Fruscii

Agosto 15, 2005 in Poesie da Redazione

Si è animati da fruscii, di ombre

che scorrono sull’erba alta.

Quando solerti si accosta l’orecchio al rantolo del moribondo.

E già da tempo si percepisce un pallore profondo, l’inclinarsi

al suolo delle fronti più alte, le parole spaziose che incurvano

come vecchi solai in legno.

Allora si pensa all’odore appena colto dei mandarini.

Al fischio prolungato del silenzio.

Alle dita indolori che spengono il cero.

Al braccio del grammofono che crepita sul vinile,

come se un fuoco ardesse nella voce.

All’uovo cotto nella cenere.

Piccole cose che sia consentito portare via.

Come sassi levigati dal mare.

Una scatola colma di chiavi inutili.

Scampoli di stoffa dalla forma improponibile.

Il cuore pronto, cavo come una tasca.

La moneta per traghettare riposta sotto la lingua.

di Biagio Salmeri