Bruciano le mie idee in questo silenzio caustico.

Sono come fiori di fuoco che sbocciano in un secondo

E bruciano, urlando di dolore.

Non arrivano impulsi dall’esterno.

Le immagini sono confuse

E gli occhi sono due televisori sintonizzati sul passato.

Non riesco a programmare il futuro

Non ci sono ponti con l’esterno

Solo ponti dentro che portano alle stesse strade

Che si ingrovigliano come serpenti che sento nello stomaco:

sto male.

E sono solo

Scoppiano piccole bombe nel cervello

Come le bolle di un’aspirina in un bicchiere

Siamo come bellissimi fiori immersi nel buio

Che cercano la luce nel vuoto.

Mi sono momentaneamente perso:

dov’è il prato che avevo trovato?

di Francesco