Esplorare l’antico regno Khmer in Cambogia

Dicembre 7, 2007 in Viaggi e Turismo da Cinzia Modena

cambogianiLa TOAssociati propone un’idea di viaggio che attraversa l’antica cultura Khmer, popolo di astrologi e chiromanti, la cui vita era scandita da intensi rituali religiosi. Un misticismo forte, che ha portato alla costruzione di templi ed edifici grandiosi, che oggi si presentano al viaggiatore come assopiti, nascosti dalla fitta giungla cambogiana.

L’Impero Khmer fu un potente regno che si rese indipendente dalla dominazione Chenla e che aveva relazioni culturali, politiche e commerciali con Giava, Thailandia e Vietnam. Anche se non sono giunte fino a noi testimonianze scritte, gli scavi archeologici e i resoconti di viaggiatori, diplomatici e mercanti cinesi, hanno permesso di ricostruire la storia dell’Impero dalla sua genesi fino al XV secolo. Antichi templi, spiagge deserte, fiumi impetuosi, foreste sperdute: ormai da qualche anno la Cambogia si è finalmente scrollata di dosso la reputazione di territorio pericoloso e instabile politicamente.

Situata nel cuore dell’Indocina, tra Thailandia, Laos e Vietnam, è la nazione etnicamente più omogenea del sud-est asiatico: circa il 96% della popolazione è di etnia khmer e pratica la religione Buddista Theravada.

Con lo scopo di trasformare il paese in una cooperativa agraria maoista dominata dai contadini, la dittatura di Pol Pot ha riportato indietro la nazione di centinaia di anni instaurando un regime di terrore. Ora che la situazione si è normalizzata, il viaggiatore può finalmente visitare un territorio meraviglioso, perla suggestiva d’arte e religiosità khmer, circondata e protetta dalla rigogliosa giungla cambogiana.

La popolazione che ha attraversato anni bui in balia di un governo repressivo quando povertà e instabilità sociale erano all’ordine del giorno, con un coraggio e una forza invidiabili ne è uscita con il sorriso intatto. La religione di stato è il Buddismo Theravada, introdotto durante l’epoca del grandioso reame di Angkor nel IX secolo a. C.: per secoli i monaci che vivevano in comunità pacifiche e aperte al contatto con il resto della società, furono i depositari della cultura religiosa e letteraria della Cambogia.

CAMBOGIA_TOASSOCIATIPurtroppo molti templi e complessi religiosi vennero distrutti durante la dittatura, quando fu vietata la pratica buddista. Fortunatamente uno dei siti che si salvò fu proprio la città di Angkor e il vasto centro religioso e amministrativo di cui era a capo. Abbandonata nel XV secolo, gli edifici e le costruzioni furono inghiottiti gradualmente dalla giungla. Il sito ridestò l’interesse degli studiosi solo alla fine del XIX secolo, dopo la pubblicazione del volume Voyage à Siam e dans la Cambodge del naturalista francese Henri Mouhot. Da allora numerosi sforzi sono stati compiuti per liberare i monumenti dalla giungla, e l’attività di restauro e conservazione continua ancora oggi.

La capitale della nazione Phnom Pehn possiede ancora il fascino dell’epoca precedente la dittatura di Pol Pot, e in città sorgono alcuni imponenti Wat (templi-monasteri) tra cui il Wat Ounalom, sede centrale del Patriarcato Buddista Cambogiano, il Wat Phnom, la Pagoda sulla collina da cui la città prende il nome, e il Wat Lang Ka, di cui sono recentemente terminati i lavori di ristrutturazione. Ma l’orgoglio di Phnom Pehn è sicuramente la spettacolare Pagoda d’Argento, una delle poche opere d’arte testimonianza della genialità e della ricchezza della cultura khmer. Risparmiata dalle devastazioni ad opera delle milizie, le ricchezze e le decorazioni sono conservate ed esposte al Museo Nazionale che contiene straordinarie collezioni della cultura cambogiana, finalmente a disposizione degli studiosi e dei viaggiatori occidentali.

