Grinzane e Meno 2
Febbraio 8, 2004 in Attualità da Stefano Mola
Due anni fa sono stato a Stoccarda. Non che la città sia indimenticabile, se non per quella sua piazza immensa con i palazzi settecenteschi. Però la città era completamente tappezzata di manifesti, e in tutte le vetrine c’era almeno un richiamo a un tema. Quale? La candidatura della città per le Olimpiadi del 2012. Candidatura, non assegnazione. 2012, non 2002. Quando ancora a Torino si faceva fatica a trovare segni evidenti del fatto che le olimpiadi sarebbero diventate realtà, e non una semplice ipotesi.
È facile dire che le Olimpiadi sono un’opportunità. Bisogna capire che tipo di opportunità. Capire come far sì che un evento episodico possa lasciare delle tracce a lungo termine sul territorio, e non semplicemente rimpianti per occasioni perdute, oppure il ricordo dei fastidi per le necessarie opere di adeguamento della struttura della città e per la costruzione degli impianti. O ancora, una occasione di facile speculazione.
La nostra città e il territorio intorno stanno attraversando una fase di trasformazione importante e difficile (la diversa presenza della Fiat, il recupero della aree urbane abbandonate) in cui ci sono anche numerosi segnali positivi. Prendiamo il ruolo sempre più vivace che hanno le mostre d’arte, oppure la crescita del turismo enogastronomico.
Ecco perché è bene parlare delle olimpiadi, coinvolgere e informare la gente, riflettere. Anche e soprattutto grazie alla cultura. Siano quindi benvenute le manifestazioni di Meno 2, di questo Febbraio torinese. Il programma completo potete trovarlo nel sito di Torino 2006 .
Qui ci limitiamo a dar conto di quelle organizzate dal Premio Grinzane al The Beach, Murazzi del Po, lunedì 9 febbraio (ore 21.00) e giovedi 12 febbraio 2004 (ore 20.30). Tema comune, non solo come spazio fisico dove poter praticare discipline sportive, ma anche come luogo delle tradizioni, della storia.
Lunedì 9 febbraio Si può giocare con le parole? con Alessandro Bergonzoni, che lascerà come sempre briglia sciolta alle sue stralunate associazioni di parole. Con lui, Predrag Matvejevic, scrittore croato nonché membro della Giuria dei Critici del Premio Grinzane Cavour, parlerà della sua passione per le rocce e le pietre dei monti balcanici da cui proviene. Non solo parole, ma anche suoni: quelli sospesi tra swing e influenze popolari di Giorgio Conte.
Giovedì 12 febbraio, Finale di romanzo in montagna. Ancora Giorgio Conte, ma insieme al romanziere Mempo Giardinelli, che ha portato in tutto il mondo il fascino di quell’Argentina rurale dalla quale proviene. Quel fascino che rende così coinvolgenti i suoi romanzi, dove personaggi semplici e provinciali inducono a pensare al senso dell’esistenza.
Andiamoci. A questi e anche agli altri appuntamenti. E pensiamo un po’, alle olimpiadi, a cosa possono significare per noi, al di là dell’aspetto sportivo.
di Stefano Mola