 1856. Narra dell’amore contrastato tra il corsaro Conrad e la bella Medora, schiava dei Turchi. Il giovane coreografo ha voluto depurare il balletto di tutte le incrostazioni, variazioni e aggiunte che dal 1899, anno del suo ultimo allestimento al Mariinskij di San Pietroburgo, i Russi vi avevano apportato.
Per far questo si è avvalso della collaborazione di un altro coreografo, Juri Burlaka, e insieme hanno studiato la notazione originale del balletto conservata all’Università di Harvard, dove fu portata clandestinamente nel 1918 da N. Sergev, maître dei Balletti Imperiali, insieme ad altri 24 balletti del repertorio russo. Inoltre i due hanno attinto agli appunti di Petipa, ai manifesti, ai programmi di sala, insomma a tutte le testimonianze lasciate dalla genesi de Le Corsaire. Anche i costumi sono stati ricostruiti per questa nuova edizione sui disegni del 1899 custoditi a San Pietroburgo. Ratmanskij ha rifatto “alla maniera di Petipa” ciò che è andato perduto, ma ha anche rivisitato quel che resta alla luce della tecnica e dei ballerini di oggi.
La prima versione del 1869 è rimasta intatta fino agli inizi del ‘900, quando A. Goskij ne fece una revisione. La versione che vedremo al Regio è quella di A. Fadeečev: tende ad esaltarne gli elementi di allegria, energia e felicità e a valorizzare la nobiltà d’animo di Don Chisciotte che aiuta la coppia di innamorati a far trionfare il loro amore, ma, a dispetto del titolo, non è il vero protagonista dell’opera.
Il secondo atto si caratterizza come l’ “atto bianco delle Villi”, una brigata di donne impazzite, fidanzate tradite e morte di dolore la vigilia delle nozze, che danzano di notte sulla tomba della povera Giselle. La loro vendetta consiste nel far danzare gli uomini che si avvicinano fino a farli morire di crepacuore…
Nel periodo sovietico il Bolshoi è caratterizzato da tentativi avanguardistici e da balletti che si fanno veri e propri manifesti politici con Prokoviev e Lavroskij. E’ con Grigorivich che, come si è detto, fu direttore per un trentennio che il Balletto del Bolshoi ha ripreso forma e vigore, aprendosi sempre di più alle esperienze all’estero.
Natalia affronterà a Torino per la prima volta nella sua giovane e promettente carriera il ruolo di Giselle nelle ultime repliche, mentre le prime saranno interpretate da Svetlana Lunkina, nel ruolo del titolo, e da Sergej Filin come protagonista maschile.
Le Corsaire vedrà invece nei ruoli principali Maria Alexandrova e Denis Matvienko, entrambi ucraini di Kiev.
Gli interpreti sono tutti giovani, deliziosi, evanescenti come i protagonisti delle fiabe, dotati di quel quid malinconico che da sempre si associa all’animo russo. Infatti durante la conferenza di presentazione al pubblico uno dei protagonisti maschili, S. Filin, si è lasciato sfuggire una confessione sul sacrificio e sulla rinuncia che l’arte comporta, subito mitigato dall’intervento della bella Svetlana Lunkina: a proposito della danza ha detto che è “galera e fiori. Non vi mostriamo la galera ma vi ringraziamo per i fiori.”
Biglietti già tutti esauriti in prevendita, ça va sans dire, ma un’ora prima dello spettacolo è garantita la vendita di almeno 30 ingressi “last minute”.
Info:
www. teatro-regio.torino.it
www. bolshoimoscow.com
Biglietteria:
Teatro Regio – piazza Castello 215 – Torino
Tel. 011 881.152.41.
di Marcella Trapani