Ho perso la verginità durante una puntata di ok il prezzo è giusto
Settembre 7, 2007 in Libri da Redazione
Titolo: | Ho perso la verginità durante una puntata di ok il prezzo è giusto |
Autore: | Trentamalboro |
Casa editrice: | Rgb – Collana ScrittoMisto |
Prezzo: | € 6,50 |
Pagine: | 91 |
Un tuffo negli anni ottanta, tra Jeeg Robot, Iva Zanicchi e i Duran Duran. Un’ex classe di liceo si incontra, secoli dopo. Con loro, anche gli stupendi ricordi degli anni più trash del secolo.
Cosa resterà degli anni ottanta? Questa la domanda in voga, proprio quando il decennio era agli sgoccioli. Una generazione cresciuta con la televisione – la prima italiana – accudita da Goldrake e da Mazinga, da Madonna e dagli Spandau Ballet.
Cosa è restato di quegli anni ottanta? Questo torna a domandarsi lo scrittore di questo racconto (o romanzo breve), prendendo spunto dalla classica rimpatriata degli ex liceali. Persone perse di vista da diversi anni, con vite differenti, che si osservano senza riconoscere il compagno di classe di poco tempo prima. Chi si è laureato, chi fa un lavoro non proprio appagante. Chi è rimasto uguale, per quanto sia possibile. Guardando quei volti è inevitabile compiere un tuffo nel passato. All’esame temuto. Al caratteraccio ancora non smussato. Agli amori finiti male. Ed anche a quelli finiti bene, perchè no?
Mattia, il protagonista del racconto, rivede Domiziana, la ragazza che non aveva mai sognato ma che, in un modo o nell’altro, era nascosta nei suoi desideri più intimi. Domiziana, la ragazza taciturna, rockettara, quella che non passava i compiti di inglese. Quella che era partita per l’America, subito dopo l’esame. Quella che era tornata sotto forma di un nick, prima con una e-mail, poi con la chat. Quella che aveva sorvolato l’oceano, pur di essere presente alla festa.
Pensieri, divagazioni. La cosa simpatica di questo racconto è proprio il ritrovarsi nell’atmosfera mitizzata degli anni ottanta. Dal titolo “Ho perso la verginità durante una puntata di ok il prezzo è giusto” alle domande ricorrenti, come “Qual è stata la sigla dei cartoni animati più bella?” Ricorrenti nella vita di tutti i giorni, almeno se si è parte di un gruppo di trentenni scalcinato e nostalgico. Niente da fare. Dagli anni ottanta se ne esce vivi… ma portandosi un gran bagaglio alle spalle.
Come dimenticare i reggiseni di Madonna? Lo spopolare di Micheal Jackson? Flash dance?
Il libro di TrentaMalboro (pseudonimo che utilizza anche come blogger: http://trentamarlboro.splinder.com/) è veloce, simpatico, senza alcuna pretesa. Fa sorridere quelli che c’erano, in quegli anni, che hanno la possilità di rivedersi, nitidamente. Per quelli che non c’erano, invece, è un modo per incontrare ancora una volta quegli idoli che profumano di leggenda.
Unica pecca: l’utilizzo assoluto dei punti a capo. A lungo andare suona un po’ stilisticamente banale, in quanto la punteggiatura non regala emozioni. Non sottolinea, con le sue pause e le sue corse, il vero scorrere delle sensazioni.
Comunque una lettura piacevole per una serata in compagnia di quel che fu. E di quel che è diventato, naturalmente.
di Alice Suella