Collabora al censimento delle lucciole nel torinese

Giugno 28, 2007 in Attualità da Cinzia Modena

L’associazione PAV promuove una ricerca “collettiva” per disegnare la mappa dei luoghi in cui si trovano le lucciole

LucciolaQuanti di noi vedono ancora piccole luci intermittenti in città o nei parchi? Quelle luci sono le amiche che accompagnano l’uomo, insieme alle cicale, nel periodo estivo: le lucciole o Lampyris Noctiluca, speciali coleotteri.

Sia nei parchi che nelle campagne è però sempre più difficile avvistarne e questo è un inquietante segnale dell’inquinamento e dell’uso di pesticidi.

Per capire la reale portata del fenomeno, Tea Taramino e Orietta Brombin, responsabili della Sezione e Formazione della Sezione Ricerche Creative del PAV, in collaborazione con Sylvia Mazzoccoli di quattroqArti s.c.r.l., hanno messo a punto un percorso di monitoraggio delle lucciole rivolto ai cittadini e alle scuole dal titolo “Glow Up” (To Glow= Scintillare).

In pratica si chiede a chiunque osservi una o più lucciole in un ambiente verde o urbano di Torino (giardino privato o pubblico, parco, zona rurale o sponde erbose) di segnalarlo agli animatori del PAV, componendo il 320.5612047 (mer-ven 14-19) o scrivendo un SMS allo stesso numero, oppure ancora inviando una email all’indirizzo: [email protected].

Questo “censimento delle lucciole” verrà utilizzato nell’ambito del progetto di Arte Ambientale “Immigration” che porterà – entro il 2012 – alla realizzazione di un habitat, di circa 4000 mq, ideale per l’insediamento delle lucciole all’interno del PAV (un’area verde di 23.000 mq a Torino, zona Lingotto, in Via Giordano Bruno 53). Un’opera imponente che coinvolgerà architetti del paesaggio, agronomi, biologi ma anche – e soprattutto – cittadini e scuole.

Il programma di monitoraggio delle lucciole è stato presentato dal PAV alle scuole al termine dell’anno scolastico attraverso specifici laboratori didattici, affidando a ragazzi e insegnanti il monitoraggio come piccolo compito per le vacanze.

Con l’apertura del PAV nell’estate 2008 e la concomitanza dell’Anno Internazionale del Pianeta proclamato dall’ONU, il progetto Immigration dovrebbe iniziare ad abbinare alle “lucciole/installazione” create da Mariotti con led luminosi e bottiglie di plastica, anche le prime larve di lucciole vere per la gioia dei molti sostenitori del primo Parco d’Arte Vivente del nostro Paese, in primis gli abitanti del quartiere che godranno da vicino dei vantaggi di un’area verde speciale: fruibile gratuitamente, ecologica e ricca di contenuti sul rapporto fra arte/poesia e ambiente/natura.

L’associazione che promuove il PAV è attiva dal 2002 con l‘artista Piero Gilardi, Gianluca Cosmacini, architetto del paesaggio (responsabile dei lavori e delle installazioni di arte ambientale), l’esperto di bio-architettura Alessandro Fassi, Ivana Mulatero, coordinatrice dell’Art Program e numerose altre figure di professionisti fra arte e scienza tutte impegnate nel progetto che verrà donato alla Città di Torino con la conclusione dei lavori di urbanizzazione dell’area verde compresa fra Via Giordano Bruno, Corso Bramante e Via Arduino, nella Circoscrizione 9.

Un parco che, nelle intenzioni del’Associazione e del nuovo direttore artistico Nicolas Bourriaud, oltre a regalare una pausa nel verde con spazi espositivi e attività di laboratorio vorrà coinvolgere gli utenti/fruitori in un nuovo modello di relazione con l’ambiente e con l’arte contemporanea

  • Perchè le lucciole emettono luce?

    Gli ultimi segmenti addominali sono infatti trasparenti e riccamente percorsi da trachee che conducono l’ossigeno necessario alla particolare reazione di ossidazione che genera l’effetto luminoso.

    Le femmine strisciano al suolo facendosi notare per la loro luminosità. I maschi invecd volano alla loro ricerca emettendo lampi di luce. Le stesse uova deposte dalle femmine sono luminose.

    RIFERIMENTI PER LE SEGNALZIONI

    Le segnalazioni deve essere comunicate al PAV

    al numero di telefono: 320.5612047 (mer-ven 14-19)

    inviando altrimenti un sms allo stesso numero di telefono

    o inviando una email all’indirizzo: [email protected].

    di Cinzia Modena