Dylan Dog e alcuni suoi creatori per Traspi.net
Novembre 9, 2006 in Arte da Cinzia Modena
Martedì 31 ottobre, nei locali della Libreria 901 Comics Resort di Vittorio Pavesio, è stata presentata la mostra “La fabbrica dell’incubo – Dylan Dog e i suoi autori”: 28 tavole dei più importanti disegnatori di Dylan Dog. L’iniziativa ha coinciso con l’apertura del Torino Horror Festival, ma ha voluto anche ricordare un importante anniversario per la casa Bonelliana. Nel 2007 il personaggio che ha accompagnato tanti giovani, e non, con le sue avventure intrise di mistero compirà vent’anni!
Distende il suo manto sulla città, raccoglie le anime dell’aldilà!
E’ questa la macabra ballata dolente degli uccisori nascosti tra la gente,
la gente come te, e chissà il destino ti ha scelto come vittima o come assassino!
Questa è la ballata di chi senza ragione uccide solamente per provare un’emozione,
solo per sentire il gusto che è più forte, solo per gustare il sapore della morte…
(Tiziano Sclavi, “La metà oscura”, Dylan Dog 113)
Ideato da Tiziano Sclavi nel lontano 1987, questo personaggio alto, magro e moro, è l’investigatore dell’Incubo più “ricercato” d’Italia. Si muove tra morti viventi, demoni, succhiatori di sangue, allucinazioni ed in tutti quegli ingredienti che alimentano una sana paura. Nell’albo “Partita con la morte” viene così descritto dalla “signora Morte”:
”Dylan Dog l’ho già incontato parecchie volte.. è un sorprendente quanto involontario catalizzatore di fenomeni paranormali… ha un’aura molto forte..”
Negli spazi espositivi, tante le tavole ma altrettanti i profili degli autori che si sono succeduti o alternati nella realizzazione delle storie legate al personaggio di Sclavi. Tra tante firme, due importanti penne, in carne ed ossa, hanno partecipato alla giornata inaugurale:
che hanno scritto storie per numerosi albi del personaggio bonelliano più famoso dopo Tex, ma non solo. Non è mancato, in questa giornata speciale, il padrone di casa: Vittorio Pavesio, editore della omonima casa editrice.
Le tavole in bianco nero che ritraggono Dylan Dog sin da quando ha mosso i suoi “primi passi” fanno da sfondo ad una piacevole chiacchierata intorno al mondo del fumetto. Entrambi i due invitati lavorano o hanno avuto altre esperienze in casa Bonelli: Chiaverotti ha oggi un marchio tutto suo: Brendon, di cui cura sia il soggetto che la sceneggiatura. Ruju ha scritto per diversi personaggi della scuderia Bonelli, l’ultima esperienza è la miniserie di Demian. Il raffronto tra queste diverse avventure ha aiutato a comprendere sfumature e particolari legati al personaggio creato da Tiziano Sclavi.
Sia Chiaverotti che Ruju sono cresciuti leggendo Dylan. Quando hanno iniziato a lavorarci conoscevano ed amavano questo personaggio. Oggi, è un sogno realizzato.
Chiaverotti tuttavia afferma di non avere una passione così smodata per tutto ciò che è horror. Può vedere un film al giorno o alla settimana del genere. Son ben altri i veri appassionati, ad esempio coloro che hanno visto e collezionano a casa tutti i film che sono stati prodotti nel mondo. Questi soggetti si rivelano essere sono un’ottima fonte per una valida documentazione.
Ruju ama l’horror ma anche il noir ed il thriller. In generale, entrambi amano “contaminazioni” di altri generi.
Chiaverotti aveva avuto l’onore di scrivere subito dopo il così detto “periodo Sclavi”. Il confronto non era stato certo facile: il lettore avverte le differenti menti creative durante la lettura e rimane legato ai nomi che più incontrano i suoi gusti.
Entrambi gli autori hanno sempre avuto una buona libertà creativa. Esistono tuttavia dei vincoli che costituiscono gli elementi caratterizzanti e la simbologia del personaggio, e che vanno dunque rispettati.
Una volta rispettati i “fondamentali” legati del personaggio, è Sclavi ad approvare nuove soluzioni narrative od espedienti. Ad esempio, Claudio si è visto bocciare l’idea di far andare Dylan in elicottero. Ruju è invece riuscito a far salvare l’eroe da questo mezzo, ma erano passati diversi anni dal tentativo bocciato di Chiaverotti!
Una difficoltà oggettiva consiste nel ricordare bene tutte le storie e non cadere in ripetizioni. Questo si può verificare ad esempio con le battute di Groucho.
Deve essere prima chiaro il significato di lettore. Sia Chiaverotti che Ruju concordano nell’affermare che esiste il “lettore ideale” e colui che acquista-legge e poi commenta.
Il lettore ideale è colui che ha un pensiero affine a quello dello scrittore: ne comprende lo stile e le scelte. Più precisamente è quella persona che legge l’albo capisce e si immedesima.
Quando si scrive non si pensa a soddisfare il lettore potenziale ma a scrivere coerentemente con la propria creatività e sensibilità.
Le opinioni dei lettori sono tenute in considerazione. Tuttavia si dà peso a:
– quelli del lettore ideale che ha sempre approvato tutte le soluzioni narrative dell’autore ma ha trovato, in una storia, soluzioni che lo hanno convinto poco o che proprio non gli sono piaciute;
– quelli di coloro che in sede di incontri o attraverso lettere manifestano di non avere gradito dei particolari. L’autore capisce che una sua intenzione non è stata interpretata come sperava e ne prende atto.
