Francesco, la nostra musa | Sudate Carte Curiosità II edizione

Novembre 16, 2003 in Sudate Carte da Stefania Martini

Francesco de GregoriCome avrete sicuramente riconosciuto, il tema del concorso prende spunto da un verso di “Viaggi e miraggi”, canzone presente nell’album di De Gregori “Canzoni d’amore” del 1992.

Spulciando nella discografia di Francesco De Gregori, che inizia nel 1972 con la pubblicazione dell’album “Theorius Campus”, si scopre che il tema del viaggio, reale o figurato che sia, è uno dei più affrontati dal cantautore romano.

Spesso, nei suoi testi, vengono citati luoghi, mezzi di trasporto, uomini e donne in movimento, sempre alla ricerca di qualcosa, che spesso non riescono a raggiungere.

In particolare, il treno è il protagonista in numerose canzoni. Quali?

Chissà, magari leggendo questa breve introduzione ve ne saranno venute in mente alcune, forse proprio quelle riportate sotto. E allora, per andare a scoprirle, accettiamo un suggerimento che ci viene da Francesco De Gregori stesso:

Perciò partiamo, partiamo che il tempo è tutto da bere….

Ma partiamo, partiamo, non vedi che siamo partiti già…

Pablo (Rimmel, 1975)

Mio padre seppellito un anno fa,

nessuno più coltivare la vite.

Verde rame sulle sue poche unghie

e troppi figli da cullare.

E il treno io l’ho preso e ho fatto bene.

Spago sulla mia valigia non ce n’era,

solo un po’ d’amore la teneva insieme,

solo un po’ di rancore la teneva insieme.

[…]

Bufalo Bill (Bufalo Bill, 1976)

[…]

Tra bufalo e locomotiva

la differenza salta agli occhi.

La locomotiva ha la strada segnata

il bufalo può scartare di lato e cadere.

Questo decise la sorte del bufalo,

l’avvenire dei miei baffi e il mio mestiere.

[…]

Generale (De Gregori, 1978)

[…]

Generale dietro la stazione

lo vedi il treno che portava al sole

non fa più fermate neanche per pisciare

si va dritti a casa senza più pensare

che la guerra è bella anche se fa male

che torneremo ancora a cantare

e a farci fare l’amore, l’amore dalle infermiere.

[…]

Generale queste cinque stelle

queste cinque lacrime sulla mia pelle

che senso hanno dentro al rumore di questo treno

che è mezzo vuoto e mezzo pieno

e va veloce verso il ritorno

tra due minuti è quasi giorno, è quasi casa, è quasi amore.

La donna cannone (La donna Cannone, 1983)

Butterò questo mio enorme cuore tra le stelle un giorno

giuro che lo farò

e oltre l’azzurro della tenda nell’azzurro io volerò

Quando la donna cannone

d’oro e d’argento diventerà

senza passare per la stazione

l’ultimo treno prenderà.

[…]

Sotto le stelle del Messico a trapanar (Scacchi e tarocchi, 1985)

[…]

Sotto la luna dei tropici a innamoràr

dentro le ascelle dei poveri a respiràr

sui pavimenti dei treni a vomitàr

e quando arriva lo sciopero a scioperàr

E quando arriva la musica a emozionàr

e quando arriva le femmine a immaginàr

e intanto arrivano i treni e si va

si va sotto le stelle del Messico a passeggiàr

[…]

I Treni Per Reggio Calabria (Il fischio del vapore, 2003)

Andavano col treno giù nel Meridione

Per fare una grande manifestazione

Il ventidue d’ottobre del settantadue

In curva il treno che pareva un balcone

Quei balconi con le coperte

Per la processione

Il treno era coperto di bandiere rosse

Slogan, cartelli e scritte a mano

[…]

Il treno parte e pare un incrociatore

Tutti cantano Bandiera Rossa

Dopo venti minuti che siamo in cammino

Si ferma e non vuole più partire

Si parla di una bomba sulla ferrovia

Il treno torna alla stazione

[…]

Dopo un’ora quel treno

Che pareva un balcone

Ha ripreso la sua processione

[…]

Il treno di Bologna è saltato a Priverno

È una notte, una notte d’inferno

I feriti tutti sono ripartiti

Caricati sopra un altro treno

[…]

Dal treno non è sceso nessuno

La vecchia e la figlia alle rifiniture

Il marito alla verniciatura

[…]

Pareva che il treno si facesse portare

Tirato per le briglie come un cavallo

Tirato dal suo padrone

A Napoli la galleria illuminata

Bassa e sfasciata con la fermata

Il treno che pare un balcone

[…]

di Stefania Martini