Ecco “Nobody excluded”, by Exilia

Novembre 15, 2006 in Musica da Gino Steiner Strippoli

Il nuovo album della band nu-metal racconta “le verità che nessuno vuol dire”, ci spiega Masha, eccezionale vocalist.

exiliaPerché una band italiana che suona energico rock deve sempre oltrepassare la frontiera per farsi prendere in considerazione e arrivare al successo? E’un dilemma nel dilemma, dove la predilezione per l’esterofilia è il suo “naturale“ seguito. Cosi si spiegano le tante migrazioni artistiche del made in Italy musicale non solo rock, per alcune sonorità, quelle vere, quelle difficili, quelle che vanno da artisti quali Gian Maria Testa, osannato all’Olimpia di Parigi sino ad arrivare ai nostri Exilia, band milanese, che fa del rock il suo pensiero.

Sulla scena discografica dal 2000 con l’album “Rightside Up”, i nostri nel 2002 hanno anche vinto in Germania, la loro patria musicale, il premio MTV “New Comers”, suonando al Gun Record’s birthday di Colonia insieme a Paradise Lost e Guano Apes, tanto per citare “qualcuno”! Oggi gli Exilia sono una band di livello europeo, ma presto sbancheranno anche a livello internazionale.

exilia“La nostra musica non è definibile, non rientra nel metal estremo e non è sempre nu metal. Il nostro è un modo tutto nostro di fare musica”. Così Masha, front woman vocalist della band, si apre all’ intervista. E di rimando, a sottolineare il concetto, il guitar man ElioAlien dice “Per noi la musica è una miscela di arte e energia, deve procurare emozioni. La musica è una delle forme più intime di comunicazione”.

“La nostra musica non è solo energia – precisa il bassista Random – ma anche melodia, suoni, groove”
.

Cosi si apre il nostro dialogo sul nuovo album degli Exilia, “Nobody Excluded” (GUN r. – SONY BMG), una band dal sound duro e graffiante, ma anche capace di variazioni sonore improvvise nello stesso brano. Un saliscendi di note, di riff, di scale e progressioni a dir poco eccellenti. E non me ne vogliate se per tali qualità, con le debite proporzioni, mi piacerebbe presentarli come gli Who del nu-metal.

“E’ vero – mi dice Masha – i nostri pezzi non sono standardizzati, ma anzi amiamo portare le nostre sonorità a capovolgimenti di fronte improvvisi, cosi da renderli sempre energici e mai farli cadere in stanca” .

Voi siete una band emigrante… per farvi ascoltare siete dovuti andare in Germania…

Purtroppo all’inizio abbiamo avuto molte difficoltà a imporci qui in Italia. Ci sono molti pregiudizi per le band rock italiane. In Germania dopo aver suonato per 13 date, la Gun Records (Guano Apes ) ci ha notati e ci ha preso con sé. Pensa che in Italia abbiamo mandato almeno 150 demo e in Germania nemmeno uno ed eccoci qui.

Rispetto al precedente “Unleashed”, che cosa c’è di nuovo in questo “Nobody Excluded”?

Innanzitutto è cambiato il nostro batterista ed è stato fondamentale. Ale Lera è un batterista moderno, che ha un suono suo molto originale. Poi in quest’album c’è un po’ l’evoluzione umana di tutti noi. Io ad esempio per un po’ di tempo sono stata seduta su una carrozzella per via di un incidente. In quel momento ho visto un mondo diverso con valori diversi che hanno dato alla mia vita una nuova vita. Questo si trasmette anche nella mia voce e nei Un album particolarmente duro, a facciata politica, due brani tra tutti “Kill Me” e “ No Colours”.

Sì, è vero il primo è un brano che parla dei drammi di Guantanamo. Sul nostro sito c’è un video da scaricare che testimonia quegli orrori. In “No Colours” invece è il nostro voler la pace contro la guerra. Questo è un album di verità che nessuno vuol dire.

A livello musicale i “nostri” sono la prosecuzione naturale dei Guano Apes. Ma forse diventa quasi riduttivo dare paragoni, perché gli Exilia hanno dimostrato un suono straordinariamente originale e internazionale. I quattro, anche se giovani under 30, sono anche profondi conoscitori della storia del rock e della sua evoluzione. Ma veniamo all’album. La partenza è dirompente quando entra “Kill Me”, una vera aggressione vocale con sonorità roboanti. Le scale della guitar sono imponenti.

Poi arriva la cavalcata di “Nobody”, un brano a più parti. La voce di Masha è incontenibile, mentre i passaggi di basso e guitar sono dapprima forti e potenti per poi variare in movimenti lenti in leggera progressione sino all’esplosione finale. Una canzone con strofe intimiste e cori potentissimi.

“Destroy My Eyes” ha nei riff di chitarra la sua bellezza, mentre il rullare prepotente della drums scuote accompagnandola la voce tonante di Masha, con il basso tremendamente hard. Arriva poi la cadenzata ed elegante “No Colours”, groove sofisticato, una melodia in estensione rock. Masha è elegante e raffinata nel suo canto quanto imperante nel suo rock rabbioso.

Poi il nu -metal si fa “leggero” con una delicatissima ballad, “You Rain”. Bella canzone, ma non regge il confronto con le altre 13 tracce. “Get Sick” parte con un giro di basso potente, mentre Masha si erge in una rappata rock da “senza ossigeno”.

Gli Exilia aumentano ancora il ritmo in “Speed of light”, ma il pezzo incantevole si intitola “ Fly High Butterfly”, un rock delicato con Masha che canta con una leggerezza fuori dal comune, mentre la guitar incalza rintocchi come fossero campane tubolari. Senza dubbio uno dei pezzi più belli dell’album. C’e anche tempo per una sorta di barocchismo in rock quando si sentono le prime note di “My Prophecy”, sino a trasformarsi nel più classico dei nu-metal quando la rabbia vocale di Masha canta: “Burning Alive, Burning With Your World, Somebody Waits…”.

“In a Coma” farà entusiasmare le folle ai concerti, uno di quei brani che scalda gli animi con tutti a cantare il ritornello: “I’ve got to see her I got feels like i’m in a coma” . Gli Exilia non si fermano più e il loro impeto cresce ancora in “Cruel”, con una chitarra velocissima e il basso e batteria a corollare la voce di Masha.

“Justify Yourself” inizia con la nostra front woman che ha un cantato che sembra arrivare dall’al di là. E’ uno dei pezzi più aggressivi dell’album, un vero e puro hard rock a ricordare le grandi band anni ’70 stile Sabbath. “Little Girl In A World” è una radio che suona, che cerca stazioni fino a trovare la sua sintonia imprevedibile. Un altro hard rock molto pulito e diretto.

“Nowhere” chiude l’album come si era aperto, ovvero con un ritmo vertiginoso scolpito dall’incessante battere di Ale. Album eccellente e scusate se gli Exilia sono italiani!

di Gino Steiner Strippoli