  • ANGKOR, la città degli dei

    CAMBOGIAIl nome del sito deriva dal sanscrito Nagara che significa Città Reale. La mitologia khmer narra di un dio che ordinò ad un giovane chiamato Kaudinya di prendere la sua barca e di salpare verso il sole nascente. Dopo numerose avventure e prove, superate grazie all’aiuto delle divinità, sposò la bellissima regina Foglia di Salice e diede inizio al Regno del Fu Nan, nome cinese dell’antica Cambogia. La fusione con il regno dei Kambuja diede origine alla civiltà Khmer, che raggiunse il suo massimo splendore con la costruzione di Angkor. Esperti ingegneri idraulici tracciarono nella foresta geometrie di canali, dighe, bacini di raccolta delle acque, e abili architetti edificarono un’area di oltre 200 kmq.

    Le ore che precedono il tramonto sono le migliori per visitare il Phnom Bakheng, il Tempio della Montagna, circondato da cinque torri di cui la più alta rappresenta la vetta del Monte Meru. Durante il XII secolo il re Jayavarman fece scavare oltre dodici km di fossati a difesa della città, interrotti da cinque porte monumentali poste al termine di altrettanti ponti fiancheggiati dal 54 statue colossali di dei e demoni. Riparato dalla cinta muraria, venne eretto il Bayon, edificio piramidale su due livelli formato da 54 torri, in ognuna delle quali sono stati scolpiti i volti enigmatici di giganteschi dei re. Altre significative testimonianze dell’arte del periodo d’oro khmer, sono il Baphunon, il Tempio Montagna, le Terrazze degli Elefanti e del Re Lebbroso, decorati con sei ordini di rilievi che rappresentano ninfe, sovrani, principesse e i Naga, il mitico serpente dalle 7 teste, progenitore del popolo khmer.

    L’Ankor Vat (Città Santuario) è un enorme tempio consacrato a Vishnu, racchiuso in un perimetro di 1500 x 1300 m., difeso da un fossato di quasi 200 m. L’insieme è grandioso e vi si accede attraverso una monumentale strada lastricata fiancheggiata da piscine e gallerie. Il tempio vero e proprio è formato da tre porticati concentrici posti a livelli ascendenti, e nel pinnacolo alto 55 m era custodita una statua d’oro del dio collocata su un garuda, il mitico uomo-uccello. Il capolavoro fra tutti i bassorilievi è posto su una parete lunga un centinaio di metri in cui è rappresentato il mito della Zangolatura dell’Oceano di Latte, in cui si racconta che dei e demoni, nonostante il loro eterno conflitto, stipulano una tregua per inebriarsi di Ambrosia, la bevanda dell’immortalità, ottenuta mescolando per mille anni i flutti di un oceano di latte.

  • La proposta di viaggio della TOAssociati

    L’itinerario prevede le seguenti tappe: Italia – Siem Reap – Prasat Andet – Kompong Thom – Sambor Prei Kuk – Phnom Pehn – Sihanoukville – Phon Pehn – Italia.

    Durata: 15 giorni/14 notti

    E’ compreso un soggiorno balneare a Sihanoukville, rilassandosi al Sokha Beach Resort. Situato sulla splendida e incontaminata spiaggia di Sokha lunga ben 1 km, riservata agli ospiti dell’hotel, il resort si affaccia su un mare limpido in cui nuotare in tutta sicurezza tra le miti onde caratteristiche del Golfo di Thailandia. Il Sokha Beach, 4 stelle, assicura un soggiorno piacevole e rilassante. Immerso in un vasto giardino, le camere sono ampie e dotate di tutti i comfort degli standard internazionali. La grande piscina principale è attrezzata per garantire la privacy anche quando l’hotel ospita molti turisti.

    Partenze da Milano e Roma

    Quote: a partire da 2.250 Euro per persona in doppia (minimo 2 partecipanti). Supplemento camera singola 395 Euro

    La quota comprende: voli internazionali di linea, voli interni come da programma, trasporti privati, hotels e trattamento come da programma, visite ed escursioni come indicate nell’itinerario, accompagnatori/guide locali parlanti italiano, assicurazione inter-assistance, documentazione e set di viaggio.

    La quota non comprende: bevande, mance,
    tasse aeroportuali locali, spese extra e di carattere personale e quanto altro non specificato ne “La quota comprende”.

    Per notizie aggiornate rivolgersi a :

    TOA – TOUR OPERATOR ASSOCIATI – Tel. 06 90160016

    Web: www.toassociati.com e.mail: [email protected]

    di Cinzia Modena