De Ascentis, l’uomo in più

Aprile 4, 2002 in Sport da Giovanni Rolle

Il Toro sta gradualmente recuperando i pezzi in vista del finale di stagione. Ieri Asta ha per la prima volta insieme ai compagni e se anche oggi l’esterno destro avrà confermato i progressi, potrebbe accomodarsi in panchina già contro il Bologna. In caso contrario, il rientro di Asta sarebbe posticipato alla prossima partita contro l’Atalanta, dove dovrebbero rientrare anche Comotto e Ferrante, che hanno ricevuto segnali confortanti dall’ecografia sostenuta mercoledì. Piccoli problemi invece per Castellini, che soffre di un leggero torcicollo, che non dovrebbe comunque pregiudicarne la presenza contro il Bologna.

La partita contro i rossoblù rappresenta una tappa fondamentale per i granata, che con una vittoria potrebbero chiudere definitivamente il discorso salvezza e concentrarsi su obiettivi più ambiziosi, come un posto in Coppa Uefa, come spiega Diego De Ascentis: “Vincere sabato vorrebbe dire la svolta positiva per il nostro campionato, anche se in caso di sconfitta non dovremo fasciarci la testa, avendo la salvezza a portata di mano. Tuttavia, considerarci già salvi sarebbe un errore madornale. Contro il Bologna ci sono tutte le premesse per assistere ad una buona partita; speriamo che gli ultimi risultati invoglino i nostri tifosi a venire numerosi allo stadio. Sabato dovremo fare molta attenzione agli inserimenti dei loro centrocampisti, che hanno caratteristiche offensive. Tuttavia, sia noi che gli emiliani tendiamo a giocare in modo accorto e quindi sarà importante segnare per primi”.

Sabato scorso a Verona l’ex milanista è stato uno dei migliori nelle file granata: “Dopo un periodo difficile era normale che prima o poi riuscissi a combinare qualcosa di buono. – spiega ancora De Ascentis, che per suggellare l’uscita da una fase difficile a livello personale si è fatto un nuovo tatuaggio – Durante il periodo nero correvo poco, ma probabilmente era più una questione di testa che di gambe. La partita della svolta per me è stata il derby, rivedendo in tv il secondo tempo della sfida con i bianconeri, mi sono detto che potevo sempre giocare in quel modo”.

Anche se le sirene del mercato (si parla di un interessamento della Lazio) lo tentano, “Cagnaccio”, come lo avevano soprannominato a Bari dice di star bene a Torino: “Si parlava della Lazio anche ai tempi del mio passaggio dal Bari al Milan, ma non c’era niente di ufficiale. Comunque, io a Torino mi trovo bene , sia come città, che come gruppo e modulo di gioco. Quindi mi piacerebbe rimanere, anche perché la società ha dimostrato di avere dei progetti ambiziosi. Rinforzi? I buoni giocatori costano parecchio e quindi è un discorso complesso. Negli ultimi due anni questo gruppo ha fatto benissimo, ma ripetersi non sarà facile, come ha dimostrato l’Atalanta di quest’anno”.

di Giovanni Rolle