Chiaverotti ricorda che aveva scritto un albo in cui c’erano molti silenzi e dialoghi stringati. Il tipo di avventura lo esigeva, ed era affine anche al suo modo di essere. Però la redazione era stata inondata di critiche negative. Solo in pochi avevano capito il perché di quella soluzione narrativa e l’avevano apprezzata (i lettori ideali, appunto).
Un motivo di tanto disappunto era che la lettura durava poco (essendo i dialoghi minimali) e l’albo non veniva “vissuto”.
Per Chiaverotti, realizzare lo speciale su Groucho (“L’uomo con la bombetta”)
Per Ruju, lanciare sul mercato prodotti (personaggi) nuovi.
Ognuna è un improbabile futuro.. un impossibile passato… un assurdo presente.
Le illusioni, forse, sono la nostra unica vita, la nostra unica certezza.
Claudio Chiaverotti, “Labirinti di paura”, Speciale n.8
Dylan Dog
Nato nel 1987 in Italia, grazie all’autore Tiziano Sclavi. Il suo ingresso ha rivoluzionato la letteratura dell’orrore e lo standard dei fumetti popolari. Il suo siccesso è stato decretato inbreve tempo dal passaparola degli stessi lettori. Dylan Dog è anocora oggi uno dei più amati personaggi i cui album sono venduti in edicola.
Chioma nera occhi chiari ed un carattere romantico. Immancabile la sua ironia e lo spirito libertario di questo che è a tutti gli effetti un “anti-eroe”.
Negli anni, i suoi albi hanno raccontato storie che trattavano temi sociali, mescolati ad ingredienti horror.
Claudio
Chiaverotti
torinese, nell’album “Foto di famiglia” curato da Gianni Bono viene definito l’”alter ego di Tiziano Sclavi nella realizzazione dei soggetti e delle sceneggiature di Dylan Dog”.
Ha esordito nel mondo dei fumetti collaborando conBonvi ai testi delle Stumtruppen. Ha poi interrotto gli studi di giurisprudenza ad un passo dalla tesi per approdare sulle pagine di DYD nel luglio 1989: ha debuttato con l’albo n. 34 “Il buio”. Da allora ha scritto alcune delle pagine più belle dell’indagatore dell’incubo. Nel giugno 1998, viene pubblicato, sempre per Bonelli, il primo numero di Brendon, la sua creatura editoriale giunta ormai all’ottavo anno in edicola.
Pasquale Ruju
di origini sarde, ma torinese d’adozione, è laureato in architettura e vanta esperienze come attore, doppiatore e regista, oltre che di sceneggiatore tra i più prolifici di avventure dylandoghiane (al suo attivo ha 38 albi). La sua collaborazione sulle pagine di Dyd è cominciata nel maggio 1997; dal maggio 2006 ha una collana tutta sua, ancora per i tipi della Monelli: Demian.
I grandi autori di casa Bonelli tingono di nero l’autunno di Triora
Triora ospita una “weekend-immersion” nel mondo horror del personaggio di Sclavi e di Dampyr. Diversi gli autori (scrittori e disegnatori) che prendono parte a questa due giorni di approfondimenti tra cui Mauro Boselli, Ruju e Luca Rossi.
L’iniziativa è stata ipirata dal ventennale “1986-2006, da L’alba dei morti viventi a In nome del padre. Ovvero, come reinventare l’horror e rappresentare le paure di una generazione in un fumetto divenuto culto”.
Sabato 18 novembre
Ore 15,00. Il folklore e il fumetto horror I.
Dylan Dog e l’horror dagli anni ’80 ad oggi.
Incontro con lo sceneggiatore di Dylan Dog Pasquale Ruju nella ricorrenza del ventennale del celebre fumetto creato da Tiziano Sclavi.
Ore 16,30. Il folklore e il fumetto horror II.
Facciamoli a pezzi. Il mostro nell’horror moderno. Incontro con lo sceneggiatore di Dampyr Diego Cajelli e il disegnatore Luca Rossi.
Proiezione de
Ore 19,00; Dellamorte Dellamore (1994), di Michele Soavi
Ore 22,30; Kwaidan (1964), di Kobayashi Masaki
Domenica 19 novembre
Ore 15,00. Il folklore e il fumetto horror III.
Il folklore dei ritornanti in Dampyr.
Incontro con il creatore di Dampyr Mauro Boselli e il disegnatore Nicola Genzianella.
Ore 16,30. Il folklore e il fumetto horror IV.
Genesi di una strega locale.
Incontro con gli autori de “Il Sorriso della Bagiua” Andrea e Alessandro Scibilia.
Ore 18,30. Dark Resurrection, il lato oscuro di Guerre Stellari.
Incontro con il cast e gli autori del cortometraggio Angelo Licata e Davide Bigazzi.
Sala Mostre della Libreria 901 Comics Resort
Via Di Nanni, 49/A – TORINO
31 ottobre all’11 novembre 2006
Orari: lunedì: 15.30 – 19.30 dal martedì al sabato: 10.30 – 12.30 e 15.30 – 19.30
18-19 novembre, weekend fumetto
Colomba d’Oro Hotel & Restaurant
Triora (IM)
la Morte è ormai stanca,
la falce in spalla, la faccia bianca,
stanca dei giochi assurdi del destino,
dove non c’è vittima e non c’è assassino
(Tiziano Sclavi, “La metà oscura”, Dylan Dog 113)
di Cinzia Modena