Fresi, ex con il dente avvelenato

Ottobre 15, 2002 in Sport da Roberto Grossi

Con Tacchinardi squalificato, Tudor non ancora al meglio e Conte che sta faticosamente recuperando il ritmo-partita, le quotazioni di Salvatore Fresi in vista del big-match di sabato sera contro l’Inter salgono parecchio. Il ruolo preferito dall’ex-bolognese è quello di centrale difensivo, questo è assodato, ma se Lippi chiamasse il trentenne sardo ad avanzare di qualche metro la sua posizione lui non si farebbe di sicuro ripetere l’invito: “Ogni giocatore – chiarisce Salvatore – ha il suo ruolo prediletto all’interno del terreno di gioco. Al Bologna, l’anno scorso, ho reso molto proprio perché ho potuto giocare nel mio ‘perimetro’ con una certa continuità, ma quando sei in una grande squadra come la Juve, piena di grandi difensori, ti devi adattare a giostrare ovunque. D’altronde sono l’ultimo arrivato in questo splendido gruppo e non posso pretendere nulla, sono già soddisfatto di essere qui e tutto ciò che verrà sarà ben accetto”.

Il derby d’Italia per eccellenza evoca tanti ricordi nel cuore di tutti gli sportivi e in particolare in chi come Fresi ha vestito per cinque anni la casacca nerazzurra vincendo anche una Coppa Uefa: “Sono stato fortunato ad alzare un trofeo a Milano, perché all’ombra del Duomo non si è conquistato praticamente nulla negli ultimi anni. Le differenze con la Juve sono notevoli, a ogni livello, e non è un caso che qui invece si sia vinto parecchio. All’Inter si cambiavano ogni anno parecchi giocatori e dirigenti, non si riusciva neppure a capire chi comandasse, chi facesse il mercato.. Ora comunque ho voltato decisamente pagina, non ho rimpianti di essermene andato e sono felice di vestire il bianconero, una maglia che potevo indossare già sette anni fa”.

Impossibile non ricordargli una partita su tutte: il famoso Juve-Inter giocato al ‘Delle Alpi’ nell’aprile del ’98 con il presunto rigore negato dal signor Ceccarini a Ronaldo che fece scandalo in gran parte dell’opinione pubblica. “Alla fine di quella gara eravamo molto arrabbiati – confessa Fresi -, ci sentivamo defraudati dal trattamento del direttore di gara. Ma poi, a mente fredda, ho riconosciuto che avevamo fatto ben poco per vincere quella sfida decisiva per il tricolore. Inoltre lo scudetto lo perdemmo soprattutto nei due scontri casalinghi con Bologna e Bari, dove non andammo più in la di un misero pareggio…”.

Amichevole contro il Canavese

Giornata intensa quella di oggi per la truppa bianconera: gli uomini di Lippi sosterranno al mattino la classica seduta di allenamento e al pomeriggio disputeranno un’amichevole contro il Canavese, formazione del Campionato Nazionale Dilettanti. Inizio allo stadio Comunale ore 15.

di Roberto Grossi