Gran ballo d’inverno
Febbraio 12, 2004 in Spettacoli da Marinella Fugazza
Non c’è il due senza il tre! E così, anche quest’anno, per la terza volta consecutiva si svolgerà il GRAN BALLO D’INVERNO sul piazzale del Monte dei Cappuccini. Il 14 febbraio dalle ore 21.00 alle ore 24.00 sarà ancora la musica occitana di Sergio Berardo con i suoi Lou Dalfin ad accompagnare nelle caratteristiche danze tutti coloro che vorranno trascorrere in modo originale e diverso la serata di San Valentino. Subito dopo l’inaugurazione della mostra Heidi, un mito della montagna e sotto il cielo che riveste Torino la ghironda, la fisarmonica, le cornamuse, il basso, le chitarre e le percussioni accompagneranno gli innamorati ballerini. Non si tratta certamente dei soliti balli, ma non bisogna preoccuparsi all’idea di non sapere articolare un passo di danza corretto o di non sapere assolutamente ballare: si tratta sempre di danze in gruppo in cui ci sono persone che sanno perfettamente come “si deve fare” e, seguendoli nei movimenti e nei passi, si acquisiscono quasi subito i “requisiti minimi”. L’enfasi di imparare accompagnata dalla voglia di divertirsi e dalla unicità della serata, costituiscono una ricetta che deve essere abbinata, come il lessico culinario impone, ad un vino adatto: niente di meglio che dell’ottimo vin brulè disponibile e gratuito per tutti i partecipanti. Quest’ultimo è anche particolarmente indicato per riuscire a sopportare il probabile freddo, vista la stagione invernale, e, per questo motivo, si consiglia un abbigliamento adeguato alla circostanza.
La serata è offerta dal Museo Nazionale della Montagna “Duca degli Abruzzi”, dal CAI- Torino e dalla Regione Piemonte i quali si pongono come obiettivo quello di ripetere ogni anno questa iniziativa, unica nel suo genere nel panorama metropolitano, e come aspirazione quella di farla diventare un riferimento fisso nel cartellone degli spettacoli invernali cittadini. Siete quindi tutti invitati a trascorrere una originale notte degli innamorati nella romantica cornice dell’illuminato e stellato Monte dei Cappuccini.
di Marinella Fugazza