Don Quichotte
Gennaio 15, 2003 in Spettacoli da Stefano Mola
Miguel de Cervantes scrisse il Don Chisciotte nei primi anni del 1600. Eppure, nonostante occorra soffiar via la polvere di ben 400 anni è difficile pensare a qualcosa di più moderno di questo cavaliere sospeso tra un mondo ideale e una realtà completamente diversa. Non soltanto mulini a vento: c’è già tutto. Il patetico, il ridicolo, la malinconia, i sogni, l’aspirazione alla fama e alla gloria, il desiderio di un amore eccezionale e assoluto. In una parola, il disagio del vivere. Un personaggio davanti al quale certo si può ridere, sentendo subito dopo tra le costole un punteruolo di amarezza.
A Don Chisciotte Jules Massenet si accostò alla soglia dei 70 anni. In qualche modo ci piace pensare che questa sia la prospettiva giusta, con il tempo dietro alle spalle. Anche se si tratta di un topos letterario che può essere proficuo visitare a tutte le età. Perché non approfittare quindi dell’occasione che ci offre il Teatro Regio, in nove recite dal 17 al 28 Gennaio?
Ci sta anche la curiosità di capire come si possa condensare la vastissima materia del romanzo in un paio d’ore di musica. Il libretto è di Henri Cain, ispirato, oltre che a Cervantes, alla “comédie héroïque” di Jacques Le Lorrain, Le chevalier de la longue figure. Tanto per cominciare c’è un’infedeltà grande: Dulcinea, non è più la contadina immaginaria e pretestuosa del romanzo, ma una raffinata enchanteresse al centro dei desideri di un nugolo di adoratori, tra i quali ovviamente lo stesso Don Chisciotte (trovate qui il libretto dell’opera).
L’allestimento è poi di assoluto rilievo. Si tratta di quello, rinomatissimo, firmato da Piero Faggioni, risultato di un lavoro di approfondimento durato 20 anni e caratterizzato da una dimensione scenica curatissima, grazie a un uso raffinato e virtuosistico delle luci (leggete qui un breve saggio-descrizione sul lavoro del regista).
Non ci resta che citare gli interpreti. Anna Caterina Antonacci sarà la bellissima Dulcinée, Michele Pertusi, per la prima volta Don Quichotte, Roberto De Candia (anch’egli al debutto) nel ruolo di Sancho. Maestro del Coro è Claudio Marino Moretti. Sul podio salirà Patrick Fournillier, direttore francese la cui importante carriera internazionale è indissolubilmente legata al nome di Massenet, essendo uno dei suoi massimi interpreti nonché il direttore musicale del Festival Massenet di Saint-Etienne da cui, negli anni ’80, è partita quella che si potrebbe definire la Massenet-Renaissance.
Per finire, come di consueto, alcuni link di approfondimento:
Ascoltate alcuni brani dell’opera
Un sito molto ricco dedicato a Jules Massenet
Tutto il Don Chisciotte scaricabile dall’ottimo liberliber
di Stefano Mola